Le Social Moo Cards

L’anno scorso, più precisamente a settembre, vi avevo parlato della mia intenzione di stampare delle moo cards con le mie adorate Foto Faccioni.

Chi mi conosce e/o mi segue nei diversi social media sa che quella intenzione è diventata azione e che tanti faccioni sono diventati soggetto delle mie prime Moo Cards.

Molti di voi sono in questo momento dentro a portafogli, portabiglietti da visita, tasche dei pantaloni, taschini di giacche, sacchi della spazzatura, etc di persone provenienti da diverse parti del mondo.

Le mini moo cards sono state un successo, tutti erano piacevolmente sorpresi quando tiravo fuori la mia scatoletta bianca (il contenitore dentro al quale vengono spedite le cards) e chiedevo di scegliere quella che preferivano.

Gli elementi maggiormente apprezzati sono stati:

  • il formato: le dimensioni sono diverse da quelle dei classici biglietti da visita professionali
  • la varietà: le moo cards sono diverse l’una dall’altra quindi è possibile scegliere la preferita
  • il tono informale: le informazioni presenti sono nickname (LaFra), nome e cognome (Francesca Casadei) per essere rintracciabile su Facebook, url del blog (www.lafra.it) e frase personalizzata (a digital strategist in the shoes of a blond)
  • la componente fotografica: le foto faccioni 🙂

Se le prime tre componenti sono solitamente comuni a tutte le mini moo cards, l’ultima rappresenta il mio “trademark”, e ne vado fiera 😉 . Oltre ad essere considerate alla loro maniera originali, le moo cards con le foto faccioni hanno anche una loro utilità: mi piacerebbe pensare che tutti quelli che incontro si ricorderanno di me dopo avermi conosciuta ma credo che dare una card con una mia foto sia d’aiuto alla memoria, soprattutto in occasione di eventi / barcamp / convegni dove vengono scambiati decine di biglietti da visita.

E qui, ad un certo punto, è subentrato il mio senso di colpa: le persone guardando la moo card si ricorderanno di me, ma quel poveretto che mi è accanto? Spesso mi dilungo a spiegare chi è, conoscendo tutti i soggetti in maniera più o meno approfondita ma dubito che a distanza il possessore della moo card riuscirà a ricordarsi ciò che ho raccontato (scusate la parentesi cinematografica ma questo lato della socialità mi ha fatto venire in mente Britney Jones quando si ricorda la regola "presentare la gente con particolari interessanti")

Allora ho deciso di trasformare le mini moo cards in uno strumento di networking e di creare le SOCIAL MOO CARDS:

  • ho rinominato tutte le foto faccioni in modo che avessero tutte questo titolo: Foto Faccioni: [nome] e LaFra dove [nome] può essere il nickname o il nome+cognome della persona ritratta, l’importante è che cercando su google quel [nome] sia possibile rintracciarlo
  • ho taggato tutte le foto faccioni con il tag “faccioni”
  • ho ristampato le moo cards selezionando tutte le foto con “tag” faccioni e sostituendo la descrizione personalizzata con il titolo della foto (una delle modalità automatiche messe a disposizione).

Quando incontro qualcuno e voglio lasciargli una moo card non gliela faccio più scegliere ma la seleziono io a seconda delle sue caratteristiche e della persona che oltre a me potrebbe essere interessato a conoscere.

La moo card servirà quindi per presentare me, ma anche la persona che è insieme a me: se volesse conoscere un esperto di videogames potrei scegliere la card con Kurai, se mi chiedessero un bravo videomaker darei la card con Biccio, e così via.

Ho fatto questo giochino sociale con Sara Maternini che, ovviamente, conosceva praticamente tutti i miei contatti: le ho dato la moo card con Markingegno perchè mi ha detto di non averlo mai conosciuto personalmente.

Sara Maternini con una Social Moo Card

La Social Moo Card

Un’idea altruista? No un’idea social e in quanto tale altruista ed egoista insieme, perchè dare agli altri ci mette nelle condizioni di ricevere più facilmente in termini di conoscenze, di contatti, etc.

