Vita da neo-londinese: la prima settimana

Sono trascorse quasi due settimane dal mio arrivo a Londra e mi sembra di essere qui da un mese.

Il mio nuovo lavoro non mi ha impedito di fare un po’ di vita mondana e vacanziera 🙂

Ecco un "breve" riassunto della prima settimana:

  • Domenica: Arrivo a London. Sistemazione nel "mio" appartamento londinese in Hatton Garden, la via dei Diamanti. Io e uragano pranziamo/ceniamo alle 1630 a Pizza Hut.
  • Lunedi’: Breve giro a Covent Garden e poi spesa da Sainsbury’s Local. Uragano, che e’ una buona forchetta ma anche piuttosto raffinata e un buon cuoco, era un tantino sconcertato dalla totale impossibilita’ di replicare le abitudini di spesa che aveva a Milano anche a Londra: tra innumerevoli varieta’ di piatti pronti e spaghetti in scatola ho visto un velo di disperazione sul suo volto.
  • Martedi’ : Birra con i compagni di classe di uragano (che ha colto l’occasione per migliorare il suo inglese iscrivendosi due settimane alla Regent) e cena a base di Fish and Chips. Due personaggi singolari e davvero simpatici: Blei e’ di Palma di Maiorca e la sua cadenza spagnola quando parla inglese e’ contagiosa 🙂 . Miguel e’ portoghese, e’ un appassionato di scienze e un gran chiaccherone ma decisamente un vero spasso!
  • Mercoledi’ : Birra con Miguel, Bru e Lawrence. Tra una birra e l’altra siamo finiti col parlare della Teoria del Caos e degli effetti della Dopamina sulle prestazioni sessuali maschili (ovviamente merito di Miguel).
  • Giovedi’: Birra con Miguel, Blei ed altri compagni di uragano. Eravamo un gruppetto davvero internazionale: tre italiani (tra cui io e uragano), tre spagnoli, due russi, due sud koreane e un portoghese.

 

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(gli ultimi sono Blei e Miguel)

  • Venerdi’: Cena con mio cugino James, sua moglie Leanne e la mia bellissima nipotina. Decisamente non la migliore cena della nostra vita (uragano ha preso una pizza alquanto sospetta e io un hamburger giusto per andare sul sicuro) ma la compagnia e’ stata meravigliosa.

 Visto che la preoccupazione di ogni madre e’ sapere cosa sta mangiando la propria figlia purtroppo devo dirle che c’e’ da preoccuparsi…. Questo e’ uno dei miei pranzo tipo

 

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Le mie vacanze a Berenice (Mar Rosso)

L’arrivo a Berenice e’ stato un tantino traumatico. Ero talmente sconcertata dalla situazione che mi sono sorpresa a volerne fare un videopost 🙂

Per quanto riguarda il mezzo di trasporto che ci ha portati dall’aeroporto al resort immaginatevi la scena: trasciniamo il nostro trolley verso il parcheggio dove circa una ventina di bus granturismo sono in attesa di accompagnare i turisti in arrivo verso i rispettivi alberghi/villaggi… li scorriamo con lo sguardo tutti, uno dopo l’altro cercando di capire quale potrebbe essere il nostro e poi ad un certo punto vediamo un mezzo di locomozione decisamente spartano e pensiamo "non sara’ mica quello?" ERA QUELLO.

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Devo dire pero’ che non mi ‘ dispiaciuto affatto, e’ stato a suo modo divertente e comunque non particolarmente scomodo.
 
Per quanto riguarda la desolazione del posto devo ammettere che all’inizio e’ stato un piccolo shock, vi assicuro che appena arrivati non abbiamo visto NESSUNO, solo il personale. La prima sera a cena eravamo solo io e uragano, una coppia di russi e altre due-tre persone. Fortunatamente il giorno dopo e’ arrivata una coppia di italiani con cui ci siamo trovati molto bene e con cui abbiamo ovviamente trascorso tutta la settimana.
 
Altro grosso problema iniziale e’ stato constatare come fosse impossibile accedere al mare: i coralli in quella zona arrivano fino a riva e noi non avevamo le apposite scarpette per camminarci sopra. In molte altre strutture e’ presente un ponte che consente di arrivare a piedi fino al di la’ della barriera, in mare aperto e lo stesso accorgimento doveva essere presente anche nel nostro villaggio. Purtroppo il rispetto delle tempistiche e la celerita’ a quanto sembra non sono decisamente uno dei punti forza degli egiziani e del ponte non c’era nemmeno l’ombra.
 
