La Young Lions media competition

(Scritto alle 22:00 circa del 17 giugno quando non trovato uno straccio di connessione wireless free)

Abbiamo finito!!

Dopo aver trascorso le ultime 12 ore in un ambiente dedicato alla competition "media" dei Young Lions io e Stefano, l’altro rappresentante italiano, siamo stanchissimi.

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Oggetto della gara era definire una strategia di comunicazione per War Child, un’associazione no profit.

Domani mattina presenteremo la nostra strategia, siamo i primi a presentare tra circa una ventina di paesi.

La concorrenza è davvero agguerita e arriva da tutto il mondo: Canada, Giappone, Australia, India, USA, Brasile, India etc.

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Come vada vada, sarà comunque un successo. Essere qui a Cannes è davvero emozionante anche se non ho ancora avuto la possibilità di entrare nel vivo dell’evento.

Domani sarà una giornata ricca: dopo la presentazione potrò seguire finalmente qualche workshop e la sera ci aspetta la Young Lions Party!!

Stay Tuned 😉

 

Aggiornamento delle 1530

Tra 10 minuti ci sarà la conferenza stampa per annunciare il vincitore.

Il mio totoleoncino mi dice che vinceranno i canadesi, che trovo davvero in gamba e quindi  meritevoli di vittoria. Vediamo se ci ho preso 🙂

 

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Cannes Lions 2008: il badge, la borsa e il mio eeePC

Eccomi qui, nel Palais des Festivals a Cannes a scrivervi grazie alla connessione wireless gentilmente concessa da Microsoft Advertising.

Ho la mia borsa e il mio badge

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e ho il mio eeePC!!

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Grazie a tutti quelli che hanno contribuito all’acquisto, siete stati voi a convincermi 🙂 E ho fatto benissimo, sono proprio contenta così riuscirò a tenervi aggiornati sulle mie avventure francesi.

Domani mattina inizia la Young Lion Competition, io partecipo nella categoria Media. Fatemi un in bocca al lupo.

ROAAAARRRR

 

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Si parte per Cannes. IO, LEI, LUI e la Uoma.

Stazione centrale ore 15. Binario 19. Carrozza 1 dell’eurocity che porta a Nizza.

Eh si, carrozza 1, per una volta tanto viaggio in prima classe! Non che cambi poi molto, in più c’è solo la moquette e in meno i posti a sedere nel corridoio.

Dannazione ma perché i gradini sono così alti?”, la domanda che segue è “perché non c’è mai un uomo quando serve?”. Fortunatamente una ragazza giapponese mi aiuta a far salire la mia valigia sul treno perché da sola l’avrei vista davvero molto dura.

La ragazza giapponese in questione va avanti ed entra nel suo scompartimento. Controllo i numeri e scopro con piacere che è anche il mio, mi siedo di fronte a lei e ridiamo della casualità.

Ottimo inizio direi.

Manca solo un uomo per mettere la valigia in alto (io e lei insieme non ce l’avremmo fatta). Non c’è, va beh vado a cercarlo e lo trovo nello scompartimento accanto (mi sento tanto Victoria nella pubblicità stampa della Modus Grazia).

Perfetto sono pronta! Cannes arrivooo.

Poi arriva lei: una uoma sui 130 chili direi che traspira puzza di sudore da ogni poro. Mi guarda e mi dice che sono seduta al suo posto. Ha ragione, io avrei il posto della giapponese e lei purtroppo aveva sbagliato a leggere il biglietto e il suo posto non era il 56 ma il 65.

Quindi rimaniamo io e la uoma che mi racconta che sta andando dai suoi genitori e che la sua gatta, rinchiusa in un trasportino di plastica rossa, è “inca..ata nera”. Gli altri dettagli li ho persi, non sono riuscita a concentrarmi sulle sue parole, solo sulla sua puzza.

L’aria si fa irrespirabile, apro il finestrino ma non entra niente, mi dico che proverò a resistere.

