WhaiWhai: guida turistica interattiva o urban game?

Dopo averne sentito parlare da diversi amici, un paio di settimane fa ho comprato la guida WhaiWhai di Milano e ho approfittato di un bel sabato di sole per organizzarmi con un amico e giocarci.

Per chi non ne avesse mai sentito parlare le guide Whai Whai si presentano come “guide non convenzionali per turisti e viaggiatori che cercano un’esperienza diversa dal solito”.

La visita WHAIWHAI è un gioco e cambia la prospettiva del tuo viaggio perché accende la tua curiosità e ti rende protagonista di un’avventura. Questo guida è diversa dalle altre perché ti dà delle informazioni originali sulla città mentre sei a caccia dei suoi enigmi. Ogni città ha il suo carattere e così ogni guida racconta una storia differente attraverso una raccolta di racconti dedicati ai luoghi e ai particolari più affascinanti. La storia serve a calarti nell’atmosfera della città, i racconti sono le chiavi per scoprirla e conoscerla. Con questa guida non percorri i consueti tragitti turistici ma vai dove la città nasconde il suo spirito più autentico e sconosciuto: i miti, le leggende, le storie della tradizione orale e ti guidano e ti consegnano i segreti più belli […]” (da “Cosa sono le Guide Whai Whai”, pag. 7)

Ho pensato che nonostante io non sia una turista a Milano poteva essere un modo divertente per scoprire qualcosa in più su questa tanto amata / odiata città. Dopotutto cosa so su Milano? Posso dire davvero di conoscerla? Come spesso accade a volte si tende a conoscere di più città in cui non si vive perché in quel poco tempo che abbiamo a disposizione per visitarla cerchiamo di vedere più luoghi possibili mentre nella tua città hai la sensazione di poterlo fare quando vuoi e continui a rimandare.

Insomma ho tutto quello che mi serve: la guida e la curiosità.

Ah sì, ho anche un telefono cellulare.

Uno dei punti di forza del gioco è che è accessibile a tutti. È sufficiente un telefono abilitato all’invio e alla ricezione di SMS (OT: mi ha sempre fatto sorridere questa espressione, così formulata sembra una di quelle funzionalità che solo alcuni telefoni hanno, un po’ come le applicazioni che richiedono l’iPhone 4. Ah piuttosto cosa mi consigliate come prossimo investimento / follia? iPhone 4 o iPad? Ok, ne riparleremo, fine OT) e (tot euro) per acquistare la guida.

All’interno della guida sono indicate le modalità per l’invio dei primi SMS con cui dare inizio all’avventura: è possibile indicare la zona di Milano in cui ti trovi inserendo uno dei punti cardinali e avendo come punto di riferimento il Duomo, il tempo di gioco a disposizione, il livello di difficoltà e un’eventuale preferenza sul tema (storia, design etc).

Arriva il primo SMS, contiene tre combinazioni di numeri e lettere che ci servono per “costruire” la pagina della guida. Il libretto infatti non è composto da singole pagine ma da porzioni di pagina che devono essere combinate tra di loro per riuscire a leggervi le storie contenute.


Ci dirigiamo verso la prima meta e inizia il gioco.

Ogni tappa del gioco è associata alla ricezione di due SMS: uno con le coordinate per le pagine al cui interno è presente un racconto, una citazione storica o un aneddoto (molti di questi davvero interessanti e curiosi) e uno con la prova da superare. Una volta trovata la soluzione, è sufficiente inviare un messaggio con il numero o la parola richiesta per ricevere i due SMS relativi alla prossima tappa in caso di successo o un messaggio sullo stile del “ritenta sarai più fortunato” in caso di errore.

