La crisi come opportunità di comunicazione: il retail

Nel precedente post ho parlato di come la crisi economica possa essere vissuta non solo come una minaccia ma anche come un’opportunità, in particolare per la comunicazione.

Avevo citato casi di aziende come Coca Cola e Kellogg’s che hanno dato vita ad iniziative pubblicitarie legate alla crisi, in maniera diretta o indiretta, con il rischio di non essere gradite dai consumatori (mi riferisco in particolare al caso "Spot Coca Cola : Giulia e la crisi").

Avevo anche scritto che a mio avviso le aziende che hanno colto maggiormente questa opportunità sono quelle operanti nel retail che possono in questo contesto di crisi economica far leva su due aspetti ovviamente rilevanti per la categoria: la vicinanza al consumatore e la convenienza.

Durante il mio soggiorno londinese ho potuto notare e anche approfittare di alcune iniziative di catene molto note in UK.

TESCO "CHEAPER ALTERNATIVES"

Tesco ha creato all’interno del suo sito un’area dedicata alla ricerca di "alternative più economiche".

Basta navigare all’interno dello store online e cliccare, dove presente, sul link See Cheaper Alternatives! per visualizzare lo stesso prodotto di un brand diverso (generalmente la private label di Tesco) ad un costo inferiore e aggiungerlo nel carrello (seguono screenshot dalla demo in flash presente sul sito).

Questa iniziativa è stata promossa su diversi media tra cui una campagna banner "interattiva": passando sopra ai prodotti era possibile visualizzare la "cheaper alternative" di ciascuno e alla fine conoscere il totale di pounds risparmiati scegliendo le alternative più convenienti proposte da Tesco.

Le Cheaper Alternatives sono state anche inserite all’interno dei 6 consigli di Tesco per risparmiare quando si fa la spesa.

 A quanto pare queste iniziative hanno premiato Tesco che ha chiuso il 2008 con un +15.1% sulle vendite.

MARKS & SPENCER "DINE IN FOR £10"

Marks & Spencer con una certa periodicità lancia la promozione "Dine in for £10" dove con dieci sterline è possibile acquistare 

A MAIN MEAL

SIDE DISH

DESSERT

+

A BOTTLE OF WINE

per due persone tutto a dieci sterline.

Vi assicuro che come offerta è assolutamente conveniente e apprezzata da molti consumatori, sia considerando i prezzi del food in UK, sia considerando la catena che non ha mai puntato sul low cost. A questo proposito mi sento di dire che l’iniziativa è anche molto coerente con i valori del brand che non vuole svalorizzare la sua immagine di qualità puntando esclusivamente sulla leva prezzo ma che preferisce piuttosto parlare di una scelta efficiente, qualità e convenienza insieme.

SAINSBURY’S "FEED YOUR FAMILY FOR A FIVER"

Sainsbury’s ha lanciato la campagna "Feed your family for a fiver" ossia "dai da mangiare alla tua famiglia con cinque sterline" (fiver è una tipica espressione inglese che si potrebbe tradurre nel nostro "cinquino" o ai tempi della lira lo "scudo" che a quanto pare non si usa più da quando siamo passati all’euro).

Qui potete vedere il recente spot tv con il testimonial Jamie Oliver, noto chef inglese.

L’iniziativa è in questo momento anche oggetto di discussione nella community del sito di Sainsbury’s.

E IN ITALIA?

Anche in Italia alcuni retailer hanno unito all’interno delle campagne di comunicazione i due aspetti di vicinanza al consumatore e convenienza.

Ne sono un esempio la campagna di Coop "Come sarà il 2009?", in cui è chiaro il riferimento al periodo di crisi economica ma senza esplicitarlo come nel caso di Coca Cola,

Lidl che dopo aver sostituito le offertone della settimana con lo spot "Ogni giorno è speso bene" (dove si tenta di adottare dei codici di comunicazione più emozionali legati all’immagine della nuova famiglia italiana)

ha deciso poi di integrare nello spot entrambi questi due aspetti: spot "emozionale" + offerta della settimana.

Direi di fermarmi qui, sicuramente ci sono altri esempi di comunicazione molto interessanti nel comparto del retail nati in risposta al periodo di crisi economica, ne volete segnalare qualcuno?

Cosa ne pensate di quelli che ho citato? 

 

Appunti londinesi tra family, friends and brands

Quest’ultimo weekend l’ho trascorso nella mia adorata Londra, diciamo un altro long weekend londinese se consideriamo che sono tornata martedì.