Le social moo cards, ad esempio, oltre a dare visibilità alla persona foto faccionata, comunicano alcuni aspetti di me che potrebbero essere importanti per il mio interlocutore:

  • sono una persona socievole
  • mi piace conoscere gente nuova
  • ho già un network di conoscenze
  • conosco le persone del mio network (network qualificato, non composto da nomi e job title senza una vera identità)

Piccola parentesi gossipara: nei prossimi giorni mi impegnerò al fine di aggiungere un ulteriore punto a questo elenco, conoscere VIP! Domani sarò infatti al super party esclusivo di Virgin Active grazie all’invito di Zio Burp e dopodomani alla festa di Nokia Music e in entrambi sono previsti celebrities di ogni genere. Lascerò che il talento di Julia Allison si impadronisca di me e tenterò, grazie all’aiuto degli altri amichetti invitati, di scattare foto faccioni con i VIP (ora non vorrei dire, ma ve la immaginate la faccia della mia nonna se faccio una foto faccioni con Marco Columbro? 😉 ).

Scherzi e VIP a parte e tornando "seri", cosa ne pensate dell’idea delle social moo cards? Potrebbe essere declinabile anche su biglietti da visita ordinari? 

Secondo me potrebbe essere una buona idea per i siti di social network professionali come Linkedin e Xing dare la possibilità agli utenti di stampare dei biglietti da visita con i contatti del proprio network, magari in partnership con Moo.

Altro delirio mentale o spunto interessante?

Il mio pensiero su Codice Internet

Due weekend fa (eh si il tempismo non e’ il mio forte) ho lasciato la gelida (e a volte perfida) albione per tornare in patria, ed in particolare per partecipare all’Internet Tour come ospite.

Marco mi ha invitato per parlare ai “giovani” della mia esperienza da blogger e io ho accettato molto volentieri… c’era solo una cosa che temevo: il palcoscenico! Fatemi ballare, fatemi recitare, fatemi anche cantare (che showgirl) ma l’improvvisazione munita di microfono non e’ il mio forte, mi impegno ma non garantisco risultati ahah. E infatti, di fronte alle domande di Stefano Gallarini, le mie risposte sono state abbastanza tentennanti e dalla costruzione sintattica incerta, ma cercando di essere ottimista mi dico che forse e’ stato un bene avere qualcuno sul palco che non si trovava completamente a suo agio in quella situazione, perlomeno era chiaro che non e’ una cosa che faccio tutti i giorni. Magra consolazione lo so.

Mi rifarò nel pomeriggio con i workshop” mi sono detta. Una location a me più congeniale: il foyer del teatro, con puff colorati, uno schermo, una lavagna con fogli su cui scrivere, e un tema di cui potrei parlare per ore con ogni genere di pubblico “Ascoltare le conversazioni online”. Peccato che i workshop siano saltati perchè al Teatro dell’Arte l’affluenza e’ stata credo più bassa del previsto e inevitabilmente il pubblico si e’ concentrato in Sala.

E quindi, esperienza negativa? Affatto. Personalmente ho trascorso una giornata bellissima, ho rivisto vecchi amici (soprattutto amichette), ho visto in carne e ossa amicizie fino al quel momento “virtuali”, ho conosciuto persone nuove, alcune Very Important. Il mio tag “faccioni” su Flickr si e’ arricchito di foto nuove, alcune mooolto prestigiose (vi lascio scegliere quali):

con Kay Rush

Foto Faccioni: Kay Rush e LaFra

con Domitilla Ferrari (autrice di questi due articoli su Menstyle)

Foto Faccioni: Domitilla Ferrari e LaFra

con David Weinberger

Foto Faccioni: David Weinberger e LaFra

con la dolcissima figlia di Marco Zamperini

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Ho fatto anche un “video faccione”, chiamato così non per la modalità di ripresa ma perchè il mio faccione effettivamente riempie tutto lo schermo!

Sì ma Codice Internet? Ho letto tanti post con tanti commenti negativi e devo dire che condivido alcuni dei limiti segnalati come la scarsa visibilità data all’evento sui media tradizionali, speaker adatti per un pubblico di “addetti ai lavori” e non per la massa, l’organizzazione degli incontri in settimana quando la maggior parte delle persone lavora o studia.