Non vi racconterò nessuna delle prove e nessuno dei racconti per non togliervi la sorpresa, vi darò però qualche consiglio per vivere al meglio questa esperienza:

  • La guida WhaiWhai non è a mio avviso una guida turistica, non utilizzatela per visitare la città, soprattutto se è la prima volta che lo fate e se avete poco tempo a disposizione. Non è una Lonely Planet con una componente interattiva, è un gioco, un modo per scoprire aneddoti curiosi e interessanti su una città e vivere un’avventura divertente in un contesto urbano. Credo che l’esperienza Whai Whai sia di fatto più interessante per chi vive in quella città o ci lavora e magari non presta attenzione ai piccoli dettagli che questa nasconde. Mi è capitato più volte di esclamare “Dai, non lo sapevo” “Ma tu pensa, non lo avrei mai notato”. A maggior ragione sostengo questo pensiero dato che le tappe erano concentrate tutte nella stessa zona, siamo anche dovuti tornare in uno stesso punto tre volte (se io fossi stata una turista credo che avrei chiuso il libro e lo avrei riposto nello zaino).
  • All’interno della guida Whai Whai manca una cartina dettagliata della città, se non avessi avuto l’iPhone mi sarei fermata alla terza tappa. Magari con po’ di spirito d’iniziativa l’avrei trovata ugualmente, non so chiedendo ai passanti (l’ulteriore prova: trovare un non turista nel centro di Milano) o ai vigili come abbiamo fatto in alcune situazioni. In ogni caso la prossima volta ne porto una con me.
  • Se giocate da soli, ossia non in modalità sfida, e non avete fretta di completare le singole tappe considerate un tempo maggiore di quello proposto dalla guida. Noi avevamo scelto di indicare come tempo a disposizione 3 ore ma ne abbiamo impiegate 4: lontananza della prima tappa rispetto a dove eravamo, qualche sosta, il gelato, una manifestazione sportiva nel centro di Milano, un po’ di stanchezza e il tempo scorre.
  • Un buon modo per velocizzare il gioco e sentire meno la stanchezza è usare una bicicletta. Mi sarebbe tanto piaciuta averne una in quel momento.

In definitiva il mio giudizio è positivo. E anche se la tendenza è ovviamente quella di sfruttare le opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica, vedi la stessa esperienza WhaiWhai al Veneziacamp, o la recente caccia al tesoro di foursquare Surfin'Milan, questo libricino ha saputo coniugare bene l’elemento urbano con quello ludico utilizzando mezzi accessibili a tutti.

Farmville: Gaming, Target, Business, Advertising

Puoi amarlo o odiarlo ma difficilmente si può ignorare un fenomeno come quello di Farmville, il social game con oltre 80 milioni di active users mensili che allo stato attuale è sia l’applicazione Facebook di maggiore successo sia il gioco più diffuso al mondo.

Inevitabilmente Farmville è entrato sia nella mia vita personale sia in quella professionale.

Per quanto riguarda la prima, contrariamente a quanto si possa pensare, non direttamente, ossia non giocando, non raccogliendo le patate, non andando alla ricerca di neighbours per "espandere" la farm, bensì cercandoli per mia madre.

Sì, avete capito bene.

Notare la mia farm (creata appositamente per questo screenshot) e la sua.

Grazie a lei mi sono fatta una cultura sulle dinamiche di gioco e soprattutto sulle leve che lo hanno portato ad essere così diffuso. Le spiega in maniera molto semplice Federico Fasce in una recente presentazione dedicata al gioco come elemento di innovazione nella comunicazione aziendale.

Da un punto di vista professionale Farmville è un fenomeno decisamente affascinante per molti aspetti: gaming, target, modello di business, strumento di comunicazione e advertising. A questo proposito ho pensato di condividere su Slideshare un powerpoint in cui ho raccolto alcuni key facts a mio avviso interessanti relativi a questo fenomeno.

 

Quanti modi ci sono per ordinare una pizza? Il caso Pizza Hut

Conosco Pizza Hut da diversi anni visto che a Londra è ormai un’istituzione e devo dire che la loro pizza mi piace, soprattutto quella con la stuff crust, ossia la crosta farcita (sono una di quei loschi individui che avanza la crosta, beh non sempre ma il più delle volte).

Ma torniamo al titolo del post: quanti modi ci sono per ordinare una pizza? Pizza Hut ti consente non solo di ordinarla telefonicamente ma anche online, via mobile browsing, via sms e mentre stai giocando a EverQuest II.

  • Internet: Save your playlists, review your favorite orders, manage your order locations and pre-order up to seven days in advance…register today for Pizza Hut® Internet Ordering and get great deals online! Un servizio utile ad esempio per gli uffici e più in generale per le aziende, meno per le famiglie ma pur sempre un’alternativa.
  • Mobile Browsing: Pizza Hut ha ottimizzato il proprio sito in modo che sia facilmente navigabile anche con tutti i telefonini con accesso a WWW. Try the mobile version of PizzaHut.com made just for your mobile phone. Browse the complete menu on the go and order at your convenience.
  • SMS: mandando un semplice SMS è possibile ordinare le pizze.