Se prima anche un classico fine settimana da venerdì sera a domenica sera mi bastava ora, dopo averci vissuto quattro mesi, ho affetti che vanno al di là di quelli familiari e sono “costretta” a pianificare weekend più lunghi.

Il motivo principale del mio viaggetto era lo “spupazzamento” (dal verbo "spupazzare" 😉 ) del mio nuovo nipote (figlio di mio cugino per la verità, ma essenzialmente un nipote).

Eccomi praticamente appena sveglia (ossia senza trucco) con l’adorabile pupo addormentato tra le mie braccia.

Cuore di zia (seppiato)

Motivi secondari, ma non per questo meno importanti, il voler vedere alcuni colleghi, alcuni amichetti italiani

Due Fra Ca[etc] a Londra

e lo shopping (ribattezzato SHOePPING visto che mi sono portata a casa quattro paia di scarpe).

SHOePPING londinese

Nel set dedicato al weekend su Flickr ho inoltre aggiunto scatti in apparenza senza senso, in realtà si tratta di “appunti fotografici” in quanto mi servono per ricordarmi di cercare informazioni sugli oggetti fotografati.

  1. I gusti "Crispy Duck & Hoisin" e "Fish & Chips" delle patatine Walkers

Walkers VOTE FOR ME

Gli inglesi sono grandi consumatori di patatine in busta e quando da noi esistevano come varianti di gusto solo “paprika” con le Più Gusto e “formaggio” con le Dixi, gli inglesi potevano già scegliere tra “Cheese & Onion”, “Salt & Vinegar”, "BBQ" (barbecue), "Prawn Cocktail", etc.

Uno dei brand di patatine più conosciuti è Walkers il quale ha deciso di coinvolgere direttamente i consumatori nella invenzione e nella scelta del nuovo gusto da aggiungere alle 13 varianti già presenti.

L’iniziativa "Do us a flavour" (basato sul gioco di parole "Do us a favour" ossia "Facci un favore"), partita l’estate scorsa, è entrata a inizio anno nella seconda fase.

La prima prevedeva l’invio da parte degli utenti di proposte per il nuovo gusto delle patatine e la votazione da parte degli utenti.

La seconda consiste nell’individuazione dei finalisti e la creazione di una short list per la votazione. 

Questi sono i gusti finalisti

Walker Flavours Contest

è possibile votare Online, via mobile (SMS o mobile site), via email o su Facebook.

Ho assaggiato il gusto Chili e Chocolate e non mi è piaciuto (bleah); in aeroporto ho comprato i due gusti che avete visto sopra, vediamo come sono 🙂

Il premio per il vincitore?

Not only does the winner get bragging rights as the taste’s inventor, but they also receive 50,000 pounds in prize money and 1% of future sales in the new product – an unique opportunity to truly feel apart of the Walker brand. [via pskf]

Un case study davvero interessante, cercherò di riprenderlo in futuro e di dettagliarlo raccogliendo un po’ di numeri.

Altri appunti che voglio approfondire sono il Personal Stylist di GAP

GAS Personal Stylist

su cui da una veloce navigazione non ho trovato informazioni in rete, e la macchina mediatica che vive dietro al Red Nose Day di Comic Relief di cui qui vedete il cd dell’edizione di quest’anno con il singolo e il video del cortometraggio.

Comic Relief 2009 CD Single

Anche questo in quanto appunto andrà approfondito 🙂

L’esperimento di viral marketing: grazie a tutti!

Ieri ero a Londra per un corso interno in cui si è parlato anche di viral marketing.

Per coinvolgere attivamente le 4 classi sono stati mostrati 4 video ed è stato chiesto ad ogni gruppo di sceglierne uno.

Il video sarebbe stato caricato su Break.com dopo aver individuato il titolo ed aver selezionato le tags.

Ed è partita la competition: ogni partecipante avrebbe dovuto promuovere il video del proprio gruppo tenendo conto che l’unico spazio di tempo a disposizione era la pausa pranzo (durante il corso non era possibile usare telefoni cellulari tanto meno collegarsi in wireless con il laptop).

Verso le 12:30 ho scritto questo twit:

Twitter - lafra- HELP al corso sto facendo ..._1235142786426

che oltre ad aggiornare il mio status su twitter ha anche aggiornato quello di Facebook e il mio lifestream su Friendfeed.

Alle ore 16 circa ieri hanno dato i risultati e il tizio che ha organizzato il simpatico esperimento ha detto che c’erano dei risultati notevoli, anzi UN risultato notevole.