Nel frattempo arrivano loro: una coppia di mezza età con la puzza sotto il naso; si guardano in giro evidentemente schifati alla ricerca del motivo di cotanta puzza, guardano prima il gatto poi guardano la uoma e capiscono che è lei la causa.

LUI mi guarda storcendo il naso e io ricambio lo sguardo annuendo. Poi LUI apre bocca e dice alla uoma biascicando “c’è puzza eh?” Poi si gira verso di me e sempre biascicando aggiunge “bisogna dirle queste cose se no la gente non impara”. Io vorrei nascondermi, ma perché tutte a me?

Cerco lo sguardo di LEI, magari sta accompagnando LUI che è evidentemente ritardato, ma con accento snob lo guarda e dice squadrando la uoma che nel frattempo è di spalle “ma cos’è? Un uomo o una donna?”… la uoma non dice niente, è in imbarazzo e lo maschera cercando di sistemarsi la pancia che straborda dal pantalone.

Mi chiama uragano, che è ad un addio al celibato in canoa; mentre sto parlando LEI si alza va da LUI con qualcosa in mano ma non riesco a capire cos’è… me ne rendo conto troppo tardi, è una boccetta di profumo che LEI gli spruzza praticamente dentro le narici. Ve lo giuro gli ha spruzzato il profumo nelle narici. Sono assolutamente basita e un tantino innervosita. Io odio il 90% dei profumi in commercio, mi fanno venire mal di testa e la nausea.

Appena finito di parlare con uragano chiedo gentilmente a LEI di non spruzzare altro profumo e LEI con tono da super donna mi dice "Eh pazienza, cosa possiamo fare? Io ho la nausea, e poi il profumo è alcool e disinfetta"… non sono stata capace di aggiungere altro ma una domanda mi tormenta.

Ma disinfetta cosa?? Le vie respiratorie?

Dagli UGC ai VC2: Current arriva in Italia

Ieri sono andata anch’io a Roma per “incontrare” Al Gore all’evento di lancio della sua Current TV in Italia. Dico anch’io perchè sono stati davvero tantissimi i blogger che si sono presentati fuori dal Teatro Ambra Jovinelli dalle 13:30 in poi per accreditarsi.

Visione di un "pod" italiano
 
E tantissimi sono i post / foto / video già pubblicati in rete da parte di coloro che hanno partecipato. Mi servirò di estratti di qualcuno per raccontare il mio "punto di vista" sull’evento (così nel frattempo vi segnalo qualche risorsa interessante per approfondire l’argomento con altri punti di vista).
 
Perchè tanto buzz?
 
Forse è meglio fare una piccola premessa partendo dal principio: Cos’è Current?
Sintetizzo il trafiletto "su Current" presente nel comunicato stampa: Current è il primo canale che integra pienamente televisione e internet in una piattaforma attiva 24 ore su 24 […] unendo il giornalismo alla partecipazione dello spettatore; si rivolge ai giovani adulti ed è attualmente visibile negli Stati Uniti e in Inghilterra in oltre 51 milioni di case […]
 
…integra pienamente televisione e internet… Current è un canale televisivo con un suo palinsesto e un sito internet.
unendo il giornalismo alla partecipazione dello spettatore… il 30% circa del palinsesto sarà costituito da filmati creati dagli utenti e caricati nel sito di Current. In più i filmati trasmessi in televisione, che Current chiama POD,  saranno decisi sulla base delle votazioni espresse dagli utenti sempre sul sito internet.
si rivolge ai giovani adulti… è un target di persone dai 18 ai 34 anni definito in questo modo per esaltarne la maturità che spesso non viene riconosciuta, soprattutto nella fascia più giovane.
e con l’aggiunta del canale 130 di Sky Italia…  Current ha stretto un accordo con Sky che trasmetterà il palinsesto in un canale dedicato.

Credo che a questo punto la risposta alla domanda l’avrete già trovata da soli: non siamo di fronte ad una nuova web tv o ad un clone di YouTube, ma ad un nuovo modo di fare televisione che cerca di coniugare l’autenticità degli user-generated contents, con la qualità e la continuità di una produzione televisiva.