Altre critiche invece non le condivido pienamente perchè secondo me per ognuna di esse si può vedere il rovescio della medaglia. Ricorrere a personaggi come Daniele Bossari e la tanto amata / odiata Selvaggia Lucarelli la cui conoscenza del mezzo si sostiene sia alquanto grossolana (a dirla tutta a me l’intervista di Selvaggia e’ piaciuta, chiara e senza fronzoli) e’ deleterio per la diffusione di una cultura digitale di qualità? E io mi chiedo: quanti “non internet users” conoscono David Weinberger e quanti Albertino?

Invitare Weinberger e’ inutile perchè i “non internet users” non hanno la piu’ pallida idea di chi sia e non capirebbero le sue teorie? E io mi chiedo: quante volte si parla del fatto che le scuole dovrebbero rivedere i programmi scolastici per inserire teorie e modelli di riferimento più in linea con il ventunesimo secolo? In sala erano presenti molti studenti e immagino che qualche domanda sul perchè questo simpatico vecchietto creasse agitazione anche nei due presentatori se la saranno fatta. Forse no. Chissà.

E ancora “c’erano sempre i soliti noti”: e dite poco? Credo che coinvolgere i fantomatici “soliti noti” stia diventando un’impresa a dir poco ardua, se consideriamo il numero di eventi e impegni a cui sono invitati a partecipare; dar loro contenuto di cui parlare nei diversi social media lo è ancora di piu’. Io non ci vedo niente di male ad invitare i soliti noti, anzi, penso che la loro presenza sia indispensabile. Codice Internet e’ un progetto di sensibilizzazione e credo che i primi a dover essere sensibilizzati sono proprio i soliti noti, in cui mi ci metto dentro anch’io.

Ho letto in un post, o in un commento ad un post, ora purtroppo non mi ricordo quale e mi scuso in anticipo, che il modo per portare internet nelle case degli italiani e’ andarci di persona (se non sbaglio la proposta era di mandarci Montemagno :-)). Sono d’accordo. Mia madre ha imparato ad “usare” Flickr il weekend scorso perchè eravamo una vicina all’altra davanti al computer. Nel contesto del mio lavoro faccio corsi di formazione per spiegare ai miei “colleghi dell’offline” come usare strumenti come i feed reader e i siti di social bookmarking per migliorare il proprio lavoro e se non possono venire al corso cerco di ritagliarmi un momento per spiegarlo di nuovo. Se non facessi questi corsi in pochi credo che li proverebbero ma non per mancanza di volontà, semplicemente perchè non ne conoscono l’utilità, nessuno prima gliel’aveva spiegata.

Quante persone sono in grado di spiegare cosa sono i feed senza vedere dei grandi punti interrogativi dipinti sulle facce dei relativi interlocutori? Io riscontro sempre difficoltà ma a forza di provarci sto affinando la tecnica, e mal che vada ci sono sempre i video di Commoncraft eheh.

Ok proviamo ad arrivare a delle conclusioni. Codice Internet sta riscontrando i primi problemi e sta manifestando i primi limiti. I problemi si possono risolvere e i limiti possono essere superati se c’è la volontà per farlo. Da quello che ho potuto vedere di volontà ce n’è parecchia. Mi piacerebbe leggere più post volti a rendere questa volontà produttiva piuttosto che a distruggerla (non dura per sempre), e da parte di codice internet la giusta predisposizione ad accettare le critiche (fin dove possibile ovviamente), a tirarne fuori degli insegnamenti per continuare a crescere (perchè ci puo’ essere una crescita, anche se meno repentina di quanto ci si poteva aspettare) e a pensare che il silenzio sarebbe un commento decisamente peggiore.

Non vedo l’ora che passi questo weekend! Io ooodio la Blogfest (sigh)

Da un mesetto a questa parte ho un incubo ricorrente: si chiama Blogfest! Credo che la prima persona che mi ha chiesto se avrei partecipato a questo ahime’ attesissimo evento sia stato Nicola il 26 agosto. Ero a Londra gia’ da un paio di settimane e sapevo che non sarei rientrata in Italia per andare a Riva del Garda.