Ecco i risultati delle altre squadre Roxette, Ace of Base, Robyn (gli organizzatori sono svedesi…)

   ore 12  ore 13:10  ore 16
Roxette 12 21 27
Ace of Base 13 33 39
Robyn 5 11 68

La mia squadra, gli Europe, invece ha sbalordito tutti con:

ore 12: 39

ore 13:30: 494

ore 16: 859

Purtroppo non era possibile visionare le statistiche di accesso al video, ma sono sicura che una buona fetta l’hanno fatta amici / colleghi / conoscenti che hanno risposto al mio appello!

Grazie grazie grazie

E il premio? Un cd a caso tra Europe, Roxette, Ace of Base e Robyn e a me è capitata quest’ultima!

  • Volo Alitalia A/R: (meglio non dirlo)
  • Valore del premio: irrisorio
  • Entusiasmo per la vittoria: NON HA PREZZO 😉

Viral Competition

Tornando alle cose serie il corso di ieri mi ha dato tanti spunti di riflessione e stimoli che non appena ho tempo condividerò 🙂

Appunti da Amsterdam (su Londra): Tit Monday

Settimana scorsa sono stata ad Amsterdam due giorni per lavoro.

Era la prima volta. Non sono riuscita a vedere un granche’ perche’ non ho avuto il tempo di gironzolare ma ne sono rimasta ugualmente affascinata. L’ufficio che mi ha ospitata e’ in una delle strade che costeggiano i canali non lontana dal centro.

Che meraviglia! Tutti in giro in bicicletta, biciclette all’apparenza vecchie visto che in alcuni casi si tratta solo di look e non di eta’ del mezzo, e pochissime macchine.

amsterdam 020

amsterdam 021

Su Flickr ho caricato un po’ di foto, anch’esse scattate di fretta senza dedicarci troppo tempo ma che rimangono ugualmente un bel ricordo di questa trasferta olandese.

Ma veniamo al titolo del post: come spesso succede le discussioni piu’ improbabili e le curiosita’ piu’ bizzarre nascono e vengono fuori mentre si mangia (mannaggia ai miei colleghi inglesi che non hanno questa cultura, passano tutte le pause pranzo in ufficio sigh).

La curiosita’ che vorrei condividere con voi e’ l’espressione inglese Tit Monday. C’e’ un giorno dell’anno non predefinito ma che cade generalmente in primavera dove le donne la mattina si svegliano e dato un improvviso aumento della temperatura decidono di lasciare a casa il cappotto pesante e di scoprirsi un pochino. Quel giorno si chiama appunto “Tit Monday” ed e’ un’espressione che ormai fa parte del vocabolario linguistico di molti inglesi (a quanto mi e’ stato detto), uomini e donne. Visto che su queste cose sono come san tommaso, se non googlo non credo, ho cercato l’espressione ed effettivamente esiste eheh! Vi riporto un estratto di un articolo dedicato a questo “fenomeno”.

That glorious day when, heading into work on the bus, or walking to the tube, or sitting on the train, you find yourself suddenly chirpier than you have been in months. You find yourself smiling at strangers again. […] And then you get a text around lunchtime from a mate which says: "At last, Tit Monday!" And you instantly understand why you are so happy. For Tit Monday is that special day in the year when, for the first time, the temperature rises above that magical point which causes girls getting dressed in the morning to decide to show a bit of skin.

Dopo questa chicca mi rimetto a lavorare 🙂

Buona giornata a tutti.

La prima partita dell’Arsenal (di questa stagione)

Il mio primo weekend londinese è stato all’insegna del football. Ho visto la prima partita dell’Arsenal insieme a mio cugino che è un gran tifoso (pensate che ha deciso il nome di suo figlio in modo che le sue iniziali fossero AFC ossia Arsenal Football Club) e che ci ha procurato le tessere per entrare gratuitamente.

Devo dire che nonostante io non sia una grande amante del calcio mi sono divertita. Ho diversi bei ricordi, vediamo se riesco ad elencarli:

  • Se ripenso alla partita la prima cosa che mi viene in mente sono i sedili: comodissimi! Una versione piu’ spartana dei dei seggiolini dei vecchi cinema.