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Anche in questo caso pero’ il problema e’ stato risolto dalla nostra guida Ashim (credo si scriva cosi’) che ci ha portato le scarpette e ci ha accompagnato fino al di la’ della barriera corallina per una snorkelata di un’ora circa dove ho avuto l’occasione di vedere, oltre ai bellissimi pesci del Mar Rosso, una temutissima Murena.
 
Vi risparmio i dettagli sui problemi fisici che mi hanno un tantino devastata i primi giorni della settimana per passare all’ultimo giorno effettivo di vacanza e alla nostra gita alla Baia dei Delfini.
 
Un posto meraviglioso, un cerchio di coralli in mezzo al mare che delimitano un’area nota appunto come una delle Dolphins House, dove branchi di delfini nuotano liberi anche se non indisturbati eheh.
 
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Una volta ancorata la barca infatti si attende l’arrivo del branco e non appena viene avvistato si salta tutti sul gommone e si parte all’inseguimento per vederli da vicino e provare ad entrare in acqua con loro.
 
Io sono stata molto fortunata, sono saltata giu’ dal gommone dalla parte dove se ne vedevano pochi e ormai in lontananza ma con mia grande sorpresa il branco stava nuotando sotto di me con alcuni delfinini saldamente attaccati al fianco della mamma. L’emozione e’ stata davvero indescrivibile. Ho scattato qualche foto con una macchinetta usa e getta, non appena le sviluppo le fotografo 🙂 e le aggiungo al set che ho creato su Flickr.
Intanto vi lascio con questo video.

 

Le vacanze sono finite. Ora inizia l’avventura.

Chi mi segue al di fuori di questo blog (ad esempio su twitter) qualche notizia sul mio conto l’ha gia’ letta. Per tutti gli altri eventualmente interessati faccio un breve riepilogo della mia vita dall’ultimo post che ho scritto.

La settimana successiva al long weekend londinese l’ho trascorsa in ufficio per portare a termine alcuni task e per fare il passaggio di consegna dei vari progetti su cui sto lavorando al mio adorato collega Mauri (che ora mi vorra’ meno bene). E perche’ mai? Niente dimissioni, niente prepensionamento, semplicemente mi e’ stato proposto di lavorare nella sede londinese della mia azienda per due mesi :-). Data di inizio dell’avventura londinese: 11 agosto 2008 (quindi SI sono gia’ qui, nel caso qualcuno non lo avesse ancora capito, vero Tony?).

Ho quindi anticipato le mie vacanze durate relativamente poco: due settimane di ferie di cui una trascorsa a casa con mamma Jacqueline a recuperare con un leggero ritardo sia le pulizie di primavera sia il cambio di stagione e l’altra di effettive vacanze.

La prima delle due settimane di ferie e’ stata fortunatamente non solo all’insegna delle grandi manovre domestiche ma anche dei saluti agli amici.

Tra feste a sorpresa

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matrimoni (per un totale di quattro in un solo mese)

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e regali provenienti da oltreoceano

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arriva il momento di partire per le tanto attese vacanze con uragano: destinazione Berenice (Mar Rosso).


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…to be continued

Cannes Lions 2008: Going Home

Scritto il 22 Giugno 2008 12:30 (Treno da Cannes a Milano)

È finita. Questa bellissima esperienza a Cannes è giunta al termine, e qualche lacrimuccia devo ammetterlo è scesa spinta anche dal furto della mia adorata fotocamera dove c’erano tutte le foto scattate in questi ultimi giorni: foto dei miei nuovi amici, delle feste a cui ho partecipato, del mare, del riflesso della luna nell’acqua, dei progetti che ho apprezzato e che volevo mostrare ai miei colleghi, della presentazione che io e Stefano abbiamo realizzato con il bollino Gold Winner nell’angolo sinistro.

Tutti questi ricordi sono nella mani di qualche persona disonesta che non capisce che il vero valore di quella fotocamera non è quello che si vede fuori ma quello che c’è dentro.

Ci sono ricordi però che questa persona non mi può togliere in nessun modo e sono quelli relativi alle straordinarie persone che ho conosciuto, quei Young Lions che da tutte le parti del mondo sono arrivati in Francia per partecipare alla competition, non solo quella media.

Ce ne sono alcuni che non dimenticherò mai, l’intensità delle emozioni che ho provato stando con loro credo le renda indelebili. la malinconia cresce quando realizzo che ci sono oceani a dividerci, mentre in questi giorni il mondo sembrava non avere confini: Brasile, Cile, Canada, Giappone, Australia, Argentina, India, non sono mai sembrati così vicini.

E qui il mio amore per il web diventa se possibile ancora più smisurato: grazie ad internet questi confini cessano di esistere nuovamente.

