Da “Social Network” a “Publicity Network”: vi piace questo uso di Twitter?

Una caratteristica che mi contraddistingue è il tempismo 🙂 (ultimamente nella vita reale ne ho dato una lampante dimostrazione) tranne quando si tratta di scrivere su questo blog. Trovo un articolo interessante e poi immancabilmente passano settimane prima che riesca a trovare il tempo o l’occasione per parlarne. Comunque, chiusa parentesi, il post in questione è When Does a Social Network Become a "Publicity Network"?

Allen Stern, l’autore dell’articolo, analizza il fenomeno Twitter come strumento di social networking e si sofferma sulla inevitabile "snaturizzazione" dello stesso da parte di alcuni noti personaggi della rete. Il personaggio di riferimento è Robert Scoble il cui account su Twitter mostra in questo momento 6.628 followers, e fino a qui tutti i nostri complimenti, accanto però a questo dato "Following: 6.809".

Twitter - Scobleizer 24/10/2007

La domanda sorge spontanea: come può Scoble seguire tutti i twit di 6809 utenti? Stern a questo proposito ipotizza anche un calcolo per verificarne la fattibilità "umana":

With 6,000 people on Twitter, let’s assume 10% are active and post 3 messages a day, that’s 1800 messages per day to keep track of

La riflessione che è scaturita da questa constatazione è stata appunto se per personaggi come Scoble Twitter più che un social network sia diventato un publicity network, ossia un mezzo per farsi pubblicità, per automanifestarsi, per segnalare i propri articoli/post, senza di fatto interagire con gli altri utenti in uno spirito di condivisione e di confronto.

A social networking tool becomes a publicity tool when "I speak, you speak, I reply, you reply" becomes "I speak, you listen".

Lo stesso Scoble è intervenuto con un commento in cui ha spiegato che per lui Twitter è come una sorta di chat room e che non è vero che è impossibile star dietro a tutti i twit, anzi "it is VERY possible". Aggiunge inoltre che non perde MAI i twit di coloro che iniziano i loro messaggi con "@scobleizer" grazie al loro raggruppamento all’interno della pagina "replies" e chiude parlando della funzione "track" che gli consente di avere sott’occhio tutto ciò che viene discusso su un argomento come ad esempio "microsoft".

Insomma una cosa è certa: Scoble conosce molto bene il mezzo che ha a disposizione e lo utilizza in maniera consistente (anche se c’è chi afferma che i twit non sono tutti farina del suo sacco), quello che ci si chiede e se lo stia usando in maniera corretta.

Il punto è che molti account su Twitter sono stati aperti solo ed esclusivamente per utilizzare il mezzo come un publicity network, l’esempio citato da Stern è Mashable (Following 2 / Followers 1.608) a me vengono in mente tra i miei contatti SkyTG24 e Blogosfere , e il successo di alcuni di questi fa scaturire una domanda forse un tantino provocatoria

Are these new publicity networks (Facebook, Twitter, etc.) the new press release? […] And if you are working with a social media consultant who isn’t leveraging these new publicity networks where appropriate, you need to find a new consultant

Che ne pensate? Twitter potrebbe arrivare a sostituire la tradizionale press release? Come vedete l’utilizzo di Twitter non come servizio di microblogging, o di social networking in senso lato, ma come Publicity Network? Considerate Robert Scoble un caso ibrido?

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Beppe Grillo è pur sempre un VIP

[Scritto Lunedì 1ottobre]

Venerdì ho comprato l’Espresso, come molti altri blogger credo, per leggere l’articolo di copertina "SESTO POTERE" il cui sottotitolo recita "Prima la TV ora la Rete. Dopo il caso Grillo il Web sotto processo. è democratico o è un nuovo Grande Fratello?".

Avevo saputo infatti che erano stati intervistati anche alcuni noti blogger italiani ed ero curiosa di sapere che cosa avevano detto. Se devo essere sincera molti di questi mi hanno deluso perchè hanno voluto analizzare il caso Beppe Grillo come se quest’ultimo fosse un blogger come loro, con uguali "diritti e doveri".

