Libero Community: il vantaggio di avere 7 nickname

qual è?

Ok provo a spiegarmi meglio.

Sto provando a documentarmi sullo stato del social networking in Italia, ci sono tantissime informazioni sugli USA e UK ma sull’Italia è più difficile trovare materiali interessanti. Anyway, controllando sul mio del.icio.us ho trovato un post del blog di IAB del 18/1/2008 con "il trend di Internet in Italia nel 2007" di Nielsen Online, per la serie da qualche parte devo pur partire.

 

Tra le categorie di siti che rilevano i rialzi più significativi rispetto al 2006 da segnalare le communities (14,3 milioni di utenti, +46%), trainate soprattutto da Windows Live Spaces, Libero Community, Alice Community, MySpace e Facebook

MySpace e Facebook vengono considerate communities alla stessa stregua di Windows Live Spaces, Libero Community e Alice Community; non si parla di social networks.

 

In tutta sincerità devo però ammettere di non aver idea di cosa siano concretamente le communities di Libero e di Alice, di avere solo una vaga conoscenza degli strumenti presenti al loro interno, e di essermi ripromessa da diverso tempo di trovare 5 minuti per farci un giro.

Oggi ho trovato quei fatidici 5 minuti e sono partita da Alice Community. Ho ritrovato gli strumenti che conoscevo (ma non testato) come C6 messenger, myblog.it e Virgilio Genio e ho avuto la conferma che si tratta di un luogo dove ovviamente incontrare altre persone a scopi diciamo prevalentementi amorosi (e dentro la parola amoroso direi che c’è di tutto un po’).

Chi puoi trovare quindi sulla Community di Virgilio/Alice?

  • sirene
  • barbie girls
  • dark ladies
  • intellettuali
  • principi azzurri
  • etc

Direi che ce n’è per tutti i gusti. Buona ricerca a tutti.

Poi passo a Libero Community.

Vedo Cerca Nuovi Amici, Chat, Forum, Cupido – Cerca l’anima gemella, TrovAmore, Blog, Video, Siti personali. Non manca niente all’appello, è una community fatta e finita.

Incuriosita clicco su ENTRA e questa è la schermata che ho trovato:

Non ho ancora compilato il primo campo perchè mi sto interrogando sul primo grande vantaggio che mi offre Libero per entrare nella sua Community: in pochi click potrai creare sino a 7 nickname.

ma perchè dovrei farlo? Forse mal che vada posso far filtrare me e mestessa 😉

A parte gli scherzi un’idea ovviamente me la sono fatta, ma secondo voi la prospettiva di potersi creare 7 nickname è allettante?

(PS se qualcuno nel frattempo avesse dei documenti, post, articoli, utili sullo stato del social networking in Italia me lo può segnalare? Grazie :-))

Il futuro dell’advertising online (classico) non è “social”

I social networks sono ormai da tempo al centro dei pensieri di molti addetti al marketing e alla comunicazione perchè sono coscienti del fatto che lì potrebbe risiedere il loro target, sia esso di vendita che di comunicazione, e non sanno come raggiungerlo.

Regole di comunicazione che sono valide in un contesto non possono avere ovviamente la stessa efficacia in altri, ed è per questo che Google non ottiene gli stessi risultati sul suo motore di ricerca e su MySpace. Il motivo è ovvio: se nel primo caso la scelta di navigare in Google Search è legata alla specifica esigenza di cercare e soprattutto trovare qualcosa nel più breve tempo possibile, nel secondo invece è connessa ad altri obiettivi, classificabili sarà ovvio dirlo di "networking".  Come scrive Joshua Porter nel suo post "Why Social Ads Don’t Work" non a caso Google si pone come obiettivo di continuare a ridurre il tempo che gli utenti trascorrono all’interno del suo motore di ricerca, perchè questo vuol dire che gli stessi sono riusciti a soddisfare velocemente il loro bisogno, mentre Facebook mira ad ampliare quanto più possibile il time-per-visit dei suoi iscritti.

Lo stesso messaggio pubbilcitario può quindi essere percepito in maniera completamente differente a seconda del contesto: se all’interno del motore può essere utile perchè pertinente con la mia ricerca, all’interno di Facebook è fastidioso perchè decontestualizzato (ci si potrebbe scrivere un libro su questo.. o qualcuno lo ha già fatto??) e antiestetico.