E torno a sorridere.

 

Written on the 22nd of June 12:30 (Train from Cannes to Milano)

It is finished. this beautiful experience in Cannes is arrived at the end, and I have to say that some tears have run down my face dued also to the fact that someone has stolen my camera where there were all the pics I took these last days: photos of my new friends, of the parties i went, of the sea, of the moonlight reflecting in the water, of the projects that i liked and wanted to show to my colleagues, of the presentation that me and Stefano have created with the badge "Gold Winner".

All these memories are in the hands of a dishonest person that doesn’t understand that the real value of that camera is not outside but inside.

Anyway there are memories that this person cannot remove from my head, and are those related to the extraordinary people that I met, those Young Lions that arrived from all over the world to France to participate to the competition, not only the media one.

There are some of them that I will never forget, the intensity of the emotions that I felt staying with them make them inerasable. The melancholy I’m feeling grows when I realize that there are oceans between us, while in these days the world seemed to don’t have boundaries: Brazil, Chile, Canada, Japan, Australia, Argentina, India have never seem to be so near.

And so in this particular situation my love for the web becomes even more immeasurable: thanks to internet these boundaries just disappear.

And I smile once again.

 

Arriverderci / Goodbye 🙂

 (photos of some Young Lions, unfortunately I don’t have all their badges, but there are some more on my Flickr)

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Lo Yogurt alla Finestra sul Cortile

Può sembrare il titolo di un film invece è un esperimento scientifico involontario che non so quali risultati porterà.

Quella che vedete è una fotografia di un vasetto di yogurt Vitasnella che ho messo sul davanzale della finestra del mio vecchio ufficio (ultimamente ci hanno tutti traslocato al piano di sotto) quando faceva ancora abbastanza freschino per assicurargli un’adeguata temperatura.

Quel vasetto è ancora lì.

Secondo voi cosa potrebbe succedergli? Dite che devo andarlo a buttare?

Pensierini della pausa pranzo

Corso Vittorio Emanuele, Milano, ore 13:45.

  1. "Non sarà colpa loro se c’è ancora questo tempaccio?". Circa un mese fa, credo la domenica di pasqua, passeggiavo con uragano in via dante e in corso vittorio emanuele; in quella occasione ho visto per la prima volta una decina di cinesi che richiamavano l’attenzione dei passanti aprendo ripetutamente gli ombrelli in vendita. Nell’ultimo mese credo di averli visti tutte le volte che ho passeggiato in corso vittorio emanuele. Un mese fa c’era uno sole splendido.
  2. "Un altro?". Il pensiero era riferito ai temporary shops a cui ho dedicato alcuni post recentemente. In questi giorni ne hanno aperto uno dove vendono abbigliamento, scarpe e accessori di diverse marche a 20, 30, 40 euro. C’era la coda fuori quindi non sono entrata.
  3. (questa mi vergogno un po’ a scriverla) "Con quale criterio scelgono le loro "prede"? Hanno in testa un target?". L’ho pensato mentre schivavo i due-tre ragazzi di colore che vendono libri delle Terre di Mezzo per strada. Una volta ne ho comprati due. Mai letti. Beh no dai, sfogliati e tenuti in borsa per circa un settimana.

Ore 15:30

  1. Come fanno i cinesi a vendere simultaneamente tutti la stessa cosa? Si mettono d’accordo? Si spartiscono i guadagni?
  2. Perchè non ho guardato quando chiude?
  3. La deformazione professionale non ha limiti.

Il mangione uragano scrive: “cosa faccio la lascio??? ditemi voi…”

C’è un posto sul web dove uragano è più presente di me ed è il sito del Mangione.

Iscritto dal 2005, uragano si è guadagnato il titolo di Mangione VIP, che viene assegnato agli utenti che hanno scritto un certo numero di recensioni e raggiunto una data soglia di punteggio.

A uragano non piace solo mangiare, ma anche e soprattutto cucinare, va da sè che in casa quello che frequenta maggiormente (direi quasi esclusivamente) la zona fornelli è lui… io apparecchio, sparecchio e faccio partire la lavastoviglie (in realtà non sempre). Ah assaggio anche la pasta, ho un talento particolare per azzeccare la cottura :-\.

Nell’eventualità in cui lui non ci fosse nel momento del bisogno alimentare ho pensato di acquistare qualche barattolino di sugo pronto da tenere in dispensa, insomma per le emergenze. Diciamo che uragano non ha apprezzato e ha chiesto ai suoi amici mangioni quali provvedimenti dovrebbe prendere di fronte a questo inaccettabile comportamento da parte mia

Qualcuno vuole difendermi?? 😮