Faccio riferimento a queste dichiarazioni:

Massimo Mantellini:

Beppe Grillo in realtà; sfrutta la Rete disinteressandosi delle sue caratteristiche di "nuovo media", vale a dire di strumento bidirezionale. Al contrario, usa Internet come un media convenzionale. In alcuni casi la politica tende a usare Internet "da uno a molti", magari con semplici video messi online […]

Luca Sofri:

In Rete Grillo emette ma non riceve, cioè lascia liberi i commenti ma poi non interagisce nè con i suoi lettori nè con il resto della blogosfera

Sarà superficiale da parte mia fare questa considerazione ma la prima cosa che mi è venuta in mente è stato: vi aspettavate DAVVERO qualcosa di diverso? In tutta onestà mi chiedo se sia fisicamente fattibile per un solo uomo rispondere a tutti i commenti presenti nel blog di Beppe Grillo. Qualcuno potrebbe rispondere "l’80% di quei commenti è fuffa, potrebbe rispondere al restante 20%", ok il ragionamento non fa una grinza se non per un particolare: BEPPE GRILLO è UN VIP, non un VIP BLOGGER ma un VIP vero e proprio (e forse sarebbe opportuno ricordare a questo proposito che è diventato un cosiddetto blogger perchè non aveva più la possibilità di farsi vedere e sentire altrove). Cosa succederebbe se Beppe Grillo rispondesse ad alcuni utenti? Si scatenerebbe la competizione "Beppe Grillo ha risposto ad un mio commento!" "Uff ma a me non risponde mai!" "Ma cosa devo fare affinchè Beppe Grillo mi consideri? Lascio sempre tanti commenti sul suo blog ma a me non risponde mai!" etc etc. So che è una considerazione triste e non in linea con il "tenore" della blogosfera ma Beppe Grillo è un VIP nella blogosfera (non della blogosfera) e come tale deve essere guardato e giudicato.

Una volta ho letto che il blog di Beppe Grillo è di fatto "una blogosfera a sè", non so se essere pienamente d’accordo con questa definizione (che purtroppo non mi ricordo dove ho letto) ma sicuramente esprime bene il concetto di considerare il suo blog come qualcosa di diverso.

Antonio Sofi, in linea con quanto dichiarato dai blogger sopracitati dice

Grillo ha scelto di disegnare la sua Internet come fosse un palcoscenico teatrale, in cui c’è chi si esibisce sopra il palco dei post e un pubblico che sta nella platea dei commenti a godersi lo spettacolo e a chiaccherare tra loro. Di qui una certa illusione di partecipazione e interazione. Ma i commenti alla fine tendono a perdersi nel rumore di fondo di mille altri commenti diventando di fatto applausi o fischi

In questo intervento di Antonio Sofi c’è un passaggio che condivido: "Grillo ha scelto di disegnare la sua Internet", esatto, la SUA internet, non ne esiste una sola che ne dite? Ma quello che ho apprezzato maggiormente di Sofi è stata la prima parte della sua dichiarazione perchè credo che sia il punto di partenza che bisognerebbe adottare per una reale e sensata conversazione sull’argomento

 

Si può usare Internet in mille modi diversi e con mille finalità […] Vale l’esempio del classico coltello che può essere usato per tagliare il pane o per offendere. Non esiste una sola Internet, ma tante Internet quante sono le persone che la usano.