La blogosfera quando vuole sa come torturarti: in Twitter e FriendFeed le parole "blogfest", "ostello", "advcamp", "fashioncamp", "riva del garda", "ci vediamo li", "io ci sono", etc etc sono all’ordine del giorno e la mia dissonanza cognitiva sta funzionando malissimo: non me ne scappa una! Se a questi twit, feed, etc aggiungiamo anche direct messages e email che mi chiedono se ci saro’ il supplizio e’ completo.

Ma non fa niente, questo weekend mi divertiro’ tantissimo anch’io! Ah si! Non so ancora bene cosa faro’ ma sara’ entusiasmante e non vi pensero’ nemmeno una volta

… non pensero’ che tutti i miei amici blogger che non vedo l’ora di rivedere sono li e io qui

… che ascolterete tanti interventi interessanti

… che non saprete da dove iniziare ad aggiornare il blog/twitter e compagnia bella per l’enorme quantita’ di stimoli che riceverete

… che scatterete tantissime foto

… SE VEDO UNA SOLA FOTO FACCIONI FACCIO UN CASINOOOO. Vi avverto!

Va bene sparatemi 😉

A parte gli scherzi scrivete scrivete scrivete e io vi leggero’. E non pensatemi.

…sigh…

 

AGGIORNAMENTO PRE-PUBBLICAZIONE

Il post non e’ ancora pubblicato ma e’ pronto da qualche ora quindi mi sento di aggiungere ulteriori lacrimevoli dettagli come aggiornamento.

Mi e’ appena arrivato un invito su Facebook da parte di Marco per

 

Considerando il fatto che sa che non riesco a venire vuol dire che l’invito e’ sinonimo di

  • Disattenzione
  • Crudelta’
  • Stimolo (a fare una pazzia e aggiudicarmi il posto in macchina che avrebbe libero per la trasferta verso la Blogfest)

Nel frattempo mi hanno anche scritto dei vecchi amici per invitarmi a prender parte ad un’iniziativa un po’ strana, ovviamente a Milano! Non ho capito bene di cosa si tratta ma vado sulla fiducia 🙂 Se qualcuno (c’e’ qualcuno che non va alla dannata blogfest??) ci fa un salto poi mi dice di cosa si tratta.

Abbraccia l'antenna cosmica

Ma tu ce l’hai la “Foto Faccioni”?

Grazie alla mia vita da blogger ho avuto la possibilita’ di conoscere persone dotate di uno stra-ordinario talento fotografico, e il stra davanti alla parola ordinario implica che ognuno abbia una qualche particolarita’ che lo fa emergere e lo distingue dalla norma per un motivo o per un altro.

Mi piacerebbe mostrarvi uno scatto di alcune di queste persone:

auro

palmasco

vanz

giovy

lyonora (ha dato a questa foto il titolo "pacman maya" 🙂 )

e la recente scoperta dafne

Ce ne sono tante altre ma preferisco fermarmi qui per adesso.

A questo punto alcuni di voi potranno chiedersi, ma cosa centra il titolo?

Diciamo che ho voluto prenderla alla larga.

Diciamo che io non ho un talento fotografico.

Diciamo che punto sulla quantita’ piuttosto che sulla qualita’ e il mio account di Flickr ne e’ la dimostrazione lampante (quasi 7500 fotografie uploadate in poco piu’ di due anni).

Ma diciamo pure che anch’io ho sviluppato una particolare "dote" fotografica con anni di duro allenamento: LE FOTO FACCIONI, ossia una modalita di autoscatto in cui la sottoscritta viene ritratta insieme ad un altro soggetto (anche piu’ di uno) tenendo la fotocamera.

Perche’ ho sentito la necessita’ di scrivere questo post? Oggi ho notato che prossimamente a Londra ci saranno due eventi ai quali potrei essere interessata a partecipare e vorrei cogliere l’occasione per "farmi" anch’io le notissime Moo Cards. Ma cosa ci metto?

