Pensierini della pausa pranzo

Corso Vittorio Emanuele, Milano, ore 13:45.

  1. "Non sarà colpa loro se c’è ancora questo tempaccio?". Circa un mese fa, credo la domenica di pasqua, passeggiavo con uragano in via dante e in corso vittorio emanuele; in quella occasione ho visto per la prima volta una decina di cinesi che richiamavano l’attenzione dei passanti aprendo ripetutamente gli ombrelli in vendita. Nell’ultimo mese credo di averli visti tutte le volte che ho passeggiato in corso vittorio emanuele. Un mese fa c’era uno sole splendido.
  2. "Un altro?". Il pensiero era riferito ai temporary shops a cui ho dedicato alcuni post recentemente. In questi giorni ne hanno aperto uno dove vendono abbigliamento, scarpe e accessori di diverse marche a 20, 30, 40 euro. C’era la coda fuori quindi non sono entrata.
  3. (questa mi vergogno un po’ a scriverla) "Con quale criterio scelgono le loro "prede"? Hanno in testa un target?". L’ho pensato mentre schivavo i due-tre ragazzi di colore che vendono libri delle Terre di Mezzo per strada. Una volta ne ho comprati due. Mai letti. Beh no dai, sfogliati e tenuti in borsa per circa un settimana.

Ore 15:30

  1. Come fanno i cinesi a vendere simultaneamente tutti la stessa cosa? Si mettono d’accordo? Si spartiscono i guadagni?
  2. Perchè non ho guardato quando chiude?
  3. La deformazione professionale non ha limiti.

3 commenti su “Pensierini della pausa pranzo”

  1. Come fanno i cinesi a vendere simultaneamente tutti la stessa cosa? Si mettono d’accordo? Si spartiscono i guadagni? La risposta è Sì!

    Perchè non ho guardato quando chiude? Non chiude mai!

    La deformazione professionale non ha limiti. VERO! 😀

  2. le annuncio ufficialmente che il suo blog si sta minimarketizzando 🙂
    se ci fosse il torneo di doppio nella blogosfera potremmo iscriverci :))

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