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  • Il secondo ricordo in classifica e’ il programma della partita che e’ possibile acquistare fuori dallo stadio e che costa se non ricordo male 3 sterline. Al suo interno oltre alle classiche informazioni calcistiche e’ presente un poster di un giocatore (perfetto per i bambini) e una pagina con le dediche personali (ad esempio un ricordo per tifosi recentemente defunti). Inoltre tra il primo e il secondo tempo viene estratto un numero associato al programma e il vincitore ha la possibilita’ di trascorrere del tempo con la squadra. Mio cugino mi ha spiegato con molto orgoglio che il programma e’ stato giudicato come il migliore tra le societa’ calcistiche inglesi negli ultimi anni.
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  • Terzo ricordo le dediche personali tra il primo e il secondo tempo trasmesse dallo speaker.
  • La quarta posizione va al secondo sponsor della squadra, la compagnia telefonica 02 che sempre durante l’intervallo ha sparato in aria un certo numero di magliette dell’Arsenal. Da quello che ho capito 02 era lo sponsor principale della squadra fino a quando e’ arrivata la Emirates con l’asso piglia tutto. Per la cronaca:

In October 2004, Emirates and Arsenal FC signed, at the time, the biggest club sponsorship in English football history, worth some £100 million (AED 662.2 million) The agreement, valid until 2021, gives the airline naming rights to the club’s £357 million home, Emirates Stadium, which took just two and a half years to complete from start to finish. It seats 60,000 spectators and boasts state-of-the-art cutting-edge facilities such as padded seats for all spectators

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  • Quinta posizione: il replay! Subito dopo un’azione viene mostrato nel maxischermo il replay cosi’ da avere un’idea precisa di quello che e’ successo senza tirare ad indovinare. Sbaglio o in Italia questo "servizio" non esiste?
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  • Ultimo ricordo e’ il merchandising shop dello stadio: enorme e ricco di ogni tipo di gadget (mi e’ rimasto impresso il tostapane che lascia le iniziali AFC sulla fetta eheh). Era stracolmo di tifosi. Una vera macchina da soldi, credo che quello di San Siro a confronto faccia ridere ma non vorrei sbilanciarmi troppo 😉

Sbaglio o la situazione in Italia e’ completamente diversa? Quante societa’ prestano cosi’ tanta attenzione al proprio tifo? Quante riescono a monetizzarlo in maniera efficace?

Please let me know…

Vita da neo-londinese: la prima settimana

Sono trascorse quasi due settimane dal mio arrivo a Londra e mi sembra di essere qui da un mese.

Il mio nuovo lavoro non mi ha impedito di fare un po’ di vita mondana e vacanziera 🙂

Ecco un "breve" riassunto della prima settimana:

  • Domenica: Arrivo a London. Sistemazione nel "mio" appartamento londinese in Hatton Garden, la via dei Diamanti. Io e uragano pranziamo/ceniamo alle 1630 a Pizza Hut.
  • Lunedi’: Breve giro a Covent Garden e poi spesa da Sainsbury’s Local. Uragano, che e’ una buona forchetta ma anche piuttosto raffinata e un buon cuoco, era un tantino sconcertato dalla totale impossibilita’ di replicare le abitudini di spesa che aveva a Milano anche a Londra: tra innumerevoli varieta’ di piatti pronti e spaghetti in scatola ho visto un velo di disperazione sul suo volto.
  • Martedi’ : Birra con i compagni di classe di uragano (che ha colto l’occasione per migliorare il suo inglese iscrivendosi due settimane alla Regent) e cena a base di Fish and Chips. Due personaggi singolari e davvero simpatici: Blei e’ di Palma di Maiorca e la sua cadenza spagnola quando parla inglese e’ contagiosa 🙂 . Miguel e’ portoghese, e’ un appassionato di scienze e un gran chiaccherone ma decisamente un vero spasso!
  • Mercoledi’ : Birra con Miguel, Bru e Lawrence. Tra una birra e l’altra siamo finiti col parlare della Teoria del Caos e degli effetti della Dopamina sulle prestazioni sessuali maschili (ovviamente merito di Miguel).
  • Giovedi’: Birra con Miguel, Blei ed altri compagni di uragano. Eravamo un gruppetto davvero internazionale: tre italiani (tra cui io e uragano), tre spagnoli, due russi, due sud koreane e un portoghese.

 

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(gli ultimi sono Blei e Miguel)

  • Venerdi’: Cena con mio cugino James, sua moglie Leanne e la mia bellissima nipotina. Decisamente non la migliore cena della nostra vita (uragano ha preso una pizza alquanto sospetta e io un hamburger giusto per andare sul sicuro) ma la compagnia e’ stata meravigliosa.

 Visto che la preoccupazione di ogni madre e’ sapere cosa sta mangiando la propria figlia purtroppo devo dirle che c’e’ da preoccuparsi…. Questo e’ uno dei miei pranzo tipo

 

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Le vacanze sono finite. Ora inizia l’avventura.