Se fossi brava come i fotografi citati sopra potrei scegliere delle belle foto. Oppure potrei scegliere delle mie foto. Perche’ non allora combinare la "dote" con la sottoscritta? Perche’ non creare le Moo Cards con le Foto Faccioni fatte in questi anni? Non so, ci sto facendo un penserino.

Non e’ detto che io lo faccia ma diciamo che questo post e’ comunque un avviso per coloro che si riconoscono in una di queste foto 😉

La prima partita dell’Arsenal (di questa stagione)

Il mio primo weekend londinese è stato all’insegna del football. Ho visto la prima partita dell’Arsenal insieme a mio cugino che è un gran tifoso (pensate che ha deciso il nome di suo figlio in modo che le sue iniziali fossero AFC ossia Arsenal Football Club) e che ci ha procurato le tessere per entrare gratuitamente.

Devo dire che nonostante io non sia una grande amante del calcio mi sono divertita. Ho diversi bei ricordi, vediamo se riesco ad elencarli:

  • Se ripenso alla partita la prima cosa che mi viene in mente sono i sedili: comodissimi! Una versione piu’ spartana dei dei seggiolini dei vecchi cinema.

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  • Il secondo ricordo in classifica e’ il programma della partita che e’ possibile acquistare fuori dallo stadio e che costa se non ricordo male 3 sterline. Al suo interno oltre alle classiche informazioni calcistiche e’ presente un poster di un giocatore (perfetto per i bambini) e una pagina con le dediche personali (ad esempio un ricordo per tifosi recentemente defunti). Inoltre tra il primo e il secondo tempo viene estratto un numero associato al programma e il vincitore ha la possibilita’ di trascorrere del tempo con la squadra. Mio cugino mi ha spiegato con molto orgoglio che il programma e’ stato giudicato come il migliore tra le societa’ calcistiche inglesi negli ultimi anni.
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  • Terzo ricordo le dediche personali tra il primo e il secondo tempo trasmesse dallo speaker.
  • La quarta posizione va al secondo sponsor della squadra, la compagnia telefonica 02 che sempre durante l’intervallo ha sparato in aria un certo numero di magliette dell’Arsenal. Da quello che ho capito 02 era lo sponsor principale della squadra fino a quando e’ arrivata la Emirates con l’asso piglia tutto. Per la cronaca:

In October 2004, Emirates and Arsenal FC signed, at the time, the biggest club sponsorship in English football history, worth some £100 million (AED 662.2 million) The agreement, valid until 2021, gives the airline naming rights to the club’s £357 million home, Emirates Stadium, which took just two and a half years to complete from start to finish. It seats 60,000 spectators and boasts state-of-the-art cutting-edge facilities such as padded seats for all spectators

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  • Quinta posizione: il replay! Subito dopo un’azione viene mostrato nel maxischermo il replay cosi’ da avere un’idea precisa di quello che e’ successo senza tirare ad indovinare. Sbaglio o in Italia questo "servizio" non esiste?
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  • Ultimo ricordo e’ il merchandising shop dello stadio: enorme e ricco di ogni tipo di gadget (mi e’ rimasto impresso il tostapane che lascia le iniziali AFC sulla fetta eheh). Era stracolmo di tifosi. Una vera macchina da soldi, credo che quello di San Siro a confronto faccia ridere ma non vorrei sbilanciarmi troppo 😉

Sbaglio o la situazione in Italia e’ completamente diversa? Quante societa’ prestano cosi’ tanta attenzione al proprio tifo? Quante riescono a monetizzarlo in maniera efficace?

Please let me know…

Vita da neo-londinese: la prima settimana

Sono trascorse quasi due settimane dal mio arrivo a Londra e mi sembra di essere qui da un mese.