 

[Scritto martedì 2 ottobre prima della pubblicazione]

Ci sono altri pensieri che mi passano per la testa in merito a quanto ho letto sull’Espresso ma per ora preferisco fermarmi qui e non rileggere troppe volte questo post perchè se no va a finire che lo riscrivo o lo cancello eheh. Spero di non essere sembrata "impertinente", è tutto semplicemente imho 🙂

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Nel video di Tagliaerbe per “SEO Beginners” ci sono anch’io

Oggi decido di fare un bel giro tra i miei feed e mi soffermo su quelli del blog di Davide Pozzi aka Tagliaerbe; in particolare noto il post "Video sul posizionamento … by Tagliaerbe" e curiosa vado a vedere e leggo:

Un paio di mesi fa son stato a Roma in visita dagli amici di HTML.it e ICTV.it. Con l’occasione, mi hanno obbligato con la forza (scherzo, eh! 😀 ) a girare questo video, che è una sorta di miniguida ultrarapida sul SEO e il posizionamento

Decido di ritagliarmi 2 minuti per guardarlo e al minuto 01:48 cosa vedo? Un mio post su oneweb20 dedicato al Bike Sharing 🙂

Va beh a parte questo piccolo momento di ilarità personale devo dire che i video ICTV.IT sono ben fatti, non esaustivi ovviamente considerando il tempo limitato, ma un ottimo punto di partenza per capire quali argomenti approfondire quando si vuole affrontare temi a volte complessi come in questo caso il posizionamento.

Ah nei commenti ho fatto i complimenti a Davide per la voce, "infonde professionalità e tranquillità", voi che ne dite?

Buona visione 🙂

L’anteprima per Bloggers di Diesel: “No Fuel For Life”

Il bello di essere un blogger è che ti può capitare di sapere le cose prima degli altri, di avere le notizie in anteprima insomma. Ed ecco che in settimana mi arriva una mail da una certa Inga di OgilvyInteractive (dove tra le altre cose ho lavorato eheh, strana coincidenza), che inizia così

Essere aggiornata sulle novità della blogosfera italiana è parte del mio lavoro ed è infatti navigando di link in link che ho scoperto il tuo blog, "Simply my blog". L’ho letto, ho visto gli argomenti che ti appassionano e il tuo stile e ho pensato che potrebbe interessarti partecipare all’originale campagna creata dall’agenzia FFL per il lancio del nuovo prodotto Diesel. È un’occasione unica, riservata a te e a pochi altri blogger selezionati in Italia e in Europa, che ti permetterà di conoscere il prodotto in anteprima […].

Beh direi che "c’ha preso" visto che la cosa mi ha interessato subito tanto da mettermi in contatto con Inga per estrapolare ulteriori dettagli (simpatica e significativa a questo proposito la conclusione della sua email "Per qualsiasi dubbio o domanda puoi scrivermi o telefonarmi: sono una persona in carne ed ossa, ti risponderò! 🙂"). Ma niente Inga non ha aggiunto altro rispetto al sito segnalato nell’email, www.nolegalization.com, della misteriosa organizzazione chiamata "Society against Legalization".

Nel frattempo ho scoperto alcuni dei bloggers che come me sono stati contattati da Inga per partecipare all’iniziativa, tra cui Luca di BluBlog e Danilo Palermo.

Comunque i dettagli richiesti non sono tardati ad arrivare.

Ciao Francesca, come promesso, ti scrivo nuovamente per darti delle informazioni in più sul nuovo prodotto che Diesel presenterà tra pochi giorni. In molti si sono chiesti quale fosse il vero nemico della “Society against Legalization”. Che cosa vogliono? A cosa si oppongono? Quale oggetto non deve essere legalizzato? Ora puoi scoprilo. Puoi vederlo. Puoi commentarlo. Troverai tutto il materiale (foto, video, screenshots, descrizione del prodotto e della campagna, ecc…) collegandoti a questo sito: http://www.dieselweblaunch.com. L’accesso è riservato (infatti il lancio ufficiale del prodotto avverrà il 27 Agosto) ma ad alcuni blogger come te è stata data la possibilità di conoscere tutti i dettagli in anteprima […]

L’email segue con i dati per accedere all’area riservata… io so già tutto, voi dovrete aspettare questo lunghissimo weekend ;-).. anche se navigando nella blogosfera non avrete molte difficoltà a svelare il mistero eheh.

