Le parole che non ho letto. A mia nonna.

Capo de LaFra “Mi accompagni a Roma per una presentazione?

LaFra “Sì certo quando?

Capo de LaFra “Mercoledì alle 9, valuta tu se andare martedì sera o partire la mattina stessa

LaFra (pensa) “Chissà se riesco a trovare il tempo per andare a trovare la Nonna… Ah no…. Non c’è

Sono passati quasi tre mesi da quando mia Nonna se n’è andata ma qualche giorno fa ho capito che non me ne sono ancora resa conto del tutto. Nemmeno oggi su questo treno diretto per Roma.

Non appena arrivavo alla stazione Termini o all’aeroporto di Fiumicino la chiamavo, il più delle volte non riuscivo ad andare a trovarla e quindi chiamarla da Roma o da Milano cambiava poco ma a lei faceva piacere, sentiva di non dover alzare troppo la voce al telefono perché eravamo a qualche decina di chilometri di distanza. Quando vivevo a Londra temevo per le sue corde vocali, con calma le dicevo “Nonna, guarda che ti sento benissimo”.

Chissà quanti aneddoti avrete anche voi sui vostri nonni, io ne ho inserito qualcuno in una lettera che avevo scritto la sera prima del funerale quando mio zio mi chiese se potevo leggere qualcosa durante la cerimonia in rappresentanza della famiglia.

Non ce l’ho fatta.

O meglio l’ho letta, ma non in chiesa, in macchina con mio padre mentre andavamo al cimitero “Sai papà alla fine ieri ho scritto qualcosa, ma non sono riuscita a leggere” “Vuoi leggere ora qui, solo a me?”. E così è stato tra una lacrima e un singhiozzo.

Quel giorno mi ha chiesto se con calma una volta a casa potevo trascrivere quelle parole “al computer” così avrebbe potuto rileggerle. Eccole.

 

14 marzo 2012

Mi chiamo Francesca, sono una dei sei nipoti di Tilde, la più giovane anche se lei avrebbe detto la più piccola.

Forse proprio perché sono la più piccola sono sempre stata molto coccolata dalla famiglia e soprattutto da lei, o forse perché io e mia nonna ci somigliavamo molto, o forse perché ho cercato spesso nella mia vita di somigliare a lei.

Mia nonna era una donna eccezionale.

È morta all’età di 88 anni mentre io raccontavo ai miei amici che ne avrà avuti una settantina portati bene.

Quando andavo a trovarla, o quando ci parlavamo al telefono, mi diceva sempre che ero una forza della natura, orgogliosa di quella nipote che aveva studiato e aveva il “posto fisso” ma forse non si rendeva conto che la vera forza era lei, che spesso quando la chiamavo lo facevo perché avevo bisogno di sentirmi dire che se lo desideravo potevo ottenere tutto quello che volevo.

Mia nonna ne ha passate tante ma sempre a testa alta. Si confidata con me ma non si è mai lamentata una volta della sua vita.

Sì, ogni tanto si lamentava del nonno Casadei che non la portava fuori o al mare ma non l’ho mai vista lasciarsi andare giù. Ora potrà ricominciare a mugugnare e mio nonno tornerà ad urlare “Tildee” ogni 10 minuti. Me lo immagino seduto a capotavola dove si è sempre seduto il capofamiglia e lei che sgambetta e si agita intorno ai fornelli per preparargli le fettuccine.

Ho sempre avuto l’impressione che mia nonna non avesse paura di niente e ancora oggi non so se c’era qualcosa che la spaventava, forse la solitudine. Ora non è più sola.

Settimana scorsa quando abbiamo parlato al telefono le ho raccontato che in ufficio e a casa, anche se sono al quarto piano, salgo a piedi perché ho paura dell’ascensore. Lei mi ha detto “Naaaa, tu sei più forte di così”, più forte della mia paura.

Io ho tante paure e debolezze ma mi sento comunque una donna forte e lo devo soprattutto a lei.

Ti voglio bene Nonna.

Appunti londinesi tra family, friends and brands

Quest’ultimo weekend l’ho trascorso nella mia adorata Londra, diciamo un altro long weekend londinese se consideriamo che sono tornata martedì.

Se prima anche un classico fine settimana da venerdì sera a domenica sera mi bastava ora, dopo averci vissuto quattro mesi, ho affetti che vanno al di là di quelli familiari e sono “costretta” a pianificare weekend più lunghi.

Il motivo principale del mio viaggetto era lo “spupazzamento” (dal verbo "spupazzare" 😉 ) del mio nuovo nipote (figlio di mio cugino per la verità, ma essenzialmente un nipote).