Il mio nuovo lavoro non mi ha impedito di fare un po’ di vita mondana e vacanziera 🙂

Ecco un "breve" riassunto della prima settimana:

  • Domenica: Arrivo a London. Sistemazione nel "mio" appartamento londinese in Hatton Garden, la via dei Diamanti. Io e uragano pranziamo/ceniamo alle 1630 a Pizza Hut.
  • Lunedi’: Breve giro a Covent Garden e poi spesa da Sainsbury’s Local. Uragano, che e’ una buona forchetta ma anche piuttosto raffinata e un buon cuoco, era un tantino sconcertato dalla totale impossibilita’ di replicare le abitudini di spesa che aveva a Milano anche a Londra: tra innumerevoli varieta’ di piatti pronti e spaghetti in scatola ho visto un velo di disperazione sul suo volto.
  • Martedi’ : Birra con i compagni di classe di uragano (che ha colto l’occasione per migliorare il suo inglese iscrivendosi due settimane alla Regent) e cena a base di Fish and Chips. Due personaggi singolari e davvero simpatici: Blei e’ di Palma di Maiorca e la sua cadenza spagnola quando parla inglese e’ contagiosa 🙂 . Miguel e’ portoghese, e’ un appassionato di scienze e un gran chiaccherone ma decisamente un vero spasso!
  • Mercoledi’ : Birra con Miguel, Bru e Lawrence. Tra una birra e l’altra siamo finiti col parlare della Teoria del Caos e degli effetti della Dopamina sulle prestazioni sessuali maschili (ovviamente merito di Miguel).
  • Giovedi’: Birra con Miguel, Blei ed altri compagni di uragano. Eravamo un gruppetto davvero internazionale: tre italiani (tra cui io e uragano), tre spagnoli, due russi, due sud koreane e un portoghese.

 

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(gli ultimi sono Blei e Miguel)

  • Venerdi’: Cena con mio cugino James, sua moglie Leanne e la mia bellissima nipotina. Decisamente non la migliore cena della nostra vita (uragano ha preso una pizza alquanto sospetta e io un hamburger giusto per andare sul sicuro) ma la compagnia e’ stata meravigliosa.

 Visto che la preoccupazione di ogni madre e’ sapere cosa sta mangiando la propria figlia purtroppo devo dirle che c’e’ da preoccuparsi…. Questo e’ uno dei miei pranzo tipo

 

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Le mie vacanze a Berenice (Mar Rosso)

L’arrivo a Berenice e’ stato un tantino traumatico. Ero talmente sconcertata dalla situazione che mi sono sorpresa a volerne fare un videopost 🙂

Per quanto riguarda il mezzo di trasporto che ci ha portati dall’aeroporto al resort immaginatevi la scena: trasciniamo il nostro trolley verso il parcheggio dove circa una ventina di bus granturismo sono in attesa di accompagnare i turisti in arrivo verso i rispettivi alberghi/villaggi… li scorriamo con lo sguardo tutti, uno dopo l’altro cercando di capire quale potrebbe essere il nostro e poi ad un certo punto vediamo un mezzo di locomozione decisamente spartano e pensiamo "non sara’ mica quello?" ERA QUELLO.

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Devo dire pero’ che non mi ‘ dispiaciuto affatto, e’ stato a suo modo divertente e comunque non particolarmente scomodo.
 
Per quanto riguarda la desolazione del posto devo ammettere che all’inizio e’ stato un piccolo shock, vi assicuro che appena arrivati non abbiamo visto NESSUNO, solo il personale. La prima sera a cena eravamo solo io e uragano, una coppia di russi e altre due-tre persone. Fortunatamente il giorno dopo e’ arrivata una coppia di italiani con cui ci siamo trovati molto bene e con cui abbiamo ovviamente trascorso tutta la settimana.
 
Altro grosso problema iniziale e’ stato constatare come fosse impossibile accedere al mare: i coralli in quella zona arrivano fino a riva e noi non avevamo le apposite scarpette per camminarci sopra. In molte altre strutture e’ presente un ponte che consente di arrivare a piedi fino al di la’ della barriera, in mare aperto e lo stesso accorgimento doveva essere presente anche nel nostro villaggio. Purtroppo il rispetto delle tempistiche e la celerita’ a quanto sembra non sono decisamente uno dei punti forza degli egiziani e del ponte non c’era nemmeno l’ombra.
 