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X Uomini: Non guardarle le tette! X Donne: Finalmente come sollevarle

Stamattina ho scoperto per caso un video molto divertente dedicato ai guardoni ed in particolare ai guardoni di tette! Quando vi dicono che è meglio distogliere lo sguardo dal petto di una donna, forse in alcuni casi è meglio seguire il consiglio ;-). Buon divertimento!

E a proposito di tette colgo l’occasione per segnalare anche un sito scovato da spery proprio ieri in merito ad un’invenzione che potrebbe risolvere il problema di molte donne, ossia il naturale ammosciamento: ecco a voi il LIFTITS!

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del.izio.si X lafra [lug1]: Dipendenza da blog, SEO in estinzione e il Marketing dello Spogliarello

Are you blogging this? – donne geek, mentalità blogger, dipendenza da blog.

Henry cerca di fare chiarezza sul termine “geek”, neologismo che sempre più sta prendendo piede ma sul cui significato ancora si fa molta confusione (ancora accostato da alcuni al termine "nerd"), e parla di "Mentalità da Blogger".

Il SEO è in estinzione? | oneMarketing

Interessante riflessione sul ruolo del SEO oggi. Di Emmebar "Si può ancora parlare di SEO in senso stretto? Secondo me non più, ormai il SEO nella più riduttiva delle ipotesi è in realtà un SEM […]"

5 Lezioni Di Marketing che ho imparato dalle Spogliarelliste

Simpatica riflessione sulle Tattiche di Marketing usate dalle Spogliarelliste (di Soldiweb.net)

GUARDA TUTTI I DEL.IZIO.SI PER LAFRA e non solo…

Are you Blogging This? … LaFra mangia giapponese!

E come giustamente scrive Antonio Bonanno: Come non bloggarlo?

Antonio fa riferimento a questo divertente video (e canzone) intitolato "Are you blogging this?" di David Lee King.

Mi sono un po’ vergognata guardandolo perchè mi sono riconosciuta nel suo messaggio :-).

Ci sono tantissime cose infatti che ogni giorno colpiscono la mia attenzione e la maggior parte delle volte le annoto (su Google Notebook se è digitale, nel mio telefonino facendole una foto se è "analogica" 😉 ) con l’intenzione di pubblicarle sul blog. Questa abitudine è diventata ormai una barzelletta per molti miei amici: "E questo non lo metti sul tuo blog?", "Questo lo hai già messo sul blog?" etc.

Ho già lasciato il "segno" anche con i miei nuovi colleghi di lavoro quando ieri mi hanno portato al ristorante giapponese: per me era la prima volta. A parte le comiche per riuscire a mangiare con quei dannati bastoncini, non ho potuto non fotografare con il cellulare il mio primo piatto misto di Sushi e Sashimi. Avendo capito il soggetto, i miei colleghi mi hanno fotografata anche in procinto di ingoiare il primo boccone… Sarò sembrata "anomala" anche a loro? 😀

Anche il Maestrino Vanz è “Anomalo”, da più di dieci anni! E che fatica esserlo…

Non avevo dubbi in merito ma dopo aver letto il suo ultimo post "Prima o poi tutti gettiamo la spugna" ne ho avuto la prova schiacciante.

Il post, che consiglio caldamente a tutti di leggere, è uno sfogo nei confronti di quelle persone che in sintesi giudicano senza provare, come tutti coloro che parlano male di fenomeni come Twitter e Second Life senza aver mai tentato di usarli o di capirne la natura e soprattutto le potenzialità, sia sul piano della comunicazione interpersonale che commerciale.

Vanz spiega come si sia dovuto confrontare con questi scetticismi fin dall’alba dei tempi

Capitava di parlare di questa cosa misteriosa che si chiamava Internet a cena fuori con gli amici. Loro avevano sentito quella parola e non ne sapevano nulla, se non che non avrebbero saputo che farsene, quindi non gli serviva. I miei tentativi di argomentare citando i tassi di crescita iperbolici della Rete si scontravano immancabilmente con un vecchio espediente retorico firmato Marcello Marchesi che mi ha sempre fatto incazzare. Il massimo che ottenevo erano sguardi perplessi, ma in fondo ero innocuo.