Eccomi praticamente appena sveglia (ossia senza trucco) con l’adorabile pupo addormentato tra le mie braccia.

Cuore di zia (seppiato)

Motivi secondari, ma non per questo meno importanti, il voler vedere alcuni colleghi, alcuni amichetti italiani

Due Fra Ca[etc] a Londra

e lo shopping (ribattezzato SHOePPING visto che mi sono portata a casa quattro paia di scarpe).

SHOePPING londinese

Nel set dedicato al weekend su Flickr ho inoltre aggiunto scatti in apparenza senza senso, in realtà si tratta di “appunti fotografici” in quanto mi servono per ricordarmi di cercare informazioni sugli oggetti fotografati.

  1. I gusti "Crispy Duck & Hoisin" e "Fish & Chips" delle patatine Walkers

Walkers VOTE FOR ME

Gli inglesi sono grandi consumatori di patatine in busta e quando da noi esistevano come varianti di gusto solo “paprika” con le Più Gusto e “formaggio” con le Dixi, gli inglesi potevano già scegliere tra “Cheese & Onion”, “Salt & Vinegar”, "BBQ" (barbecue), "Prawn Cocktail", etc.

Uno dei brand di patatine più conosciuti è Walkers il quale ha deciso di coinvolgere direttamente i consumatori nella invenzione e nella scelta del nuovo gusto da aggiungere alle 13 varianti già presenti.

L’iniziativa "Do us a flavour" (basato sul gioco di parole "Do us a favour" ossia "Facci un favore"), partita l’estate scorsa, è entrata a inizio anno nella seconda fase.

La prima prevedeva l’invio da parte degli utenti di proposte per il nuovo gusto delle patatine e la votazione da parte degli utenti.

La seconda consiste nell’individuazione dei finalisti e la creazione di una short list per la votazione. 

Questi sono i gusti finalisti

Walker Flavours Contest

è possibile votare Online, via mobile (SMS o mobile site), via email o su Facebook.

Ho assaggiato il gusto Chili e Chocolate e non mi è piaciuto (bleah); in aeroporto ho comprato i due gusti che avete visto sopra, vediamo come sono 🙂

Il premio per il vincitore?

Not only does the winner get bragging rights as the taste’s inventor, but they also receive 50,000 pounds in prize money and 1% of future sales in the new product – an unique opportunity to truly feel apart of the Walker brand. [via pskf]

Un case study davvero interessante, cercherò di riprenderlo in futuro e di dettagliarlo raccogliendo un po’ di numeri.

Altri appunti che voglio approfondire sono il Personal Stylist di GAP

GAS Personal Stylist

su cui da una veloce navigazione non ho trovato informazioni in rete, e la macchina mediatica che vive dietro al Red Nose Day di Comic Relief di cui qui vedete il cd dell’edizione di quest’anno con il singolo e il video del cortometraggio.

Comic Relief 2009 CD Single

Anche questo in quanto appunto andrà approfondito 🙂

La prima partita dell’Arsenal (di questa stagione)

Il mio primo weekend londinese è stato all’insegna del football. Ho visto la prima partita dell’Arsenal insieme a mio cugino che è un gran tifoso (pensate che ha deciso il nome di suo figlio in modo che le sue iniziali fossero AFC ossia Arsenal Football Club) e che ci ha procurato le tessere per entrare gratuitamente.

Devo dire che nonostante io non sia una grande amante del calcio mi sono divertita. Ho diversi bei ricordi, vediamo se riesco ad elencarli:

  • Se ripenso alla partita la prima cosa che mi viene in mente sono i sedili: comodissimi! Una versione piu’ spartana dei dei seggiolini dei vecchi cinema.

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  • Il secondo ricordo in classifica e’ il programma della partita che e’ possibile acquistare fuori dallo stadio e che costa se non ricordo male 3 sterline. Al suo interno oltre alle classiche informazioni calcistiche e’ presente un poster di un giocatore (perfetto per i bambini) e una pagina con le dediche personali (ad esempio un ricordo per tifosi recentemente defunti). Inoltre tra il primo e il secondo tempo viene estratto un numero associato al programma e il vincitore ha la possibilita’ di trascorrere del tempo con la squadra. Mio cugino mi ha spiegato con molto orgoglio che il programma e’ stato giudicato come il migliore tra le societa’ calcistiche inglesi negli ultimi anni.
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  • Terzo ricordo le dediche personali tra il primo e il secondo tempo trasmesse dallo speaker.
  • La quarta posizione va al secondo sponsor della squadra, la compagnia telefonica 02 che sempre durante l’intervallo ha sparato in aria un certo numero di magliette dell’Arsenal. Da quello che ho capito 02 era lo sponsor principale della squadra fino a quando e’ arrivata la Emirates con l’asso piglia tutto. Per la cronaca:

In October 2004, Emirates and Arsenal FC signed, at the time, the biggest club sponsorship in English football history, worth some £100 million (AED 662.2 million) The agreement, valid until 2021, gives the airline naming rights to the club’s £357 million home, Emirates Stadium, which took just two and a half years to complete from start to finish. It seats 60,000 spectators and boasts state-of-the-art cutting-edge facilities such as padded seats for all spectators

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  • Quinta posizione: il replay! Subito dopo un’azione viene mostrato nel maxischermo il replay cosi’ da avere un’idea precisa di quello che e’ successo senza tirare ad indovinare. Sbaglio o in Italia questo "servizio" non esiste?
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  • Ultimo ricordo e’ il merchandising shop dello stadio: enorme e ricco di ogni tipo di gadget (mi e’ rimasto impresso il tostapane che lascia le iniziali AFC sulla fetta eheh). Era stracolmo di tifosi. Una vera macchina da soldi, credo che quello di San Siro a confronto faccia ridere ma non vorrei sbilanciarmi troppo 😉

Sbaglio o la situazione in Italia e’ completamente diversa? Quante societa’ prestano cosi’ tanta attenzione al proprio tifo? Quante riescono a monetizzarlo in maniera efficace?

Please let me know…

Ritorno da un Long Weekend inglese. Parte Prima.

Sono appena tornata da un long weekend a Londra, o meglio nel Kent dove vivono i miei zii perchè non potevo mancare alla festa del ventunesimo compleanno della mia adorabile cugina.

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Nonostante cinque giorni consecutivi di mal di testa e di assunzione di droghe varie per stare meglio mi sono divertita moltissimo, ho rivisto tutta la mia english family e i miei amici.

Quando torno da Londra mi porto a casa sempre qualche novità e curiosità sugli inglesi e sul loro modo di vivere, ho pensato di condividerne vecchie e nuove qui:

BIGLIETTI D’AUGURI (e non solo)

In Inghilterra i biglietti d’auguri sono una sorta d’istituzione, si spediscono biglietti per ogni occasione ed esistono negozi che vendono quasi esclusivamente quello (ad es. Clinton Cards e Birthdays). è possibile trovare biglietti di ogni prezzo, da 10 per 1 sterlina a 1 per 10 sterline, e per ogni sorta di destinatario: mamma, papà, fratello, sorella, nonno, nonna, zio, zia, nipote, cugino, suocera, cognato, vicina di casa etc. di quasi tutte le età.

Domenica sono andata a comprare per mia zia dei biglietti con scritto Thank You da spedire agli invitati per ringraziarli dei loro regali. Ho provato a ripercorrere il traffico di biglietti legati a questa festa di compleanno e mi sono resa conto di quanti biglietti girano ogni giorno sul territorio inglese.

  1. Biglietti d’invito alla festa
  2. Biglietto per confermare la presenza alla festa (sì, visto che viene chiesta conferma alcuni rispondono all’invito 
  3. Biglietto d’auguri alla festeggiata
  4. Biglietto per ringraziare gli invitati

Totale? Conosco solo la quantità del punto 4 perchè li ho comprati io ed erano 40. Facendo un calcolo approssimativo direi un traffico di almeno 150 biglietti.

Ho sempre pensato di adeguarmi a questa usanza, magari in forma ridotta, ricordandomi almeno di mandare a tutti un biglietto per il compleanno e uno per Natale ma devo ammettere che la pigrizia poi prende il sopravvento. Meno male che c’è mamma Jacqueline che invece in questo è very english e mi ricorda le occasioni importanti.

Fino ad un anno fa non avevo problemi, al massimo mi limitavo a firmare il biglietto della family casadei, ora invece devo scrivere i miei. In questo primo anno di convivenza infatti ho iniziato a ricevere i primi biglietti indirizzati a me e uragano e nell’ordine: biglietti di congratulazioni per la casa nuova, biglietti di natale, biglietti di compleanno (magari a fine anno vi farò vedere la quantità di biglietti che ricevo per le feste natalizie e quelli che riceve mia madre e soprattutto cosa ne facciamo).

Direi che le altre curiosità che volevo condividere le lascio ad una seconda parte del post. Spero di non avervi annoiato eheh.