Il futuro dell’advertising online (classico) non è “social”

I social networks sono ormai da tempo al centro dei pensieri di molti addetti al marketing e alla comunicazione perchè sono coscienti del fatto che lì potrebbe risiedere il loro target, sia esso di vendita che di comunicazione, e non sanno come raggiungerlo.

Regole di comunicazione che sono valide in un contesto non possono avere ovviamente la stessa efficacia in altri, ed è per questo che Google non ottiene gli stessi risultati sul suo motore di ricerca e su MySpace. Il motivo è ovvio: se nel primo caso la scelta di navigare in Google Search è legata alla specifica esigenza di cercare e soprattutto trovare qualcosa nel più breve tempo possibile, nel secondo invece è connessa ad altri obiettivi, classificabili sarà ovvio dirlo di "networking".  Come scrive Joshua Porter nel suo post "Why Social Ads Don’t Work" non a caso Google si pone come obiettivo di continuare a ridurre il tempo che gli utenti trascorrono all’interno del suo motore di ricerca, perchè questo vuol dire che gli stessi sono riusciti a soddisfare velocemente il loro bisogno, mentre Facebook mira ad ampliare quanto più possibile il time-per-visit dei suoi iscritti.

Lo stesso messaggio pubbilcitario può quindi essere percepito in maniera completamente differente a seconda del contesto: se all’interno del motore può essere utile perchè pertinente con la mia ricerca, all’interno di Facebook è fastidioso perchè decontestualizzato (ci si potrebbe scrivere un libro su questo.. o qualcuno lo ha già fatto??) e antiestetico.

Se sono all’interno di un social network difficilmente cliccherò su un banner/messaggio pubblicitario che mi porterà in un altro sito allontanandomi dal luogo virtuale in cui mi ritrovo, è come se fossi in un pub e per provare una birra diversa da quella che bevo solitamente dovessi uscire e recarmi in una nuova discoteca, magari bellissima ma dove non conosco nessuno e non mi sento altrettanto a mio agio: non sarebbe meglio farmela bere nel mio solito amato pub insieme ai miei amici?

In sintesi

the context is entirely different. When you’re in search mode, you are playing by different rules

L’analisi dei primi risultati relativi ai "social ads" confermano appunto la teoria secondo cui il presupposto per far sì che l’utente interagisca con i messaggi pubblicitari sia che in quel momento sia più o meno esplicitamente alla ricerca di qualcosa, e quindi questi sono alcuni dei contesti in cui si ottengono i ritorni migliori:

  • Searching
  • Shopping
  • Traveling

Proprio qualche giorno fa Mauri, il mio compagno di scrivania, mi ha raccontato di aver trovato un interessante sito sul Canada se non ricordo male mentre navigava in Turisti per Caso cliccando su un annuncio pubblicitario.

Questo ci porta a fare qualche prima considerazione anche sugli esiti della ipotetica futura guerra tra Microsoft+Yahoo e Google: benchè gli strumenti di posta elettronica e di community dei primi due siano più forti non riusciranno a monetizzare gli stessi risultati in termini di advertising di Google Search. Questo ci fa inoltre capire perchè gli investimenti e gli sforzi maggiori da parte dei tre colossi siano incentrati soprattutto sul mobile e sulle maps: quando le persone accedono ai servizi mobile sono in movimento e quindi in unfamiliar places with the same old needs, stiamo quindi cercando sia una destinazione sia dei servizi che ci possano essere di supporto lungo il tragitto. Proprio per questo motivo Joshua conclude il suo post affermando che maps and mobile are the future of advertising.

Le osservazioni interessanti però continuano all’interno dei commenti:

Innanzitutto ci si interroga sull’efficacia dei messaggio all’interno dei blogs: che differenza c’è tra l’advertising su MySpace e quello nei blogs, ossia i risultati in termini di CTR non dovrebbero essere più bassi? La risposta è NO, e questo grazie alla visibilità che i blog hanno all’interno delle SERP, ossia delle pagine dei risultati di ricerca. A differenza dei social network infatti i blog vengono spesso visitati in quanto all’interno dei risultati di una ricerca ed essendo l’utente in quel momento nel cosiddetto "seach mode" è più propenso a continuare appunto questa ricerca cliccando sui messaggi presenti nei blog: User searches, user clicks through to blog, user clicks ad. Ed è proprio per questo motivo che un blog riesce a guadagnare quanto più è focalizzato su un argomento (vi consiglio a questo proposito il post di Tagliaerbe "Tematizzare: il primo comandamento SEO")

Altri utenti riflettono su usi migliori dei social network:

  • Better-Targeted Ads: benvenga la pubblicità nei social networks, ma solo se fortemente contestualizzata ed interessante per il target, anche perchè i social network offrono a volte un livello notevole di segmentazione dei consumatori. L’esempio fatto è quello di Dogster la community dedicata agli amanti dei cani, "a dream marketing opportunity for a company like… Pup-peroni, marca di cibo per cani, che è infatti uno degli sponsor del sito. Ho notato che una delle campagne di advertising visibile in questo momento è il lancio del doppio DVD Platinum Edition della Carica dei 101, più contestualizzato di così 🙂
  • Brand Building e Sponsorship: già all’interno del post Joshua aveva spiegato che la presenza di pubblicità all’interno dei social network non sia legata necessariamente al tentativo di portare gli utenti sul proprio sito, costringendoli quindi a lasciare il proprio "space", ma perhaps they are simply for brand-building purposes…you see the brand and it has a subconscious effect…you don’t change what you were doing but the brand is somehow strengthened in your mind from the ad impression. A questo proposito nei commenti si parla di opportunità di Sponsorship, come ad esempio nel caso appena visto di Dogster, perchè è vero che gli utenti continueranno a vivere la loro vita virtuale e a fare "networking" ma saranno riconoscenti al brand che permette loro di fare tutto questo, probabilmente memorizzandolo e diventandone consumatori. Onestamente non credo che sia così semplice ma potrebbe essere più efficace del semplice messaggio; ovviamente bisognerebbe in qualche modo misurare l’efficacia di un’azione di questo tipo in relazione anche all’investimento che è indubbiamente più elevato rispetto ad un messaggio pubblicitario.
  • Panel Research e Paid reviews: ci sono molte potenzialità in questo senso, ma anche in questo caso è necessario tenere bene a mente le caratteristiche intrinseche dello strumento che impongono trasparenza e rispetto.

Ultime due considerazioni prima di chiudere questo lunghissimo post:

  • Quando pensate a MySpace, a Facebook o agli altri social networks è importante ricordare la sfera personale in cui volete entrare: "Despite what advertisers think, my Facebook account is MY personal space… please don’t bug me on it.". Attenzione, la pubblicità in questi contesti non solo potrebbe non sortire nessun effetto, ma potrebbe essere addirittura controproducente.
  • Gli utenti abituali dei social networks li conoscono come le loro tasche, forse meglio, alcuni potrebbero navigare al loro interno anche ad occhi chiusi quindi possono tranquillamente sfuggire all’esposizione di messaggi pubblicitari. Esattamente come nella vita reale alcune persone have an amazing ability to filter out ambient noise in places they frequent and i believe this also plays a part in the lackluster results of ads.

Scusate se sono stata prolissa ma non volevo omettere nessun dettaglio degno, a mio avviso ovviamente, di rilievo e di essere esplicitato.

Voi cosa ne pensate? Queste considerazioni valgono anche per il mercato italiano?

G Halloween

Stamattina una delle prime cose che ho fatto è stato andare sulla homepage di Google per vedere la personalizzazione del logo in stile Halloween (sì lo so, ho qualche problemino mentale…) e ho constatato che contrariamente alle mie previsioni il logo oggi è sempre lo stesso 🙁

Solo in Italia però, ecco cosa c’è infatti sulla homepage di Google.com

E il G Halloween non finisce qui, anche il logo di YouTube è stato personalizzato

Google.it è solo in ritardo o non ha intenzione di vestirsi per l’occasione?? Staremo a vedere.

 

 

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del.izio.si X lafra [mag2]: Mostrare i lavori fotografici, MBH2007M, Checklist SEO, Google=Semidio?

Sondaggio: quale sito per mostrare i propri lavori?

Sondaggio in cui si chiede quale sia il miglior sito per mostrare e condividere i propri lavori fotografici: deviantART, Flickr, Pbase, Photobucket, Shutterfly

MBH2007: Most Hated Blog 2007 – Sowing the seeds of zizzania

Fucina Trapella introduce così Il MHB2007: è il primo concorso di servizio, studiato appositamente per voi bloggers, allo scopo di rendere più autentici e trasparenti i rapporti interpersonali nell’ambito della blogosfera…

Checklist SEO – I principali fattori per ottimizzazione

Elenco dei principali fattori SEO elencati da Roby Web World

Google è Dio

"Google oramai è un semi-dio, se non un dio tutto intero. Le prove?" Le da Napolux

3 Motivi per segnalare il Video “Everybody´s Fool”

Il video in questione è il seguente:

I tre motivi per cui lo segnalo sono:

  1. All’inizio del Video si vede una Pizza with Pepperoni, che contrariamente a quanto molti italiani possono pensare non sono i Peperoni (che in inglese si dice Peppers) ma un tipo di salame piccante. Tanti anni fa a Londra da Pizza Hut, James (mio cugino) mi ordinò una Pizza con Stuff Crust, praticamente con la crosta ripiena e gli chiesi "ripiena di cosa?" e lui "Cheese and Pepperoni". E io "What????? I don’t like Pepperoni!"… poi la pizza è arrivata e io me la sono mangiata tutta eheh (povero James). Quindi attenti a cosa ordinate 😉
  2. Cercando "Everybody’s fool" su Google ho potuto verificare la presenza dei video nelle SERP (ho postato uno screenshot proprio qualche giorno fa nell’Angolo delle Immagini relativo a questo "discusso" fenomeno)
  3. [ne parlano anche su Marketing Routes]

  4.  Semplice, sia la canzone che il gruppo mi piacciono moltissimo 😉

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del.izio.si X lafra [apr1]: Videoricette, vendere Link su WordPress e Fattori di Posizionamento

Roby Web World: Video ricette. Un valido aiuto per migliorarsi e diventare cuochi esperti di Roberto Filippini

Articolo di Roby (Roby Web World) con alcuni link di siti dove è possibile vedere in video le ricette di piatti di diversi livelli di difficoltà

Stefano Gorgoni – » Vendere link sul proprio blog wordpress in pochi semplici passi

Post di Stefano Gorgoni dove viene proposto un metodo alternativo a Google Adsense e ai vari Tradedoubler e Zanox per guadagnare qualche soldino con il proprio blog: tutto ruota attorno al valore di un link perchè (Quasi) ogni link ha valore, su Internet

I fattori di posizionamento su Google

Articolo di Jacopo Gonzales (Marketing Routes) dove vengono elencati i 10 fattori più importanti nel posizionamento così come vengono visti da SEOmoz con il consiglio di prendere la lista con le molle e non come la Verità Rivelata.

GUARDA TUTTI I DEL.IZIO.SI PER LAFRA e non solo…

Italia.it: merdaccia! (e non lo dico io…)

Recentemente avevo letto il post di Giuseppe Lanzetta Googlebombing in arrivo per il portale “Italia” dove si spiegava che per effetto del Googlebombing digitando "merda" su Google nelle prime posizioni trovavamo "casualmente" il sito Italia.it.

Il post è stato pubblicato il 27 Febbraio. Io il 10 marzo ho commentato che Italia.it era salita di posizione ed esattamente in terza "dietro" a Wikipedia.

Non c’è stato niente da fare, la corrispondenza del sito al termine ricercato è a quanto pare talmente forte che è ora PRIMO! Provare per credere 🙂

 [via marketingroutes]

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Quel “Diavolo” di Google: sono riposseduta?

Questa è la "provocazione" lanciata da Enrico nel suo primo "vero" post su Ranked.it. Enrico parte dal motto di Google "Don’t be Evil…" non essere malvagio, che assomiglia tanto a Don’t be Devil 😉

Il motto di Google è “Don’t Be Evil”, non Essere Malvagio. Che c’è di più malvagio del Diavolo (guarda caso [D]Evil in inglese)? E come immaginate questo essere? Io me lo raffiguro come una persona dal fascino irresistibile, sottilmente tentatore, disponibile a regalarmi tutto ciò che bramo per poi rubarmi l’anima.
Lo ammetto Google regala solamente dei software e delle applicazioni, non macchine sportive e modelle di Victoria Secrets. Soddisfa forse piccoli bisogni e si prende in cambio (legittimamente), solo un piccolo pezzetto della nostra vita, i miei e i vostri dati personali.
Nonostante questo, io una piccola similitudine con l’immagine di prima riesco a intravederla. E voi?

La provocazione enfatizza le criticità espresse da Enrico in merito al tema della Privacy quando rapportate ad un colosso come Google che grazie all’offerta gratuita di innumerevoli applicazioni potrebbe essere tranquillamente e liberamente in grado di controllare la nostra vita in quasi tutti i suoi aspetti. Non ci credete? Forse perchè come me non ci avete mai pensato prima ma Google ha a disposizione una variegata quantità di informazioni sui suoi "affectionate users".

