Owned, Bought e Earned Media: il caso Museum

Qualche giorno dopo aver pubblicato l’ebook "I Trucchi di una digital strategist" mi ha scritto Edoardo Ambrosini responsabile comunicazione di Museum, una marca di abbigliamento.

Mi ha fatto molto piacere leggere la sua email, è stata non solo gratificante ma soprattutto stimolante e quindi gli ho chiesto se potevo pubblicarla per condividerla qui sul blog.

Ciao LaFra, seguo il tuo blog da parecchio ormai e mi sono appena letto il tuo ebook.

Faccio il responsabile comunicazione di una linea di abbigliamento (giubbotti) di famiglia che si chiama MUSEUM e mi piace molto il mondo dell’online.

Leggendo il tuo ebook mi sono reso conto (con molta modestia 😉 ) che alla fine credo di aver creato una buona base di presenza on-line del brand di cui mi occupo.

Sito Internet: www.museumtheoriginal.com

Banner: dalla settimana prossima comincerà una campagna banner su luxgallery.it e menstyle.it

SEO: siamo ben posizionati (ma stiamo lavorando per posizionarci sempre meglio)

Social: www.facebook.com/museumtheoriginal pagina che aggiorno quasi ogni giorno con qualche notizia

Campagna offline: oltre ovviamente alla presenza del sito ho voluto inserire il QR code, codice che permette di connettersi al sito mobile museumtheoriginal.mobi dai telefonini di nuova generazione.

Inoltre sul sito vedrai la collaborazione che stiamo portando avanti con la Bradipo Travel Designer come esempio di co-marketing

E per finire su www.desiderantes.com puoi vedere i cortometraggi MUSEUM che abbiamo realizzato e che stiamo pubblicizzando su vari siti quali Yalp.it, Bestmovie.it, Movieplayer.it, ecc ecc

Non so perché ti dico questo. Forse è solo per condividere con te un mio pensiero come tu fai con i tuoi post sul blog.

Ciao e grazie dell’attenzione (se sei arrivata fin qui 🙂 ).

Devo ammettere che prima di questa email non conoscevo Museum ma dev’essere una carenza mia perchè su Facebook questo brand ha una fan page con più di 3000 iscritti

Ho apprezzato molto l’email di Edoardo soprattutto per due motivi:

  • Si è fermato per razionalizzare quello che è già stato fatto e per costruire una visione d’insieme della presenza online del brand
  • Ha sottolineato in più punti che si può sempre migliorare senza necessariamente stravolgere il lavoro svolto fino ad oggi e vanificare gli sforzi

Sembra banale ma per esperienza vedo spesso aziende che di fronte ad un ipotetico fallimento decidono di buttare via un intero progetto per ripartire da zero con uno nuovo quando a volte un’accurata analisi e un’impostazione strategica sono sufficienti per individuare le leve da attivare per ottenere dei risultati significativi (anche se altre volte sono proprio i risultati e i KPI che si vogliono raggiungere ad essere sbagliati, ma questo è ancora un altro discorso).

Complimenti Edoardo e grazie a te per avermi scritto.