Proprio per questo motivo non si è mai parlato di UGC bensì di VC2 (il 2 in realtà è alla seconda) ossia di Viewer-Created Contents, ossia i video creati dagli spettatori creati in modo da mostrare il proprio singolare punto di vista.

[stefano vitta]

come mi ha sottolineato Tommaso, il primo obiettivo di Current non sarà solo quello di offrire spazio e tools, ma di permettere agli utenti di usare tali strumenti con perizia. Ne è un esempio l’area training (link quella in inglese visto che quella italiana è “in arrivo”) dove trovare veri e propri manuali per creare al meglio i propri video e risorse come librerie musicali libere da vincoli di copyright

A questo proposito aggiungo che nella cartella stampa consegnata ai blogger era presente anche un documento intitolato "Sviluppo e Realizzazione dei Pod – le cose da sapere prima di cimentarsi".

[orazio tassone]

Saranno evitati i soliti gattini e video amatoriali di bassa qualità (almeno questa è la promessa)

Al Gore ha sottolineato come in molti riconoscano la presenza in Current di contenuti video di qualità. La qualità è quindi sempre di più un requisito indispensabile per far emergere un contenuto autoprodotto e lo user-generated content in quanto tale non è più così appealing come un tempo, ma su questo tornerò magari più avanti.
 
Perchè Al Gore?
 
Current TV per chi non lo sapesse è un’emittente televisiva indipendente guidata dall’ex vice presidente USA Al Gore e dall’imprenditore Joel Hyatt. La TV andò in onda per la prima volta a mezzanotte del 1 agosto 2005. Una seconda rete, attiva nel Regno Unito e in Irlanda è operativa da marzo 2007 tramite la piattaforma Virgin Media (tratto da Wikipedia, che è stato già aggiornato con la novità del lancio in Italia).

Al Gore crede fermamente che Current sia una manifestazione di democrazia, valore in cui crede molto e che ha ripetuto più volte nella giornata di ieri.

[isayblog]

Parla di libertà, Al Gore, di democrazia, pluralismo, di nuova chance. Queste le parole che ritornano, quasi come un’ossessione. Un’ossessione cui tutti i presenti in sala sembrerebbero volerci credere.

[ecoblog]

Current è stata fatta per dare respiro alla democrazia. Se sempre più persone si informano, diventeranno una maggioranza, e i governi dovranno poi tenerne conto

 

 

Perchè l’Italia?

Al Gore sostiene che l’Italia sia un paese con una grande tradizione creativa, soprattutto nel campo cinematografico, e che ci sono talenti inespressi.

 

Perchè Sky?

Ce lo spiega Al:

[tvblog]

Ringrazio Sky per l’apertura che ha dimostrato nei nostri confronti. Nelle trattative che abbiamo avuto con Sky per Current non c’è mai stato nessun tentativo di controllarci. E io non ho nessun filo che lega i miei movimenti. Manderemo in onda tutto quello che riterremo giusto, non subiremo condizionamenti da governi o corporation. Nessuno ci impedirà di mandare in onda qualche cosa che abbiamo deciso di trasmettere. E poi è meglio fare bancarotta e chiudere piuttosto che piegare la schiena

Personalmente ho trovato questa uscita sulla bancarotta un po’ eccessiva, però bisogna riconoscere che Al è pur sempre un politico (anche se "ex") americano.

 

Perchè i Blogger?

Le organizzatirici dell’evento forse se lo stanno ancora chiedendo, non siamo affatto un pubblico facile, ma l’idea era ovviamente quello di colpire quel target di utenti che da un parte possono partecipare attivamente attraverso la produzione dei contenuti dall’altra possono segnalare Current ad altri utenti e invogliarli a vederla e a votare i POD sul sito internet.

Come ha spiegato Al Gore l’obiettivo di Current è quello di migliorare continuamente la qualità dei propri contenuti e l’aumento della qualità è proporzionale all’aumento dell’utenza/audience.
Per non parlare ovviamente della visibilità mediatica che la blogosfera è stata in grado di generare attorno all’evento, prima, dopo e durante!
 