Se sono all’interno di un social network difficilmente cliccherò su un banner/messaggio pubblicitario che mi porterà in un altro sito allontanandomi dal luogo virtuale in cui mi ritrovo, è come se fossi in un pub e per provare una birra diversa da quella che bevo solitamente dovessi uscire e recarmi in una nuova discoteca, magari bellissima ma dove non conosco nessuno e non mi sento altrettanto a mio agio: non sarebbe meglio farmela bere nel mio solito amato pub insieme ai miei amici?

In sintesi

the context is entirely different. When you’re in search mode, you are playing by different rules

L’analisi dei primi risultati relativi ai "social ads" confermano appunto la teoria secondo cui il presupposto per far sì che l’utente interagisca con i messaggi pubblicitari sia che in quel momento sia più o meno esplicitamente alla ricerca di qualcosa, e quindi questi sono alcuni dei contesti in cui si ottengono i ritorni migliori:

  • Searching
  • Shopping
  • Traveling

Proprio qualche giorno fa Mauri, il mio compagno di scrivania, mi ha raccontato di aver trovato un interessante sito sul Canada se non ricordo male mentre navigava in Turisti per Caso cliccando su un annuncio pubblicitario.

Questo ci porta a fare qualche prima considerazione anche sugli esiti della ipotetica futura guerra tra Microsoft+Yahoo e Google: benchè gli strumenti di posta elettronica e di community dei primi due siano più forti non riusciranno a monetizzare gli stessi risultati in termini di advertising di Google Search. Questo ci fa inoltre capire perchè gli investimenti e gli sforzi maggiori da parte dei tre colossi siano incentrati soprattutto sul mobile e sulle maps: quando le persone accedono ai servizi mobile sono in movimento e quindi in unfamiliar places with the same old needs, stiamo quindi cercando sia una destinazione sia dei servizi che ci possano essere di supporto lungo il tragitto. Proprio per questo motivo Joshua conclude il suo post affermando che maps and mobile are the future of advertising.

Le osservazioni interessanti però continuano all’interno dei commenti:

Innanzitutto ci si interroga sull’efficacia dei messaggio all’interno dei blogs: che differenza c’è tra l’advertising su MySpace e quello nei blogs, ossia i risultati in termini di CTR non dovrebbero essere più bassi? La risposta è NO, e questo grazie alla visibilità che i blog hanno all’interno delle SERP, ossia delle pagine dei risultati di ricerca. A differenza dei social network infatti i blog vengono spesso visitati in quanto all’interno dei risultati di una ricerca ed essendo l’utente in quel momento nel cosiddetto "seach mode" è più propenso a continuare appunto questa ricerca cliccando sui messaggi presenti nei blog: User searches, user clicks through to blog, user clicks ad. Ed è proprio per questo motivo che un blog riesce a guadagnare quanto più è focalizzato su un argomento (vi consiglio a questo proposito il post di Tagliaerbe "Tematizzare: il primo comandamento SEO")

Altri utenti riflettono su usi migliori dei social network:

  • Better-Targeted Ads: benvenga la pubblicità nei social networks, ma solo se fortemente contestualizzata ed interessante per il target, anche perchè i social network offrono a volte un livello notevole di segmentazione dei consumatori. L’esempio fatto è quello di Dogster la community dedicata agli amanti dei cani, "a dream marketing opportunity for a company like… Pup-peroni, marca di cibo per cani, che è infatti uno degli sponsor del sito. Ho notato che una delle campagne di advertising visibile in questo momento è il lancio del doppio DVD Platinum Edition della Carica dei 101, più contestualizzato di così 🙂
  • Brand Building e Sponsorship: già all’interno del post Joshua aveva spiegato che la presenza di pubblicità all’interno dei social network non sia legata necessariamente al tentativo di portare gli utenti sul proprio sito, costringendoli quindi a lasciare il proprio "space", ma perhaps they are simply for brand-building purposes…you see the brand and it has a subconscious effect…you don’t change what you were doing but the brand is somehow strengthened in your mind from the ad impression. A questo proposito nei commenti si parla di opportunità di Sponsorship, come ad esempio nel caso appena visto di Dogster, perchè è vero che gli utenti continueranno a vivere la loro vita virtuale e a fare "networking" ma saranno riconoscenti al brand che permette loro di fare tutto questo, probabilmente memorizzandolo e diventandone consumatori. Onestamente non credo che sia così semplice ma potrebbe essere più efficace del semplice messaggio; ovviamente bisognerebbe in qualche modo misurare l’efficacia di un’azione di questo tipo in relazione anche all’investimento che è indubbiamente più elevato rispetto ad un messaggio pubblicitario.
  • Panel Research e Paid reviews: ci sono molte potenzialità in questo senso, ma anche in questo caso è necessario tenere bene a mente le caratteristiche intrinseche dello strumento che impongono trasparenza e rispetto.