Qualche anno dopo il Vanz frequenta newsgroups e mailing list e gli sguardi da perplessi diventano "di sufficienza".

Alla sua prima storia nata in Rete gli sguardi da sufficienza diventarono "di compatimento".

Quando cominciò a scrivere su un blog gli sguardi da compatimento diventarono "di ostilità". Ed ecco la frase che mi ha fatto sorridere:

Che tipo di persona vorrebbe mai raccontare i propri fatti privati in pubblico, se non un disadattato?

DISADATTATO = ANOMALO 😉

A parte gli scherzi, la seconda parte del post è quella che più mi ha colpito perchè la condivido totalmente.

Se una persona decide di non avventurarsi nell’esplorazione del "NUOVO" non può permettersi di etichettare questo nuovo come "inutilità", "perdita di tempo", "stupida invenzione", "moda passeggera", etc.

E’ normale: tutti pensiamo (trad.: desideriamo) che il mondo si fermi nel momento in cui ci troviamo, se non in quello in cui ci siamo divertiti di più. Per dire, c’è gente che ancora ascolta gli Spandau Ballet. Ma il mondo non si ferma, l’unica cosa che succede è che siamo noi a un certo punto a gettare la spugna. E abbiamo il diritto di farlo, ma se vogliamo essere onesti dobbiamo dire "ho gettato la spugna", non "queste robe nuove sono tutte cazzate".

Molte delle persone che conosco e che frequento non sanno nemmeno cosa sia la "spugna" e non ho diritto di farglielo pesare perchè si tratta di una scelta di vita, ma sono d’accordo con Vanz quando dice che coloro che gettano la spugna possono farlo nella misura in cui lo ammettono, piuttosto che nascondersi dietro un saccentismo alquanto fastidioso.

Come scrivevo a proposito di Second Life nel mio recente post "Una Giornata di Eventi su Second Life" anch’io sono dell’idea che non si debba mai giudicare qualcosa senza conoscerlo, solo così è possibile essere obiettivi, altrimenti è tanto meglio TACERE!

Chiudo rinnovando l’invito che Vanz ha fatto a tutte queste persone un po’ diciamo "frettolose" nel voler ergersi a guru del niente:

Non chiedere a cosa serve: provaci.

Anche se per adesso non sai che fartene, provaci.

Non proiettare le tue paure sullo strumento, provaci.

Se sei curiosa, provaci; ma anche se pensi che non ti serva, provaci.

Qualunque cosa accada, probabilmente scoprirai qualcosa su te stessa.

PS Avete notato la declinazione femminile? Non sarà che anche Vanz denota una cerca carenza di donne "anomale"? 😉

 

LEGGI ANCHE:

“Intervista ad una Donna Geek”: Me

Tra le tante interviste a Blogger più o meno famosi (una delle più recenti che vi consiglio di leggere è quella a Stefano Gorgoni aka "Must" sul TagliaBlog) c’è anche un’intervista alla sottoscritta.

L’intervistatore è MagoGae che ringrazio tantissimo per questa idea.

Ve la riporto.

Come ti è venuta in mente l’idea di avere un blog? Cosa ha fatto scattare la scintilla?

L’idea è nata come spesso accade dalla semplice curiosità; la verità è che però non conoscevo molto bene la realtà della blogosfera e quindi mi ero limitata ad aprire un blog e ad inserire contenuti di altri. Poi circa un anno fa ho partecipato al Workshop “Network, o del nuovo umanesimo digitale” nell’ambito dell’EBA Forum dove tra i relatori c’erano Mafe di Maestrini per Caso (chairman), Paolo Valdemarin, Luca De Biase, Sergio Maistrello e altri che non conoscevo minimamente (pensa che ero seduta accanto a Mauro Lupi e non sapevo chi fosse). Insomma si è parlato tanto di blog e della differenza tra blogger e giornalisti: il blogger a differenza del giornalista scrive solo se ha qualcosa di interessante da dire. E quindi mi sono detta “Questo incontro per me è stato interessante e di questo parlerò domani nel mio nuovo blog :-)

Aspetto “ludico” a parte elenca 2 buone ragioni per gestire un blog personale.

