Si parte per Cannes. IO, LEI, LUI e la Uoma.

Stazione centrale ore 15. Binario 19. Carrozza 1 dell’eurocity che porta a Nizza.

Eh si, carrozza 1, per una volta tanto viaggio in prima classe! Non che cambi poi molto, in più c’è solo la moquette e in meno i posti a sedere nel corridoio.

Dannazione ma perché i gradini sono così alti?”, la domanda che segue è “perché non c’è mai un uomo quando serve?”. Fortunatamente una ragazza giapponese mi aiuta a far salire la mia valigia sul treno perché da sola l’avrei vista davvero molto dura.

La ragazza giapponese in questione va avanti ed entra nel suo scompartimento. Controllo i numeri e scopro con piacere che è anche il mio, mi siedo di fronte a lei e ridiamo della casualità.

Ottimo inizio direi.

Manca solo un uomo per mettere la valigia in alto (io e lei insieme non ce l’avremmo fatta). Non c’è, va beh vado a cercarlo e lo trovo nello scompartimento accanto (mi sento tanto Victoria nella pubblicità stampa della Modus Grazia).

Perfetto sono pronta! Cannes arrivooo.

Poi arriva lei: una uoma sui 130 chili direi che traspira puzza di sudore da ogni poro. Mi guarda e mi dice che sono seduta al suo posto. Ha ragione, io avrei il posto della giapponese e lei purtroppo aveva sbagliato a leggere il biglietto e il suo posto non era il 56 ma il 65.

Quindi rimaniamo io e la uoma che mi racconta che sta andando dai suoi genitori e che la sua gatta, rinchiusa in un trasportino di plastica rossa, è “inca..ata nera”. Gli altri dettagli li ho persi, non sono riuscita a concentrarmi sulle sue parole, solo sulla sua puzza.

L’aria si fa irrespirabile, apro il finestrino ma non entra niente, mi dico che proverò a resistere.

Nel frattempo arrivano loro: una coppia di mezza età con la puzza sotto il naso; si guardano in giro evidentemente schifati alla ricerca del motivo di cotanta puzza, guardano prima il gatto poi guardano la uoma e capiscono che è lei la causa.

LUI mi guarda storcendo il naso e io ricambio lo sguardo annuendo. Poi LUI apre bocca e dice alla uoma biascicando “c’è puzza eh?” Poi si gira verso di me e sempre biascicando aggiunge “bisogna dirle queste cose se no la gente non impara”. Io vorrei nascondermi, ma perché tutte a me?

Cerco lo sguardo di LEI, magari sta accompagnando LUI che è evidentemente ritardato, ma con accento snob lo guarda e dice squadrando la uoma che nel frattempo è di spalle “ma cos’è? Un uomo o una donna?”… la uoma non dice niente, è in imbarazzo e lo maschera cercando di sistemarsi la pancia che straborda dal pantalone.

Mi chiama uragano, che è ad un addio al celibato in canoa; mentre sto parlando LEI si alza va da LUI con qualcosa in mano ma non riesco a capire cos’è… me ne rendo conto troppo tardi, è una boccetta di profumo che LEI gli spruzza praticamente dentro le narici. Ve lo giuro gli ha spruzzato il profumo nelle narici. Sono assolutamente basita e un tantino innervosita. Io odio il 90% dei profumi in commercio, mi fanno venire mal di testa e la nausea.

Appena finito di parlare con uragano chiedo gentilmente a LEI di non spruzzare altro profumo e LEI con tono da super donna mi dice "Eh pazienza, cosa possiamo fare? Io ho la nausea, e poi il profumo è alcool e disinfetta"… non sono stata capace di aggiungere altro ma una domanda mi tormenta.

Ma disinfetta cosa?? Le vie respiratorie?

8 commenti su “Si parte per Cannes. IO, LEI, LUI e la Uoma.”

  1. mia nonna dice sempre di portarsi il profumo da mettere sulle ferite, come primo soccorso!
    il problema è che, come te, odio i profumi per via del mal di testa.

  2. LOL! Pazzesco…
    Viaggiando in treno ho visto tante cose strane (e diverse persone dotate di puzza incorporata, purtroppo) ma… MAI un comportamento del genere, cavoli… 😛

  3. Già, è vero! Sei riuscita a trasmettere il senso di puzza!
    Ma una cosa mi ha disgustato molto di più: il calpestare la dignità altrui.

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