Perchè i Giovani Adulti?
Come vi dicevo prima il target a cui si rivolge Current è quello dei Giovani Adulti 18-34 anni. Molto sensata la domanda di Kay Rush in merito alla fascia di età stabilita: "E noi?".
Oggi Kay ha ripreso l’argomento sul suo blog:

L’aspetto che mi ha lasciato più perplesso è stato quello del limite d’età a chi può inserire materiali […] Voglio dire, una TV libera però indirizzata solo alle persone tra 18-34? Prima di tutto, non mi piacciono i limiti in internet, poi, quella fascia d’età significa una cosa negli Stati Uniti ed un’altra qui in Italia. Negli States, una persona esce di casa a 18 anni ed è già un adulto in tutti sensi. Lo sappiamo che in Italia non è così, voglio dire, 18-34 in America è come 30-44 qui. Comunque, ripeto, sono contraria a questi limiti inutili. Lui ha risposto che non era un vero limite, che era solo per creare qualcosa per i giovani, bla bla bla però alla fine, è così: una televisione in internet creata e gestita da gente over 34 (anche Tommaso Tessarolo, che è il direttore di Current TV Italia ne ha 35) per ragazzi tra i 18 – 34. Mah

Sono d’accordo con lei.

 

Perchè Robin Good è rimasto fuori ad aspettare?

Non era d’accordo con la modalità scelta per porre le domande ad Al Gore. Le domande sono state poste nei giorni precedenti sul sito di Current. Le 15 più votate sono state quelle poste ieri, quindi viene reso merito al fatto che le domande venivano poste dagli utenti e scelte dagli utenti ma non che non ci fosse la possibilità di fare domande davvero "live", senza che Al Gore avesse la possibilità di conoscerle prima dell’evento e di prepararsi le risposte. Forse la protesta di Robin Good è servita perchè esaurite le 15 domande è stato possibile farne altre.

 

Perchè Kay ha parlato degli stivali di Al?

Ve lo lascio immaginare 🙂
 
 
 
Si va beh, bella cronaca, ma tu cosa ne pensi?
Me lo ha chiesto anche Erasmo Catavolo di roma-citta.it fuori dal teatro. Vi mostro il video (mi scuso se ad un certo punto si vede visibilmente che sto masticando una cicca… )
 
 

Sono sempre più convinta che io non sia fatta per la videocamera. Molto meglio le mie adorate foto faccioni:

con giovy e stefano (autore e coautore del live blogging)

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con i googlisti

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con mr prestigio

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con nicola

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con vincenzo

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con Lele

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 Tutte le altre foto fatte le trovate su Flickr.

Vi lascio con questa foto delle mani di GIovy sulla tastiera del suo Asus EEE PC (lo voglio) durante il liveblogging.

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500 Pop.Up Store: “fighetto”, innovativo, coerente. Almeno sulla carta.

Vi avevo già anticipato che Fiat in occasione del Salone del Mobile avrebbe inaugurato un suo "temporary store" che ufficialmente si chiama 500 POP.UP STORE.

500 Pop.Up Store sul sito ufficiale

Oggi ho dato un’occhiata in rete e ho visto che questa iniziativa comincia a raccimolare un po’ di visibilità. Alcuni dettagli che ritengo personalmente interessanti:

  • Il Pop.up Store è in Corso Como, direi la zona più "fighetta" di Milano.
  • Fiat 500 regala "la possibilità di navigare liberamente nella zona di Corso Como con il tuo portatile o mobile device" utilizzando il collegamento wi-fi messo a disposizione; per usufruirne bisogna recarsi nel pop.up store e lasciare i propri dati. Una scelta strategicamente rilevante per il posizionamento del brand: che tu sia un potenziale usufruitore del collegamento wi-fi o che tu non lo sia, questa iniziativa comunica attenzione verso il proprio pubblico, l’essere up-to-date (soprattutto per un brand come Fiat 500 che ha un forte portato vintage), mobilità.
  • Sarà aperto fino al 31 luglio, quindi sempre "temporary" ma decisamente non a breve termine se confrontato con altre iniziative simili (vedi Alixir e Nivea).
  • Il pop.up store ospiterà la mostra "500 Work Pop" realizzata in collaborazione con Guzzini, brand di design italiano, giovane e accessibile, insomma un partner decisamente coerente. Oggi l’inaugurazione.