Chi mi segue al di fuori di questo blog (ad esempio su twitter) qualche notizia sul mio conto l’ha gia’ letta. Per tutti gli altri eventualmente interessati faccio un breve riepilogo della mia vita dall’ultimo post che ho scritto.

La settimana successiva al long weekend londinese l’ho trascorsa in ufficio per portare a termine alcuni task e per fare il passaggio di consegna dei vari progetti su cui sto lavorando al mio adorato collega Mauri (che ora mi vorra’ meno bene). E perche’ mai? Niente dimissioni, niente prepensionamento, semplicemente mi e’ stato proposto di lavorare nella sede londinese della mia azienda per due mesi :-). Data di inizio dell’avventura londinese: 11 agosto 2008 (quindi SI sono gia’ qui, nel caso qualcuno non lo avesse ancora capito, vero Tony?).

Ho quindi anticipato le mie vacanze durate relativamente poco: due settimane di ferie di cui una trascorsa a casa con mamma Jacqueline a recuperare con un leggero ritardo sia le pulizie di primavera sia il cambio di stagione e l’altra di effettive vacanze.

La prima delle due settimane di ferie e’ stata fortunatamente non solo all’insegna delle grandi manovre domestiche ma anche dei saluti agli amici.

Tra feste a sorpresa

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matrimoni (per un totale di quattro in un solo mese)

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e regali provenienti da oltreoceano

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arriva il momento di partire per le tanto attese vacanze con uragano: destinazione Berenice (Mar Rosso).


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…to be continued

Ritorno da un Long Weekend inglese. Parte Prima.

Sono appena tornata da un long weekend a Londra, o meglio nel Kent dove vivono i miei zii perchè non potevo mancare alla festa del ventunesimo compleanno della mia adorabile cugina.

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Nonostante cinque giorni consecutivi di mal di testa e di assunzione di droghe varie per stare meglio mi sono divertita moltissimo, ho rivisto tutta la mia english family e i miei amici.

Quando torno da Londra mi porto a casa sempre qualche novità e curiosità sugli inglesi e sul loro modo di vivere, ho pensato di condividerne vecchie e nuove qui:

BIGLIETTI D’AUGURI (e non solo)

In Inghilterra i biglietti d’auguri sono una sorta d’istituzione, si spediscono biglietti per ogni occasione ed esistono negozi che vendono quasi esclusivamente quello (ad es. Clinton Cards e Birthdays). è possibile trovare biglietti di ogni prezzo, da 10 per 1 sterlina a 1 per 10 sterline, e per ogni sorta di destinatario: mamma, papà, fratello, sorella, nonno, nonna, zio, zia, nipote, cugino, suocera, cognato, vicina di casa etc. di quasi tutte le età.

Domenica sono andata a comprare per mia zia dei biglietti con scritto Thank You da spedire agli invitati per ringraziarli dei loro regali. Ho provato a ripercorrere il traffico di biglietti legati a questa festa di compleanno e mi sono resa conto di quanti biglietti girano ogni giorno sul territorio inglese.

  1. Biglietti d’invito alla festa
  2. Biglietto per confermare la presenza alla festa (sì, visto che viene chiesta conferma alcuni rispondono all’invito 
  3. Biglietto d’auguri alla festeggiata
  4. Biglietto per ringraziare gli invitati

Totale? Conosco solo la quantità del punto 4 perchè li ho comprati io ed erano 40. Facendo un calcolo approssimativo direi un traffico di almeno 150 biglietti.

Ho sempre pensato di adeguarmi a questa usanza, magari in forma ridotta, ricordandomi almeno di mandare a tutti un biglietto per il compleanno e uno per Natale ma devo ammettere che la pigrizia poi prende il sopravvento. Meno male che c’è mamma Jacqueline che invece in questo è very english e mi ricorda le occasioni importanti.

Fino ad un anno fa non avevo problemi, al massimo mi limitavo a firmare il biglietto della family casadei, ora invece devo scrivere i miei. In questo primo anno di convivenza infatti ho iniziato a ricevere i primi biglietti indirizzati a me e uragano e nell’ordine: biglietti di congratulazioni per la casa nuova, biglietti di natale, biglietti di compleanno (magari a fine anno vi farò vedere la quantità di biglietti che ricevo per le feste natalizie e quelli che riceve mia madre e soprattutto cosa ne facciamo).

Direi che le altre curiosità che volevo condividere le lascio ad una seconda parte del post. Spero di non avervi annoiato eheh.