Aspetto “ludico” a parte? L’aspetto ludico è la prima buona ragione :-) A parte gli scherzi il blog quest’anno è stata la mia ancora di salvezza in un periodo in cui il lavoro non riusciva più a darmi soddisfazioni, in cui mi sentivo di non riuscire ad imparare niente di nuovo e di interessante. Leggere, fare ricerche, per poi parlarne sul proprio blog mi ha consentito di non arenarmi ma di continuare a crescere a livello professionale e apprendere cose che il mio lavoro non sarebbe mai stato in grado di trasferirmi. Far parte della blogosfera, per quanto io sia una piccola blogger, è un’esperienza unica, ed è impossibile se non si è blogger capirla, bisogna viverla (oh mamma entro nel filosofeggiante…).

Grazie al blog hai fatto amicizie che mai avresti pensato di fare e che consideri importanti? intendo non le solite amicizie che si fanno solitamente in rete.

Assolutamente sì. È pazzesco se penso che qualcuna delle massime autorità della blogosfera italiana è nei miei contatti di Messenger ;-)

I blog che visiti più spesso?

Principalmente quelli che parlano di Blogosfera, Web 2.0, Web Marketing e Communication, Advertising etc. ma non solo. Mi piacciono tantissimi i “blog a strisce” ad esempio, Eriadan in primis, e quelli che parlano di libri ed editoria in generale. Ritengo molto importante nella scelta dei blog che leggo il tocco personale dell’autore, insomma l’anima strettamente “umana” del blog.

I siti zozzi che visiti più spesso?

La sezione OT di alcuni Forum, ad esempio TPU, ci sono certi zozzoni da quelle parti ;-) (si scherza ovviamente…)

Cosa legge solitamente una donna geek?

Davvero di tutto! Come diceva Melanie Griffith in “Una Donna in Carriera”: Non sai mai da dove ti può venire un’idea geniale!

L’emoticon che più ti rappresenta?

Su Messenger è quella che viene fuori digitando questa combinazione di tasti *-), quella diciamo perplessa.

Pensi che gestire un blog possa avere una funzione curativa?

Beh nel mio caso l’ha avuta.

Immagino che le donne geek (in quanto anomale) la diano più facilmente. Vero o falso?

Mah io per la verità vedo tante donne normali che la danno senza problemi, forse non hai avuto la stessa fortuna eheh.

Come si approccia una donna geek?

Non facendole queste domande ;-) (scherzoooo)

Consideri la comunicazione virtuale (fatta con i vari messenger, chat, siti web ecc.) di serie B rispetto a quella reale, verbale, o la consideri più sincera? più reale, in virtù del fatto che sapendo di essere nell’anonimato la gente si apre di più.

Io le vedo come entrambe di Serie A, quella “fisica” perchè completa sensorialmente parlando, quella “virtuale” perchè potenzialmente illimitata. Per quanto riguarda stare nell’anonimato o meno è una questione di scelte, se potessi vorrei incontrare quasi tutte le persone con cui ho un rapporto esclusivamente virtuale, con cui non ho mai nemmeno parlato al telefono ma oltre ai limiti spazio-temporali spesso insorgono anche limiti di carattere diciamo sociale. Insomma a volte è difficile spiegare che si ha voglia di andare ad esempio ad un raduno dove c’è gente che “non si conosce“, perchè questo è quello che vede il mondo “offline”, il mondo “normale” (contrapposto a quello anomalo eheh), quel mondo che non vive la rete ma magari si limita semplicemente ad usarla e che non vede quindi le implicazioni “umane” dell’avere una vita “virtuale”. Ho parlato più volte di questo aspetto sul mio blog fino ad arrivare ad inventarmi un’intervista doppia tra il me “fisico” e il me “virtuale”! :-)

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