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Anche in questo caso pero’ il problema e’ stato risolto dalla nostra guida Ashim (credo si scriva cosi’) che ci ha portato le scarpette e ci ha accompagnato fino al di la’ della barriera corallina per una snorkelata di un’ora circa dove ho avuto l’occasione di vedere, oltre ai bellissimi pesci del Mar Rosso, una temutissima Murena.
 
Vi risparmio i dettagli sui problemi fisici che mi hanno un tantino devastata i primi giorni della settimana per passare all’ultimo giorno effettivo di vacanza e alla nostra gita alla Baia dei Delfini.
 
Un posto meraviglioso, un cerchio di coralli in mezzo al mare che delimitano un’area nota appunto come una delle Dolphins House, dove branchi di delfini nuotano liberi anche se non indisturbati eheh.
 
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Una volta ancorata la barca infatti si attende l’arrivo del branco e non appena viene avvistato si salta tutti sul gommone e si parte all’inseguimento per vederli da vicino e provare ad entrare in acqua con loro.
 
Io sono stata molto fortunata, sono saltata giu’ dal gommone dalla parte dove se ne vedevano pochi e ormai in lontananza ma con mia grande sorpresa il branco stava nuotando sotto di me con alcuni delfinini saldamente attaccati al fianco della mamma. L’emozione e’ stata davvero indescrivibile. Ho scattato qualche foto con una macchinetta usa e getta, non appena le sviluppo le fotografo 🙂 e le aggiungo al set che ho creato su Flickr.
Intanto vi lascio con questo video.

 

Le vacanze sono finite. Ora inizia l’avventura.

Chi mi segue al di fuori di questo blog (ad esempio su twitter) qualche notizia sul mio conto l’ha gia’ letta. Per tutti gli altri eventualmente interessati faccio un breve riepilogo della mia vita dall’ultimo post che ho scritto.

La settimana successiva al long weekend londinese l’ho trascorsa in ufficio per portare a termine alcuni task e per fare il passaggio di consegna dei vari progetti su cui sto lavorando al mio adorato collega Mauri (che ora mi vorra’ meno bene). E perche’ mai? Niente dimissioni, niente prepensionamento, semplicemente mi e’ stato proposto di lavorare nella sede londinese della mia azienda per due mesi :-). Data di inizio dell’avventura londinese: 11 agosto 2008 (quindi SI sono gia’ qui, nel caso qualcuno non lo avesse ancora capito, vero Tony?).

Ho quindi anticipato le mie vacanze durate relativamente poco: due settimane di ferie di cui una trascorsa a casa con mamma Jacqueline a recuperare con un leggero ritardo sia le pulizie di primavera sia il cambio di stagione e l’altra di effettive vacanze.

La prima delle due settimane di ferie e’ stata fortunatamente non solo all’insegna delle grandi manovre domestiche ma anche dei saluti agli amici.

Tra feste a sorpresa

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matrimoni (per un totale di quattro in un solo mese)

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e regali provenienti da oltreoceano

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arriva il momento di partire per le tanto attese vacanze con uragano: destinazione Berenice (Mar Rosso).


View Larger Map

…to be continued

Ritorno da un Long Weekend inglese. Parte Prima.

Sono appena tornata da un long weekend a Londra, o meglio nel Kent dove vivono i miei zii perchè non potevo mancare alla festa del ventunesimo compleanno della mia adorabile cugina.

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Nonostante cinque giorni consecutivi di mal di testa e di assunzione di droghe varie per stare meglio mi sono divertita moltissimo, ho rivisto tutta la mia english family e i miei amici.

Quando torno da Londra mi porto a casa sempre qualche novità e curiosità sugli inglesi e sul loro modo di vivere, ho pensato di condividerne vecchie e nuove qui:

BIGLIETTI D’AUGURI (e non solo)

In Inghilterra i biglietti d’auguri sono una sorta d’istituzione, si spediscono biglietti per ogni occasione ed esistono negozi che vendono quasi esclusivamente quello (ad es. Clinton Cards e Birthdays). è possibile trovare biglietti di ogni prezzo, da 10 per 1 sterlina a 1 per 10 sterline, e per ogni sorta di destinatario: mamma, papà, fratello, sorella, nonno, nonna, zio, zia, nipote, cugino, suocera, cognato, vicina di casa etc. di quasi tutte le età.