Insomma, sulla carta i presupposti mi sembrano buoni. Come diceva Francesco nel mio precedente post sull’argomento "Se fatto bene sarà sicuramente un successo". Staremo a vedere 🙂

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In arrivo il temporary shop di Fiat 500

Libro Internet PRIeri sono andata alla presentazione di Internet PR invitata dal suo autore Marco Massarotto. Oltre a Marco erano presenti Antonio Sofi, Giovanni Boccia Artieri, autore della prefazione del libro, e Manuela Crippa, conosciuta in rete soprattutto come blogger del corporate blog Quellichebravo in quanto allora product manager di Fiat Bravo e ora product manager del fiore all’occhiello di casa Fiat: Fiat 500.

Ed è stato proprio chiaccherando insieme a Manuela che ho trascorso parte della serata, parlando ovviamente dell’importanza crescente delle Internet PR e di come questo argomento sia ancora difficile da trattare in molte aziende. Mi fa sempre piacere conoscere persone entusiaste del proprio lavoro e che hanno voglia di condividere questo entusiasmo con gli altri, lo trovo un atteggiamento contagioso. Questo post ne è la dimostrazione: dovrei essere sul divano in totale relax con uragano e invece l’ho lasciato lì da solo con gli occhioni di chi vuole lamentarsi ma non lo fa perchè sa che la voglia che ho di scrivere è sempre tanta e il tempo è sempre poco (ma giuro che appena finito spengo tutto e ritorno da lui!).

Visto che sono una milanese acquisita Manuela mi ha invitato a scoprire all’interno del sito fiatgroupautomobilespress.com tutte le iniziative che Fiat sta organizzando in occasione del Salone del Mobile tra cui ovviamente ha colpito subito la mia attenzione il "Temporary Store" visto l’interesse che ho già avuto e dimostrato nei confronti di questo argomento:

[…] Fiat 500 sarà protagonista dell’evento milanese con numerose iniziative, alcune di queste in programma presso il Fiat 500 Pop Up Store in Via De Tocqueville 11. Il nuovo spazio sarà inaugurato con una grande festa il 18 aprile alle ore 18.30 in occasione del quale sarà ospitata la mostra “500 Work Pop” realizzata in collaborazione con Guzzini.

Il “Temporary-Store” resterà aperto fino al 31 luglio e sarà un luogo attento al design dove conoscere l’Universo Fiat 500, in cui protagonista non sarà solo l’auto ma anche il visitatore che si muoverà in un luogo “vivo”, che comunica emozioni. Uno “spazio libero” in cui si potrà navigare in Wi-Fi, vivere iniziative editoriali o addirittura assistere a trasmissioni radiofoniche o televisive che utilizzeranno l’area come studio.

Il Fiat 500 Pop Up Store sarà, inoltre, un luogo in cui le persone potranno “sperimentare” un’emozione vivendo un’originale esperienza d’acquisto che riguarderà la Fiat 500 e molti altri oggetti esposti. Sarà luogo di merchandising e licensing, teatro di iniziative, esposizioni e mostre esclusive.

Quindi dopo i recentissimi temporary lounge di Barilla Alixir, il "temporary political store" di Berlusconi, arriva Fiat 500 Pop Up Store.

Personalmente seguirò questa iniziativa con molto interesse. Posso chiedervi cosa ne pensate? Cosa vi aspettereste da Fiat? E cosa non vi aspettate ma vi piacerebbe tanto trovare all’interno dello store?

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Giovane Leonessa e Milanese in trasferta londinese

Questi ultimi due giorni sono stati molto intensi per la sottoscritta, davvero ricchi di emozioni.