  • Conosce le nostre ricerche sul web (Google Search e Alert).
  • Conosce i siti che visitiamo più spesso (Google Toolbar), quanto tempo vi trascorriamo, che link selezioniamo e via dicendo.
  • Conosce i nostri siti (Google Webmaster Tool), sa chi li visita e perché (Google Analytics), a volte addirittura li ospita (GooglePages e Blogger).
  • Può leggere indisturbato la nostra posta elettronica (Google Gmail).
  • Può leggere i nostri documenti (Google Docs & Spreadsheet).
  • Sa in quali locali vorremmo cenare il sabato (Google Maps).
  • Può pure fotografarli (Google Earth).
  • Conosce le nostre letture preferite (Google Books).
  • Sa di che complementi di arredo vorremmo dotare il nostro nuovo appartamento (Google Catalog).
  • Conosce i nostri appuntamenti (Google Calendar).
  • Conosce l’intero contenuto del nostro hard disk (Google Desktop).
  • Sa se siamo interessati alla Borsa e a che azioni (Google Finance).
  • Sa quali potrebbero essere i nostri prossimi acquisti (Google Froogle).
  • Sa chi sono i nostri amici, le nostre inclinazioni e i nostri interessi (Orkut).
  • Sa quali sono le nostre foto preferite (Google Picasa) 

I primi commenti ovviamente sono già arrivati, tra cui il mio essendo io probabilmente annoverabile al target di "google-addicted users" eheh.. Mi basta fare la spunta per rendermene conto:

  • Google Search CE L’HO
  • Google Alert CE L’HO
  • Google Toolbar CE L’HO
  • Google Webmaster Tool NON CE L’HO
  • Google Analytics CE L’HO
  • GooglePages
  • Blogger CE L’HO…o meglio ce l’avevo 🙂
  • Google Gmail CE L’HO
  • Google Docs & Spreadsheet CE L’HO
  • Google Maps CE L’HO
  • Google Earth CE L’HO, anche se lo uso poco
  • Google Books NON CE L’HO
  • Google Catalog NON CE L’HO
  • Google Calendar CE L’HO
  • Google Desktop NON CE L’HO…ma sono tentata (detta così sembra proprio di vedere Google nei panni del diavolo tentatore…)
  • Google Finance NON CE L’HO
  • Google Froogle NON CE L’HO
  • Orkut NON CE L’HO
  • Google Picasa NON CE L’HO

Devo seriamente preoccuparmi? 🙁

Vi invito a leggere tutto il post così potete formulare anche voi una vostra idea in merito, io intanto cerco di farmi un esamino per capire se sono o meno riposseduta 😉

PICCOLO OT

Volevo inserire nel post un’immagine di Linda Blair in "Riposseduta" 😀 ma sono riuscita a trovare solo la locandina… in compenso però ho trovato su YouTube una delle scene più belle del film, ossia Leslie Nielsen che canta "Devil With A Blue Dress": mitico!

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Piccole Bloggers crescono: Sono PRIMA su Google!

[ATTENZIONE! SI AVVISANO TUTTI GLI UTENTI CHE QUESTO POST è ALTAMENTE AUTOCELEBRATIVO!]

Eh va beh, c’è chi si accontenta di poco :-).
Chi però segue da tempo questo blog capirà che sono molto contenta di condividere questo piccolo (grande? ovvio?) risultato che è quello di essere prima con “lafra” su Google! Vi ricordate il post “Cerca “lafra” su Google e Yahoo.. ma non su Ask 😉“? Se prima la situazione era questa:

Ora è questa eheheh

Come potete vedere non contenta sono presente nella prima pagina dei risultati anche con il mio profilo sul forum di GT (evidenziato in arancione).

Buone notizie anche su Zippy. Più di due mesi fa vi avevo parlato di questo meta-motore che effettua la ricerca contemporaneamente su diversi motori quali Google, Yahoo!Search, MSN Search, Ask.com, Alexa, Technorati e The Internet Archive, e vi avevo mostrato come cercando “lafra” fossi in 15esima posizione con il mio blog e sesta con il mio account di Flickr. Oggi ho scoperto di essere terza con il blog e quarta con Flickr eheheh.

Su Yahoo la situazione non è cambiata, sempre prima :-), stessa cosa anche su Ask che continua al contrario a non considerarmi minimamente: il primo risultato che mi riguarda è il link al comune di Cusano Milanino (quattordicesima posizione) dove sono state pubblicate due foto che ho scattato in occasione della Finale dei Mondiali :-\

Va beh pian piano riuscirò nel mio intento di diventare la unica “lafra” del web italiano e chissà magari mondiale! Ahahahah *risata grassa*.

😉

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C’era una volta YouTube contro Google

Ma come? Tutti hanno parlato dell’acquisizione di YouTube da parte di Google e io parlo di rivalità tra i due??
Beh non proprio, oggi sono un po’ nostalgica e mi diverto semplicemente a ricordare i vecchi tempi, quando addirittura c’era chi metteva questi due colossi a confronto in una sorta di similrivalità come in questo articolo di Grazia della settimana del 12 settembre 2006 che ho resuscitato dalla pigna di riviste, articoli, plichi, libri, fogli volanti sparsi armonicamente sulla mia scrivania.
Sono passati solo due mesi da questo articolo, ma già mi viene da dire “Eh, ti ricordi quando YouTube non era di proprietà di Google? Bei tempi quelli” 😉

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