Domenica sono andata a comprare per mia zia dei biglietti con scritto Thank You da spedire agli invitati per ringraziarli dei loro regali. Ho provato a ripercorrere il traffico di biglietti legati a questa festa di compleanno e mi sono resa conto di quanti biglietti girano ogni giorno sul territorio inglese.

  1. Biglietti d’invito alla festa
  2. Biglietto per confermare la presenza alla festa (sì, visto che viene chiesta conferma alcuni rispondono all’invito 
  3. Biglietto d’auguri alla festeggiata
  4. Biglietto per ringraziare gli invitati

Totale? Conosco solo la quantità del punto 4 perchè li ho comprati io ed erano 40. Facendo un calcolo approssimativo direi un traffico di almeno 150 biglietti.

Ho sempre pensato di adeguarmi a questa usanza, magari in forma ridotta, ricordandomi almeno di mandare a tutti un biglietto per il compleanno e uno per Natale ma devo ammettere che la pigrizia poi prende il sopravvento. Meno male che c’è mamma Jacqueline che invece in questo è very english e mi ricorda le occasioni importanti.

Fino ad un anno fa non avevo problemi, al massimo mi limitavo a firmare il biglietto della family casadei, ora invece devo scrivere i miei. In questo primo anno di convivenza infatti ho iniziato a ricevere i primi biglietti indirizzati a me e uragano e nell’ordine: biglietti di congratulazioni per la casa nuova, biglietti di natale, biglietti di compleanno (magari a fine anno vi farò vedere la quantità di biglietti che ricevo per le feste natalizie e quelli che riceve mia madre e soprattutto cosa ne facciamo).

Direi che le altre curiosità che volevo condividere le lascio ad una seconda parte del post. Spero di non avervi annoiato eheh.

Dov’è finita LaFra? Su Flickr

Qualcuno mi ha "rimproverato" perchè ultimamente sto scrivendo poco, effettivamente è trascorsa oltre una settimana dal mio ultimo post.

In compenso sto popolando il mio account su Flickr di centinaia di fotografie a dimostrazione del fatto che sono stata un pochino presa in questo ultimo periodo:

AddioNubilatoChicca313
  • Palio San Giorgio della Valera di Varedo che non ha niente a che a vedere con il Palio di Siena: niente cavalli, piuttosto tante leonesse 😉
FotoMaggio 550
  • Il mio compleanno. Lo abbiamo festeggiato in mille modi diversi, dalla cenetta per due cucinata dal mio  uragano al Brunch domenicale con gli amici (guardate che meraviglia i miei pseudonipoti!).
BrunchCompleanno2008_024
GGD3035
  • Addio al Nubilato a Milano Marittima (sì lo so, tutte che si sposano…). Ho lasciato le foto visibili solo a Friends e Family, quindi se volete vederle dovete aggiungermi come Friend su Flickr e io farò lo stesso (mi confermate che non è possibile far vedere le foto solo ai tuoi Contacts??)!
AddioNubilatoTati 734

Gli impegni non finiscono qui:

  • Dal 15 al 22 Giugno sarò a Cannes in occasione dei Cannes Lions 2008 (in veste di Giovane Leonessa ;-))
  • Il 27 giugno si sposerà la protagonista dell’addio al nubilato a Barcellona
  • Il 7 luglio altro matrimonio, questa volta della festeggiata dell’addio al nubilato a Milano Marittima
  • Dal 18 luglio al 21 sarò a Londra per una mega festa di compleanno (la mia adorata cugina compie 21 anni, e lì sono più celebrati dei 18)
  • e così via…

Voglio sdoppiarmiiiiiiiiiiiii.

Oppure più semplicemente vorrei un portatilino leggero leggero da borsetta per scrivere anche quando sono in movimento 😉

Quindi in conclusione è intuitivo che se ci saranno comunque pochi post, non mancheranno tantissime altre foto!