Lunedì sera ho partecipato alla serata di premiazione dei Giovani Leoni 2008, il premio promosso da Sipra e Art Directors’ Club per incentivare la creatività degli ‘under 28’ nelle agenzie italiane, in quanto in finale nella neo-categoria media planner… e incredibilmente ho vinto… pur non essendo una media planner eheh. A parte gli scherzi, è vero che non sono in senso stretto una media planner però come digital strategist sono comunque coinvolta nel processo di media planning; forse è stata proprio la mia diciamo expertise "digital" ad aver portato la giuria a preferirmi, e credo che questo blog abbia avuto un ruolo centrale nella loro decisione… quindi grazie anche a tutti quelli che mi leggono, in cambio vi prometto un reportage completo del mio viaggio a Cannes!

Quando hanno detto il mio nome non ci potevo credere, ero ovviamente rossa paonazza dall’emozione ma sono riuscita a non cadere (già mi immaginavo una bella caduta roccambolesca) e fortunatamente non ho dovuto dire niente.

Peccato che dopo aver ritirato il premio…

dopo aver mostrato orgogliosa il mio attestato di vincitrice ai "fotografi"…

ho scoperto che era DI UN ALTRO!

Stefano Migliore è l’altro vincitore della categoria media planner a cui faccio ovviamente i miei complimenti 🙂

Martedì invece ho trascorso l’intera giornata in quel di London per una riunione di lavoro. Visto che la riunione durava un’ora e io avevo praticamente tutta la giornata ho fatto un bel giretto in centro. Non potendo spendere troppi soldi in shopping ho deciso di andare in Bond Street… lì sicuramente non avrei comprato niente eheh.

Ecco alcune foto della mia trasferta londinese:

direttamente da Bond Street (dedicato ad alcune ragazze di mia stretta conoscenza…)

Il D&G Espresso Bar (dedicato alla Vale 😉 )

I fascinators di cui vi ho parlato nel post sui matrimoni inglesi.

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Girl Geek Dinner: lafra.it un blog un po’ tecnologico?

Settimana scorsa Livia ha pubblicato il video realizzato in occasione della Girl Geek Dinner a cui ho partecipato venerdì 29 febbraio in cui intervista alcune delle ragazze presenti tra cui la sottoscritta.

Credo che sia decisamente la mia più lunga apparizione in video e questo perchè personalmente non mi ritengo in alcun modo videogenica e ho la tendenza ad arrossire visibilmente e a balbettare :-). In questo caso penso che il vino abbia fatto la sua parte e quindi eccomi nel video, sorriso a 50 denti, biascicante e tono di voce a mio avviso anche un po’ antipatico (il rossore non si nota fortunatamente).

Soggettività estetica a parte, voglio scrivere questo post soprattutto perchè mi sono resa conto di aver detto una castroneria pazzesca, complice la fretta, un po’ di imbarazzo e la povertà lessicale:

"scrivo un blog un po’ tecnologico"

Ma che vuol dire un po’ tecnologico?? Direi proprio un bel niente 🙂

Da un po’ vorrei concedere a questo blog personale un tocco di chiamiamola personalità ma prima di farlo vorrei togliermi una piccola curiosità: secondo voi che tipo di blog è questo? Cioè se qualcuno vi dovesse chiedere: "di cosa parla lafra nel suo blog (e come ne parla)?", voi cosa rispondereste?

Grazie a chi vorrà partecipare a questo piccolo sondaggio eheh.

 

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Social Media Lab + Minibar: cosa mi sono portata a casa

Sì venerdì c’ero anch’io e ho fatto la doppietta Social Media Lab e Minibar.

Per quanto riguarda il Minibar ho le prove della mia presenza:

 

Per quanto riguarda il Social Media Lab la prova tangibile della mia presenza è che so cos’è il CPM Binario 🙂

Quando Mafe ha aperto la giornata con il suo intervento chiedendo "chi sa cos’è il CPM?" "chi sa cos’è il codice Binario?" "chi si è chiesto il perchè di questo titolo?" io ho alzato la mano ma la verità è che non mi ero davvero posta questa domanda, forse sono andata sulla fiducia :-), e ho iniziato ad ascoltare con curiosità.

