La tua vita in outsourcing

Oggi ho letto su Wired un articolo che mi ha fatto sorridere ma allo stesso tempo pensare: “For Every Problem, a Cut-Rate Solution“, di Vince Beiser.
L’articolo verte sulla pratica dell’outsourcing, contrazione dell’inglese “outside resourcing” e traducibile in italiano con “terziarizzazione” (inteso come affidamento di un’attività o di un servizio, generalmente svolto al proprio interno, ad un soggetto terzo) e di come, a causa del diffuso problema della mancanza di tempo, stia coinvolgendo anche gli aspetti più semplici ed elementari delle nostre vite, beh perlomeno quelle degli americani.

Vi riporto alcuni esempi:

TUTORS
Outsourcer: Genitori impegnati
Outsourcee: Non avete tempo per aiutare i vostri figli con i compiti di trigonometria? Ci sono “tutor” indiani e latino americani con regolare diploma ovviamente che sono disponibili 24×7 a seguirli via telefono o utilizzando programmi di Instant Messaging. Beh dai ammettiamolo, non è poi così male… io di trigonometria non ricordo un bel niente eheheh… e va bene dai scherzo!

DRIVE-THRU
Outsourcer: McDonald’s
Outsourcee: Immaginatevi al McDrive a ordinare un Crispy Mc Bacon alla voce che sentite uscire dalla cassa, ecco se pensate che il proprietario di quella voce sia poco distante da voi potreste sbagliarvi di grosso, perchè in alcuni casi gli ordini vengono presi da persone distanti chilometri e chilometri dal ristorante in cui vi trovate, grazie alla magia del VOIP. Giustamente come domanda Vince: “Con chi ve la prendete se si sono dimenticati dei McNuggets?”

PRAYERS

Outsourcer: La Chiesa Cattolica
Outsourcee: Come molti sanno chi va in chiesa può richiedere per determinate ricorrenze o eventi particolari una messa speciale. Cosa succede però se c’è troppa richiesta? Nessun problema: basta inviare una mail in India e un prete con una piccola donazione reciterà la messa nella lingua scelta. Sarei davvero curiosa di provare…

A ognuno lascio le proprie riflessioni: casi limite? barzellette? il futuro?? E per chiudere una simpatica vignetta 🙂


Outsourcing
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Immagine outsourcing

La “cresta esplicita” mi sconcerta

Quando parlo di “cresta” faccio riferimento alla nota espressione “fare la cresta“, parlare di “cresta esplicita” invece è molto meno comune, anche perchè spesso la cosiddetta cresta non è visibile anche se il consumatore spesso è comunque cosciente che sta pagando più del dovuto ma sa che la maggior parte delle volte non si può fare altrimenti.

Perchè parlo di creste? Ieri sono andata con la mia collega alessia alla Fnac di Milano (via Torino) a curiosare tra le novità editoriali e in bella mostra era presente un espositore con i libri scritti da Oriana Fallaci.


114 fnac
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Alessia, che da tempo voleva leggere uno dei suoi testi, si decide a comprare “Lettera a un bambino mai nato”
Va alla cassa e paga 6 euro, così come riportato sull’etichetta applicata sul retro del libro. L’immagine sotto, scattata con il telefonino, è sfocata ma si vede chiaramente l’etichetta ed è possibile (con un po’ di fantasia…) leggere il prezzo


Perchè mettere un’etichetta sopra il prezzo di copertina? Mah, generalmente perchè si tratta di una promozione… non in questo caso… ecco cosa si scopre togliendola


(anche in questo caso purtroppo la foto è sfocata, riporta il prezzo di 5 euro)

Non voglio creare un blog in stile “Mi manda RAI TRE” ma sarei curiosa di sapere se questo tipo di comportamento è tutelato dalla legge, queste “creste esplicite” che poi tanto esplicite non sono visto che devi togliere l’etichetta per scoprire la maggiorazione del 20% sul prezzo di copertina.
Sono cose che mi “feriscono” come consumatrice, perchè sono cliente FNAC e mi sono sempre trovata bene, e non sarà questo a farmi smettere di esserlo, però insomma… sono cose che mi sconcertano sempre!

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Mamme non preoccupatevi: c’è Yahoo Answers!

In queste ultime settimane sono stata colpita dallo spot pubblicitario che presenta l’ultima iniziativa editoriale del Corriere della Sera: l’Enciclopedia dei Ragazzi.
Lo spot mostra un bambino e una mamma in procinto di uscire: il bambino ad un certo punto fa una domanda alla mamma, di carattere pseudo-scientifico, la quale poverina non riesce a rispondere, sentendosi così una “somarella” (appaiono disegnate due orecchie d’asino sopra la testa).
Per questa, e per tutte le altre domande a cui non riuscirete rispondere care mamme, dovrete acquistare ai vostri bambini “L’Enciclopedia dei ragazzi“: “12000 pagine illustrate e più di 6000 voci per approfondire tutto quello che studiano a scuola: dalla storia alla geografia dalla scienza al mondo degli animali. Libri insostituibili per le ricerche, immediati e divertenti per ogni curiosità.“.
Mamme non è vero! Questi libri saranno sicuramente utili ma non INSOSTITUIBILI, voi lo siete 🙂 e con un pizzico di impegno (e una connessione internet) potrete essere all’altezza di ogni domanda. Come? Basta ritardare un po’ la risposta, il tempo necessario per andare su Yahoo! Answers, girare la domanda al popolo di internauti e attendere le prime risposte!
Io l’ho fatto 😉
Quella che vedete sotto è l’immagine di uno dei soggetti scelti per la campagna pubblicitaria con il relativo domandone:


e questa è la stessa domanda su Yahoo Answers (come potete vedere ho voluto specificare nella descrizione sia la fonte che l’intento della domanda onde evitare inutili osservazioni sulla sua natura):


In un giorno ho ricevuto ben 18 risposte (le prime addirittura entro un’ora)!
A parte gli scherzi, oggi ho preso insieme al Corriere una copia della prima uscita e l’ho trovata interessante e adatta al target, vorrei soltanto che i genitori cercassero sempre e comunque di essere un punto di riferimento per i propri figli, anche se a volte non si sentono all’altezza delle loro aspettative: insomma non acquistate libri di questo genere solo per evitare di affrontare con loro l’argomento, ma piuttosto servitevene per condividere insieme il sapere 🙂

(E dopo questa perla di saggezza me ne andrò a letto…)