Ultime due considerazioni prima di chiudere questo lunghissimo post:

  • Quando pensate a MySpace, a Facebook o agli altri social networks è importante ricordare la sfera personale in cui volete entrare: "Despite what advertisers think, my Facebook account is MY personal space… please don’t bug me on it.". Attenzione, la pubblicità in questi contesti non solo potrebbe non sortire nessun effetto, ma potrebbe essere addirittura controproducente.
  • Gli utenti abituali dei social networks li conoscono come le loro tasche, forse meglio, alcuni potrebbero navigare al loro interno anche ad occhi chiusi quindi possono tranquillamente sfuggire all’esposizione di messaggi pubblicitari. Esattamente come nella vita reale alcune persone have an amazing ability to filter out ambient noise in places they frequent and i believe this also plays a part in the lackluster results of ads.

Scusate se sono stata prolissa ma non volevo omettere nessun dettaglio degno, a mio avviso ovviamente, di rilievo e di essere esplicitato.

Voi cosa ne pensate? Queste considerazioni valgono anche per il mercato italiano?

LaFra MashUp (e Tumblr)

Forse non interesserà a nessuno ma ho sentito l’esigenza di inserire nuovi voci di menù all’interno di questo blog legate al "problema" della frammentazione della mia presenza online di cui qualcuno si è recentemente lamentato 🙂

Si aggiungono quindi due new entries:

  • Bits and Bobs (Tumblr): link diretto al mio Tumblr di cui vi ho parlato ad ottobre
  • MashUp: il concentrato della mia presenza online, ossia blog, post su oneweb2.0, twitter, tumblr, pownce, jaiku, cocomments, del.icio.us, flickr, youtube, etc. creato grazie a Profilactic (di cui avrete notato anche il widget nel menù laterale).

Colgo l’occasione per invitarvi a leggere il post che ho scritto su OneWeb2.0 Quanto è frammentata la vostra presenza online? ispirato dal post di Ilaria K  Della frammentazione dell’identità nel web 2.0

Grazie per l’attenzione 🙂

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Ancora sulle differenze tra forum, social networks e blog

Visto che alcuni di voi hanno apprezzato il post sulle differenze tra i forum e social networks vi segnalo Understanding the difference between Forums, Blogs, and Social Networks di Jeremiah Owiang dove il web strategist da la sua personale spiegazione sulle differenze tra i tre strumenti:

  • Forums are like social mixers, where everyone is at equal level, milling about and discussing with others. These many to many communication tools allow anyone to start a topic and anyone to respond to one. Members are often at equal level, and content is usually segmented by topic. (rather than by people).
  • Blogs are like a keynote speech where the speaker (blogger) is in control of the discussion, but allows questions and comments from the audience. Blogs are journals often authored by one individual, and sometimes teams. In the context of business communication, these are often used to talk with the marketplace and to join the conversation that existing external bloggers may be having.
  • Social Networks are like topic tables at a conference luncheon. Ever been to a conference where different lunch tables had big white signs inviting people to sit and join others of like interest? It’s like that. Social networks allow members to organize around a person’s relationships or interests, rather that just focused on topic. People that know each other (or want to meet each other) will connect by a variety of common interests. These are great tools to get people of like interest to connect to each other and share information.

Vi ritrovate in queste definizioni?

Secondo voi ci sono delle sostanziali differenze nel modo di approcciare questi strumenti da parte del pubblico "italiano"?

Pensiamo ad esempio ad un Social Network come Facebook. Quanti in percentuale oggi usano facebook in maniera diciamo "utile" alla coltivazione dei propri interessi e all’ampliamento della propria rete di conoscenze (conoscenza nel vero senso della parola non solo aggiungere quell’utente alla propria lista di amici senza avere bene idea di chi si tratti).

Forse Facebook è ancora nello stadio "hype" un po’ come è stato per Second Life dove tutti si iscrivono e tutti cercano di accedervi senza un reale scopo o senza riscontrare una reale utilità. Quando l’effetto moda sarà esaurito forse emergerà il vero uso e i veri facebook users.

Voi che ne dite?

