Valorizzare il product placement: il caso Alfa MiTo Nine

Quando un anno fa vi ho parlato per la prima volta di quelli che secondo me sono i principali trend della comunicazione ho iniziato con l’evoluzione del brand spiegando che se da una parte lo stesso non è più relativo unicamente a prodotti e servizi dall’altra è spesso soggetto ad esperimenti di ibridazione volti a creare nuovi universi valoriali accostando due brand apparentemente molto diversi ma che in realtà possono avere in comune il target, la brand equity, codici di comunicazione, etc.

I casi che ho segnalato provengono dal mondo dell’automotive: Citroën C1 Deejay, Renault Modus Grazia e Nissan Eco Micra RDS sono modelli nati dall’accordo tra un product brand e un media brand.

Nel 2009 questo trend è stato cavalcato da Fiat e dalla sua 500 con il lancio di due modelli davvero notevoli

Fiat 500 Diesel

la 500 by DIESEL è una variazione sul tema 500, ideata per conquistare gli amanti della moda, tendenzialmente giovani, interessati ad un allestimento dell’auto ancora più ricercato e per certi versi eccentrico. A cominciare dal colore della carrozzeria, “verde DIESEL” come la livrea dell’elicottero personale di Renzo Rosso. E poi ci sono degli speciali cerchi in lega da 16 pollici caratterizzati dal logo DIESEL e che lasciano vedere tra le razze le pinze dei freni verniciate di giallo […] 

e Fiat 500 Barbie

La Fiat 500 Barbie è caratterizzata da una serie di dettagli che richiamano in maniera esplicita il personaggio Mattel e il suo mondo; a partire dalla vernice scelta per la carrozzeria, un rosa laccato che ricorda le vernici da manicure, agli interni rosa-crema con numerosi particolari “Glitterati” che impreziosiscono gli esterni e l’abitacolo, come i sedili rifiniti col lamine argentate o i tappeti con vera seta naturale.

Il 2010 invece si apre con Alfa MiTo Nine, la nuova versione speciale della MiTo che Alfa Romeo ha presentato in concomitanza con l’uscita nelle principali sale cinematografiche italiane del film ”Nine”, diretto da Rob Marshall e che vede tra i protagonisti Daniel Day-Lewis, Nicole Kidman, Penelope Cruz e Sophia Loren.

A un prezzo di listino di 1.400 euro (IVA inclusa), il Pack "Nine" prevede cerchi da 16” Elegante, tetto verniciato nero e trattamento satinato per maniglie, calotte degli specchi e cornici dei fari. Invece, nel caso dell’allestimento Distinctive e ad un prezzo di 1.700 euro (IVA inclusa), il Pack "Nine" offre cerchi da 17” Elegante, sedili in pelle, regolazione lombare del sedile del passeggero anteriore, tetto verniciato nero e trattamento satinato per maniglie, calotte degli specchi e cornici dei fari. 100119_AR_MiToNine_02.jpg E perché la versione speciale "Nine"? Alfa Romeo celebra un importante "product placement": per la pellicola americana, ambientata in gran parte in Italia, è stata "scritturata" una splendida Alfa Romeo Giulietta Spider del 1955 [fonte blogosfere.it]

Da diversi anni il settore automotive si lega al cinema per le sue attività di comunicazione, non esclusivamente di product placement, pensiamo ad esempio alla partnership tra la nuova Peugeot 5008 e L’era glaciale, tra la Mazda CX-7 e Avatar, e tra Mercedes e Sex & the city, collaborazione confermata anche per l’uscita del secondo capitolo della trilogia cinematografica; è la prima volta, invece, che noto il nome di un film sulla carrozzeria e sul listino prezzi di una vettura e non solo come tema di comunicazione di una campagna pubblicitaria.

Vorrei quindi condividere alcune considerazioni:

  • Ogni attività di comunicazione può diventare a sua volta contenuto di comunicazione: l’attività di product placement in questo caso diventa il tema centrale dello spot televisivo e del minisito dedicato al prodotto.
  • Internet è il mezzo ideale per la valorizzazione di un’attività di comunicazione nel momento in cui non solo viene utilizzato per darle ulteriore visibilità rispetto ai mezzi offline ma per veicolarla come un vero e proprio contenuto. Pensiamo ad esempio alle opportunità che offre una sponsorizzazione come ad esempio ha fatto Peroni, sponsor ufficiale della nazionale italiana di rugby, creando il sito internet tuttorugby.it.
  • Tuttorugby.it

  • Sempre di più la comunicazione richiede il coinvolgimento dell’area di product management e di innovation in modo che sia il prodotto in primis ad abbracciare i temi e i valori trasmessi: dal packaging alla carrozzeria. A questo proposito un esempio calzante è il caso delle patatine Walkers con l’iniziativa “Do us a flavour” di cui vi ho parlato l’anno scorso.
  • Walkers VOTE FOR ME

 

9 commenti su “Valorizzare il product placement: il caso Alfa MiTo Nine”

  1. Sarebbe interessante capire quali sono i numeri ottenuti con queste soluzioni comunicative. Per quanto mi riguarda, da consumatore, è difficile non percepire queste “valorizzazioni” come una “trascurabile alternativa”, ma forse sono è solo una mia percezione. Nel senso che una vernice nuova ed un logo in rilievo non mi bastano per considerare l’acquisto. Figuriamoci quando questi modelli specifici passano di moda, perché il brand più volatile si trascina dietro l’oggetto più duraturo… Eppure, pensandoci bene, se uscisse un’Honda Star Trek… LOL 😀

  2. Mah. Posso dire che non mi attira per niente l’idea di comprarmi una macchina (acquisto buono per almeno 4-5 anni, l’ultima l’ho tenuta oltre 8 anni) brandizzata con il nome di un film che nessuno più ricorderà tre mesi dopo l’uscita nelle sale?

  3. Dopo la C1 di Amici direi che l’ADV ha toccato il fondo e fortunatamente si può solo risalire, speriamo che si ricominci a parlare del prodotto in sè ed a non vendere solo l’immagine ridicola. Qualità e sostanza dovrebbero essere il live motiv dei pubblicitari, ma invece troppo spesso si continua con le p*tt*n*t*

    Sinceramente penso che le prime aziende che comprenderanno che i consumatori non sono tutti sli spettatori di Striscia oppure i ragazzini che spendono in suonerie potranno godere di una clientela affezionata (forse la migliore pubblicità).

  4. @Edoardo bella sponsorizzazione 🙂
    @Paola eh non dirlo a me, io la cambio quest’anno dopo dieci anni
    @Alessio hai ragione, però è importante ricordare che nel processo d’acquisto entrano in gioco fattori razionali come quelli che hai elencati e fattori emotivi spesso prodotti dalla comunicazione

  5. sì senza dubbio, in realtà anche io se dovessi vendere qualcosa non moralizzerei troppo… diciamo che però un’operazione di trasparenza sulla qualità del prodotto, nella fase di promozione, non sarebbe male e forse anche più interessante 🙂

  6. Penso che la C1 Amici (al di là del fondo o non fondo) è stata una grande idea dal punto di vista del business… la C1 ha un target giovane e chi segue il programma televisivo è nella fascia di età per prendere la patente.

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