Advertising: quando parlare di cattivo gusto e volgarità?

Recentemente ho espresso alcune perplessità in merito all’idea creativa sviluppata per i 2 video viral del Motorshow 2007 (soggetto WC e soggetto colloquio) e a questo proposito tra i commenti lasciati al mio post sull’argomento vorrei riprendere quello di Pier Luca Santoro che si è espresso così:

In nome dei viral video vengono realizzati filmati che dovrebbero divertire e favorire il passaparola, spesso però si fatica a capire l’attinenza con il prodotto/brand. Questo è il caso dei video che riporti che sono – a mio avviso – di cattivo gusto ed hanno [soprattutto subject wc]pochissima aderenza tra claim e visual. Il fatto che tui sia una donna ti rende, peraltro, assolutamente in target visto che ormai nella fascia 20 -34 anni ci sono più “femminucce” che “maschietti” che comprano auto. Un abbraccio. Pier Luca Santoro

Pier Luca definisce questi video di cattivo gusto. Ora vorrei farvi vedere, o rivedere qualora ve lo avessero già segnalato prima (è stato caricato su YouTube un anno fa), questo video che reclamizza una marca di preservativi e che è stato girato in Africa.

Quando me l’hanno girato mi sono fatta una bella risata poi con la mia solita deformazione professionale mi sono soffermata a pensare al fatto che se il mio primo commento è stato "Geniale!" qualcun’altro potrebbe definirlo "volgare". Ora, sono cosciente del fatto che un video così in televisione come inframezzo pubblicitario di Amici di Maria de Filippi non sia adeguato ma come video viral su internet direi che va benone e nonostante l’esplicito riferimento alla grandezza del "favone" come lo definirebbe Maurizio Mosca (un tocco di trash nel mio blog non manca mai ;-)) non mi viene da definirlo volgare. Voi cosa ne pensate?

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18 commenti su “Advertising: quando parlare di cattivo gusto e volgarità?”

  1. Tu sai che adesso ti ritroverai orde di catto-finti-moralisti che verranno qui a commentare vero?

    Vai a cercarti il mio post sulle vigorsol…

    Lo scoiattolo che fa “le puzzette” stando a loro è la causa dell’11 settembre e di tutte le altre tragedie umane e travierà le giovani menti per generazioni.

  2. Napolux tu hai commentato solo per vedere le “dimensioni” del protagonista dello spot, lo sappiamo bene…non fare il timido 😛

    A me piacciono le pubblicità maliziose, il cattivo gusto è altra cosa, in questo caso.

  3. Uno spot non diventa volgare per il semplice fatto di contenere al proprio interno un contenuto border line. Mi spiego. In alcuni casi la volgarità negli spot è del tutto gratuita, un accessorio che non aggiunge nulla al messaggio promozionale. In altri casi, invece, è la colonna portante del claim poiché ne sottolinea il significato destabilizzando lo spettatore.
    Purtroppo sono più le pubblicità che rientrano nel primo caso…

    anecòico

    ps. oggi non mi va di scrivere in italiano corrente, le frasi sono volutamente sconclusionate. Prendile come dei sapienti oracoli 😀

  4. non me ne intendo di cose pubblicitarie, però c’è da aggiungere una cosa su questa pubblicità: volgare o geniale sono due caratteristiche che comunque si avvicinano a questo spot, seppure non lo descrivano con la dovuta precisione.
    credo che a prescindere dal gusto personale (francamente mi son fatto anch’io la risata!!), bisogna contestualizzarlo: è stato fatto per il mercato africano, dove la piaga delle malattie sessualmente trasmesse è molto forte, a me pare che ci sia pure una spiegazione sul funzionamento del preservativo, in un’area dove la piaga della malattie sessualmente trasmesse è sempre molto forte.

    complimenti per il blog, a volte sopra le mie possibilità, però molto carino!
    m.

  5. Cara Lafra,
    Il discorso è vasto per essere affrontato nello spazio di un commento, sperando di non amplificarlo troppo, proverò a “risponderti” con un articolo [purtroppo continuo a non digerire il termine post]ad hoc nei prossimi giorni.
    Nel frattempo ti segnalo questa presentazione dedicata completamente alla comunicazione delle diverse marche di preservativi:
    http://www.slideshare.net/pedroelrey/comunicazione-preservata/
    Un abbraccio.
    Pier Luca Santoro

  6. Pingback: Di Cattivo Gusto
  7. beh. sesso, volgarità, malizia, doppisensi e altre cose fanno parte del vissuto quotidiano delle persone normali e i virali per loro natura puntano sempre ai tre “punti G” delle persone: sorriso, stomaco e… il resto.
    chiedersi se sono di buongusto o no mi sembra abbastanza irrilevante.
    mi sembra rilevante chiedersi invece quale sia il gusto che lasciano, e come questo (e se) si appiccica al brand che devono promuovere…
    ciao
    gluca

  8. Mbeh io sono cattolica credente, eppure dico che questo spot è davvero geniale, nonlo trovo volgare, anzi io lo trovo di un doppio senso comune che ognuno di noi vive tutti i giorni, comunque il problema in teoria ad es. in africa è un po’ più grave del moralismo o del perbenismo o dei doppi sensi…
    Giovanna

  9. Wow, sono proprio contenta di vedere così tanti commenti a questo post perchè è un argomento che mi interessa particolarmente. Quindi grazie a tutti voi per i vostri contributi, sia per quelli che mi (ci) hanno dato modo di approfondire la mia riflessione sia per quelli che mi (ci) hanno fatto sorridere, il che che non guasta mai ;-)!
    Se troverò altri casi utili per continuare la discussione li aggiungerò in un nuovo post, a voi ve ne viene già in mente qualcuno da segnalare?

  10. In questo campo non discuterei di cattivo o buon gusto. Meglio capire se il messaggio è stato “ricevuto e compreso” dal relativo target. E dal mio punto di vista più il messaggio è spinto e “non-convenzionale”, più si critica e di conseguenza + se ne parla. Lo spot se sbaglio è stato realizzato x i paesi africani dove sappiamo che il probl. aids è iniziato tutto (o quasi) da lì. Poi lo spot riportato qui in italia magari ci fa sorridere, magari qualcuno borbotta, magari qualcuno fa il serio, magari qualcuno nel bene o nel male ne parla. Come stiamo facendo noi.

    ps: se vuoi info su naymz chiedi pure

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