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del.izio.si X lafra [giu1]: Second Life Italian Survey, Treeboo, Social Networks Offline

“Second Life Italian Survey”: la prima ricerca-questionario italiano sul SL by my Second Life

La prima analisi approfondita sulla realtà italiana di SL, uno strumento per gli appassionati di SL, per i ricercatori, gli studenti e le aziende. I risultati dell’indagine verranno messi a disposizione di tutti coloro che compilano il quesitonario.

Treeboo.it – L’unione fa lo sconto!

Sito Treeboo.it che "grazie ai suoi gruppi di acquisto è la community che ti farà risparmiare sul prezzo della tua prossima vacanza" […] Inizi con uno sconto minimo garantito del 10% che cresce quando altri Treebooser prenotano il tuo stesso viaggio

Social networks geared for offline success? | CNET News.com

Some sites are turning to a new strategy to keep their services "sticky" and their users satisfied: they’re not just encouraging them to network online, but to attend offline events and parties in the real world as well

 

GUARDA TUTTI I DEL.IZIO.SI PER LAFRA e non solo…

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Sei un utente esperto? Io no, o meglio mi sento di no.

La domanda del titolo è un parto mentale di ieri sera e prima di arrivare a spiegarvelo consentitemi un breve periodo di gestazione.

Sono le 19:42 e io sono nella stazione metropolitana di Missori in attesa del treno. Ripercorro velocemente alcuni momenti della giornata e mi soffermo sul momento in cui mi è stato chiesto cosa è il web 2.0… questa domanda ne riporta alla mente un’altra che una persona mi ha fatto qualche giorno fa in merito a quali servizi web 2.0 conosco e uso. Ripeto nella mia testa la risposta e sorrido al pensiero di non esser stata precisa come mi sarebbe piaciuto visto che alcuni dei servizi citati benchè comunemente considerati parte del ventaglio delle applicazioni 2.0 si differenziano dagli stessi per alcune piccole/grandi mancanze.

Questo non è uno dei miei tanti parti mentali bensì una riflessione che Luca Mascaro espose durante il convegno "La rivoluzione del web 2.0" (qui il pdf della sua presentazione) tenuto in occasione di SMAU 2006 (ammazza che memoria!!). Durante la descrizione delle caratteristiche che un’applicazione dovrebbe avere per poter essere definita "2.0" Luca ha affermato come ad esempio MySpace non possa rientrare in questa categoria per il semplice fatto che quello che nasce e si sviluppa in MySpace vive e muore in MySpace; non sono infatti previsti tool che consentano ad esempio di importare ed esportare contenuti dal e verso il proprio blog (aperto fuori da MySpace ovviamente) o relativi ad altri servizi 2.0. Una piccola mancanza, anche se sottile, la presenta anche YouTube, in quanto non consente di scaricare i video ma "solo" di embeddare il video in blog e siti ossia di farli visualizzarli all’esterno di YouTube inserendo all’interno del codice di una pagina il relativo codice "embed". Flickr di fatto può essere considerata una vera e propria applicazione web 2.0.

Ci avviciniamo al parto…ritorno ancora sui miei passi e mi soffermo su quanto ho appena affermato in merito a YouTube e mi viene automatico aprire un’ulteriore parentesi nei miei pensieri per correggere una piccola imprecisione: "non consente di scaricare i video", non è proprio così i video si possono scaricare ma non è un servizio che YouTube offre e arrivi a scoprire come si fa se sei un utente esperto o almeno un po’ smanettone… (vi consiglio questo post di Salvatore Aranzulla se non sapete come si fa).

Il parto comincia… "Utente esperto… mumble mumble…allora io sono un utente esperto? E come faccio a saperlo? Quali sono i criteri?" Se sono stati mai definiti non ne ho idea, sicuramente da qualche parte ci saranno dei parametri che ti consentono di verificare il tuo livello di expertise ma in questo momento non mi interessa… Io ho partorito una mia particolare visione di questa cosa ed è SEI UN UTENTE ESPERTO QUANDO IL WEB SMETTE DI SORPRENDERTI E STUPIRTI.

= IO NON SONO UN UTENTE ESPERTO.

Parto finito.