Peccato che non sia esattamente così. Il servizio, di cui si è parlato anche in Italia circa due settimane fa, prevede infatti le seguenti fasi:

Pizza Hut Mobile
 
  1. Andare sul sito Registrarsi/Loggarsi
  2. Andare nella pagina My Account
  3. Aggiungere il proprio numero di cellulare, che automaticamente verrà associato al proprio account web.
  4. Creare una playlist, ossia effettuare un ordine e salvarlo.
  5. Attribuire all’ordine un nome (one or two letters is recommended) e una descrizione. Ad esempio nome: F e descrizione Family Dinner
  6. Scrivere un SMS con testo O spazio e Nome dell’ordine/playlist che hai inserito sul sito (quindi nel caso dell’esempio O F) e inviarlo al numero di PizzaHut (sperando che tu l’abbia salvato nella rubrica)
  7. Leggere SMS di risposta con il riepilogo del tuo ordine.

Semplice no?

Ora immaginiamoci alcuni possibili scenari:

  • Non ho salvato il numero di Pizza Hut nella mia rubrica. Fine del gioco.
  • Sono in giro e voglio ordinare una pizza ma non ho mai creato una playlist sul sito. Fine del gioco.
  • Voglio ordinare una prosciutto e funghi, una capricciosa e un calzone ma la playlist che ho salvato è prosciutto e funghi, margherita e calzone (ma chi cavolo voleva la margherita??). Fine del gioco.
  • Ordino la pizza per tutta la famiglia, che stranamente vuole le stesse pizze di settimana scorsa, e scrivo F O. Mi arrivano a casa 10 pizze invece di 3: F stava per Friends, il name per l’ordine famiglia era C (Casa). Stupido che non sei altro: non hai controllato attentamente il messaggio di conferma ordine.
  • Se hai dei dubbi puoi comodamente inviare HELP allo stesso numero e ricevere un SMS con i comandi tra cui LIST, inviare LIST e ricevere l’SMS con le playlist che hai inserito tra cui F, inviare F per sapere cosa hai inserito in quella playlist e scoprire che è la lista Friends (senza l’elenco delle pizze), inviare LIST per vedere se trovi la playlist della famiglia, provi inviando C e scopri che corrisponde a CASA. Non ti ricordi quale pizze avevi associato a quella lista. Fine del Gioco.

Ad esclusione del primo punto, ma non facevi prima a chiamare??? 😉

  • Gaming. Circa due anni fa era stato lanciato il servizio di ordinazione all’interno del videogame Everquest II ma ora non so se è ancora attivo o se viene in qualche modo utilizzato. L’ho scoperto solo di recente e l’ho trovata un’iniziativa originale soprattutto ora che c’è molto interesse nei confronti dell’in-game advertising. Il sito comunque è attivo.

Riassumendo: la multicanalità è cosa buona ma non basta aprire un canale SMS se poi è impossibile da usare. MAI dimenticarsi del KISS :-D!

Comunque questo modello di Business credo che allo stato attuale in Italia sia alquanto impraticabile, voi che dite?

Vi vengono in mente altri settori dove funziona bene la multicanalità o dove potrebbe funzionare bene?

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Wii, la console della Regina

La mia metà britannica non ha resistito alla tentazione di scrivere questo post dopo aver letto l’articolo di ieri del Corriere dove viene spiegato che la Regina Elisabetta gioca con la console Nintendo Wii.

Non solo Elisabetta è una Regina, una figura aristocratica, ma è anche una nonna ottantenne. Di lusso ma pur sempre una "vecchietta", proprio come quella che sconfigge Panariello nella pubblicità televisiva di Wii Sports. La Wii è quindi davvero una console per tutti tutti? Qualcuno di voi ha un esempio in famiglia come questo 🙂 ?

Io per ora sono tentatissima dalla DS, anzi direi già intenzionata ad acquistarla perchè posso giocarci anche in treno e non devo essere necessariamente a casa ma bisogna riconoscere che anche la Wii è proprio divertente (vero Napolux?).