CPM è un’unità di misura utilizzata in advertising ed è l’acronimo di Cost per mille (o Cost per Thousand) visualizzazioni degli annunci (non è utilizzata solo online – inteso come display advertising ovviamente – , ma in radio, TV e altre forme di pubblicità) mentre il Il sistema numerico binario è un sistema numerico posizionale in base 2, cioè che utilizza 2 simboli, tipicamente 0 e 1, invece dei 10 del sistema numerico decimale tradizionale, […] è usato in informatica per la rappresentazione interna dei numeri, grazie alla semplicità di realizzare fisicamente un elemento con due stati anziché un numero superiore.

Mafe ha accostato un elemento tipico dell’advertising tradizionale con un altro appartenente all’Informatica in generale e quindi possiamo dire anche ad Internet. Perchè?

Per spiegare con quale parametro le aziende dovrebbero valutare il loro potenziale investimento in iniziative online volte a dialogare con i singoli utenti: usando il CPM Binario, ossia considerare il numero 1000 con il sistema numerico binario e rapportarlo all’equivalente nel sistema numerico decimale, ossia 8 (per saperne di più su questa conversione potete leggere la Breve guida sul calcolo dei numeri binari con le operazioni matematiche).

Quindi quando attivo una comunicazione mirata e personalizzata su 8 utenti internet devo considerare che questo dato potrebbe essere equiparato ad un target di 1000 spettatori di una campagna ad esempio televisiva e questo perchè se nel primo caso io arrivo a conoscere queste 8 individui a coinvolgerli davvero a farli vivere seriamente un’esperienza con il mio brand nel secondo la comunicazione è "sparata" ai mille con la speranza di averli colpiti e influenzati. Nel primo caso invece possiamo stare (quasi) certi che questi non terranno tutto per sè ma lo condivideranno, diventeranno non solo dei brand lovers ma dei veri e propri ambassadors, arrivando potenzialmente a raggiungere positivamente fino a 1000 utenti. Ovviamente questo processo di viralizzazione è più tangibile e soprattutto misurabile se avviene online, difficilmente possiamo sapere quanto la diffusione dello stesso è capillare offline.

Questo assunto così forte, e ovviamente provocatorio, è stata una premessa ideale alla presentazione delle start-up che è seguita all’intervento di Mafe, per le quali il passaparola è un requisito fondamentale per lo sviluppo e la crescita.

Tornando al CPM Binario, Mafe ha evidenziato un altro aspetto ostico per la comunicazione online ed è la misurazione: quello che in realtà è un punto di forza del web, ossia la possibilità di avere dati certi sul comportamento degli utenti, viene vissuto da molti con frustrazione soprattutto da parte di coloro che sono abituati a lavorare per stime (con le quali è più facile trovare delle adeguate giustificazioni ai propri risultati).

Purtroppo, anche se io personalmente direi per fortuna, l’evidenza e la brutalità dei numeri è un aspetto del web che bisogna in qualche modo accettare e soprattutto imparare a conoscere riparametrando le proprie unità di misura relative all’efficacia dei progetti di comunicazione.

Per quanto riguarda il resto della giornata vi invito a leggere altri post scritti sull’argomento:

Social Media Lab (second edition) e Minibar Italy di Francesco Federico che ho avuto il piacere di conoscere di persona

MiniBar – The Day After di Adriano Gasparri con il quale ho un conto in sospeso 😉

SocialMediaLab: resoconto di una giornata di Dr_who

Social Media Lab 2 @ IULM e MiniBar @ Triennale di Frenz (feelByte)

e ovviamente il blog ufficiale del Social Media Lab dove è possibile trovare tutte le presentazioni delle start-up presenti al Minibar.

Per quanto mi riguarda ho già parlato sia di Zooppa che di Zzub (ai tempi Bzzers), due delle iniziative presentate durante la giornata, su One Web 2.0 quindi per il momento vi rimando lì :-).

Mi riprometto di saperne di più su BootB, per il momento ho la loro maglietta appesa nella bacheca del mio ufficio come promemoria!

 

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