Arriva il treno. 😉

Il corporate social network targato IBM: Lotus Connections

Ho appena appreso dal “The New York Times” che IBM ha presentato Lotus Connections, un insieme di “social software” dedicato al mondo aziendale.
L’intento di IBM è sfruttare le caratteristiche tipiche dei social network come MySpace “to unlock the latent expertise in an organization” ossia per “sbloccare” quelle capacità latenti all’interno di un’azienda, che difficilmente oggi riescono a manifestarsi apertamente.
Gli impiegati in questo mondo ideale potranno creare degli ambienti virtuali all’interno dei quali sarà possibile scambiare idee con altri colleghi e contribuire così all’aumento della produttività.
Come è noto molte aziende hanno già manifestato interesse nei confronti dei social media, soprattutto nei confronti dei blog, e l’obiettivo di IBM è rispondere attivamente a questa tendenza in atto proponendo una suite che comprenda tutti principali strumenti di tipo “social” e non solo i blog; Lotus Connections è infatti composto da cinque componenti: attività, community, un sistema di bookmarking, gestione dei profili e blogs.
Lotus Connections dovrebbe essere stato presentato ieri a Orlando in Florida ma per ora sembra non sia uscito fuori altro.
Come al solito resteremo, beh perlomeno resterò 🙂 , ad aspettare gli sviluppi futuri.

AGGIORNAMENTO
Il link dell’evento all’interno del quale Lotus Connections è stato presentato: Lotusphere 2007. In alto a destra troverete il link che porta alla pagina dedicata a Lotus Connections

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3 Links per il Weekend [dic1]: Pikipimp, Audiosnacks e Peck (la vetrina di Natale)

Pikipimp: un altro sito molto carino che ti consente di manipolare in maniera divertente le proprie immagini, grazie alla possibilità di trascinare all’interno dell’immagine scelta svariati oggetti suddivisi per categorie: barbe, occhiali, gioielli, cappelli, personaggi famosi, animali, bocche, etc.
Ogni elemento può essere poi editato con diversi strumenti: ingrandimento, rotazione, trasparenza e Crop.
Ecco il mio parto serale… agghiacciante eheheh! (forse ho esagerato troppo con il rossetto 😉 )

Audiosnacks: Audiosnacks è un sito che si propone di aiutare gli utenti a vivere meglio i propri viaggi grazie alla possibilità di cercare, scaricare (a pagamento) gli audiotours delle città che andranno a visitare, creati da altri utenti registrati. Automaticamente questo comporta che grazie ad Audiotours ognuno può improvvisarsi guida turistica e registrare ad esempio la propria proposta di tour nella città in cui si vive, o il commento ad una mostra o ad un museo.
Ho guardato cosa è disponibile attualmente per la città di Milano e vi segnalo che è presente un audiotour del Cenacolo, sia in italiano (5 dollari) che in inglese (7 dollari). Cliccando sulla versione italiana ho ottenuto una serie di dettagli aggiuntivi che vi riporto:

Audio Snack: L’Ultima Cena
Previews: 19
Price: 5.00
Status: Active
Location: piazza s.Maria delle Grazie
File Type: MP3
City: Milan
Language: Italian
Country: Italy
Class: Walking
Date Created: 11/2/2006
File Size: 22.95 MB
Time Length: 30 min
Tracks: 17
Attachments: picture
Description: la tua guida personale ti accompagna, parlando per una mezzora, nella visita ad una delle più famose opere di Leonardo, a Milano e nel mondo. Oltre ad illustrarti ed a commentare l’Ultima Cena, ti dirà anche del soggiorno dell’artista a Milano, dell’ultimo restauro condotto sul dipinto e non si dimenticherà di parlarti anche della Crocifissione, l’affresco sempre trascurato ma ben presente, con il capolavoro di Leonardo, nella stessa sala del refettorio
[Play Sample]

PECK: A proposito di gite a Milano, se siete nei paraggi e riuscite ad andare in Via Torino andate a vedere la vetrina natalizia di Peck: un super babbo natale con renna interamente di cioccolato bianco!

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3+1 Links per il Weekend [nov1]: Speciale Social Network

3+1? Già, come ogni fine settimana, generalmente il venerdì ma ahimè per motivi di lavoro si rimanda ad oggi, scrivo un post dedicato a 3 link che voglio segnalare e fino a ieri sarebbe stato così ma stamattina ho letto un post che mi “costringe” a riportarne uno in più.
Come potete capire dal titolo i tre link saranno relativi al mondo del Social Network, in particolare quello italiano che sta manifestando in questo periodo una crescita esponenziale. Tra gli ultimi nati segnalo:

  • YOURFUN: Social Network powered by Keglevich. Ben organizzato, bella grafica, prevede oltre alle classiche funzionalità di ricerca dei profili anche una sezione Events, dove anche gli utenti possono contribuire con delle segnalazioni a popolare il calendario degli eventi più fun della stagione, e l’area Radio dove oltre a spedire il tuo video più fun, puoi anche far sentire la tua musica, il tuo brano originale. Grazie a FunCast, il podcast di YOURFUN, si può inoltre essere aggiornati sui nuovi brani inseriti.
  • STUDIELENCO: Social network dedicato al mondo universitario, grafica minimale ma ordinata, approccio e linguaggio giovanile, in target (carina l’idea dell’Immatricolazione in sostituzione alla semplice Iscrizione 🙂 ) Per saperne di più vi invito a leggere la pagina “A che mi serve?” e il blog
  • BADOO.COM: Social Network dedicato direi al mondo dei single, dei marpioni, dei piantacorna, dei giaguari, dei “so fica guarda che tette” e dei “ah bella ma dove vuoi andare?” vista la presenza della classifica e della possibilità ovviamente di votare le fotografie degli altri/e. Sarei curiosa di sapere perchè il nome BADOO…

Ora l’ultimo link, notato proprio stamattina, ed è quello del sito zweitgeist. Come riportato sul blog La Tela con Zweitgeist l’intero web diventa (o meglio potrebbe diventare) social network. Riporto la descrizione

Zweitgeist e’ una nuova applicazione che permette di interagire chiunque sta visitando la medesima pagina web. Si scarica e installa un software, si sceglie il “look” virtuale, sotto forma di avatar, con cui vogliamo apparire sulle pagine che visitiamo, e dal qual momento in poi le pagine web che si visitano assumono le sembianze dell’immagine di sopra: visitando una pagina web dove sono presenti altri utenti Zweitgeist si puo’ chattare via gli avatar.

Ho scaricato il software, il plugin per Firefox, creato il mio avatar (beh in realtà devi solo scegliere tra le proposte che ti danno), e testato il funzionamento. Effettivamente la tipa che mi dovrebbe rappresentare si vede a fondo pagina e nella homepage di Zweitgeist sono riuscita a trovare altri utenti ma il fatto di dover rimanere necessariamente in quella stessa pagina per poter chattare può diventare alla lunga noioso considerato il tempo medio che spendo generalmente su una pagina web. Come suggeriva sempre il blog La Tela può essere un’applicazione interessante in quelle occasioni in cui è utile fornire spiegazioni sul contenuto della pagina, come ad esempio durante un acquisto su Ebay avere la possibilità di parlare direttamente con il venditore, ma per questo tipo di necessità sono probabilmente più efficienti altri tipi di servizi di chat come Geesee.com, Chat Creator, Chatsum che però non ho ancora provato e su cui quindi non mi dilungherò oltre in questo post.

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Burger King su MySpace

Già, non bastavano gruppi musicali, cantanti famosi, e presunte tali, ora sul social network più famoso del pianeta possiamo trovare anche Whopper e Crispy Chicken… non sapete di cosa sto parlando? Ma siete veramente dei salutisti 😉
I sopracitati sono due panini rientranti nella gamma dei prodotti di Burger King, la catena di fast food concorrente di McDonald’s, non molto nota qui ma sicuramente lo è all’estero.
Tornando all’obiettivo di questo post ho scoperto in un articolo pubblicato su BusinessWeek che anche Burger King è presente su MySpace con la propria pagina, che vede padrone il suo testimonial per eccellenza, alias THE KING.


L’orientamento stategico attuato, come è facilmente comprensibile dal titolo dell’articolo “Marketing to Kids Where They Live“, è quello di attirare i giovani consumatori nei luoghi dove è più facile trovarli, anche se si tratta di spazi virtuali. La scelta a quanto pare è stata indovinata, THE KING oggi conta 129845 friends e questo grazie soprattutto a due motivi:

  • Gli utenti possono scaricare gratuitamente episodi di note serie televisive quali 24 e American Dad
  • All’interno della pagina è possibile lasciare commenti di qualunque tipo, fino a quando questi rispettano la policy di MySpace non c’è nessuna censura.

A questo proposito è interessante notare come la presenza di THE KING all’interno di MySpace non sia limitata solo alla pagina “ufficiale” ma sia replicata in altri spazi nei modi più disparati: video, foto, blog.
Vi segnalo un blog dedicato al personaggio, con alcuni simpatici fotomontaggi, e vi faccio vedere un divertente filmato in cui THE KING si diverte a mostrare il dito medio di fronte ad alcune note catene come l’inafferabile McDonald, PizzaHut, KFC e Dunkin Donuts.

Nei confronti di questi contributi amatoriali la catena di hamburger si esprime così: “Imitation is the highest form of flattery” (L’imitazione è la forma più elevata di adulazione).

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